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lunedì 11 settembre 2023

Federico Bianca - Riscatto

Federico Bianca
Riscatto
Recensione - Opinione di
#GiftedBook 
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Mugnano di Napoli (Na) – 02 agosto 2023
 


Se vi capiterà di trovare in libreria questo piccolo volume di racconti, di appena 130 pagine, vi consiglio di leggere, prima della trama posta nell’aletta della copertina, la Prefazione della scrittrice e poetessa Marilina Giaquinta. Sono solo 4 pagine e qualche riga, ben scritte, e quando avrete finito ho la quasi certezza che andrete direttamente in cassa a comprare il volumetto senza guardare il prezzo; che per la cronaca è di €15,00.
La curiosità che genera nel lettore una tale Prefazione è incredibile; non vi narrerà dei singoli racconti, ma vi farà da cicerone a ciò che leggerete. Marilina Giaquinta vi catapulterà nella magnificenza dei racconti di Federico Bianca, portandovi, con passo deciso, in ambientazioni e atmosfere fuori dal tempo e dallo spazio.
Detto ciò, dopo aver letto questo volumetto, posso affermare che questi 16 brevissimi racconti, non si possono etichettare in un solo genere letterario specifico; quest’opera, del filologo Catanese Federico Bianca, si può legare al genere narrativo, anche se, a tratti, ci ritroveremo in cupe atmosfere Noir o nella violenza di un poliziesco hard boiled fino a sfiorare uno psico-horror. Una cosa, però, la posso sicuramente scrivere ed è che, leggendo questo libro, sembra di avere dinanzi agli occhi pezzi di film che potrebbero essere girati da Quentin Tarantino o da Giuseppe Tornatore. Ecco! Ora avete un’idea del genere letterario!
Vi è una sola grande certezza in questa storia: chiunque, dal primo all’ultimo individuo, quindi la vittima di una violenza o il suo stupratore, il colpevole e/o l’innocente, un ricco come un povero, un prelato o un criminale, un nobiluomo o un borghese piccolo piccolo, un uomo o una donna, vivranno sempre un riscatto dalla e nella propria vita. 
Le donne dei racconti! Le donne sono fantastiche! Anche le adolescenti sembrano
uscite da un film in bianco e nero. Mentre si leggono questi 
“pezzi di storie” o meglio di “storie a pezzi” le s’immaginano tutte belle; con la lingua appena insinuata tra le labbra, che scivolava sul rossetto lucido, anche quando piangono o sono isteriche. Non sono semplici donne ma star! Caratterizzate dall’autore, Federico Bianca, un po’come si fa nei fumetti e con atteggiamenti da dive inarrivabili di una Hollywood retrò. Da pagina 110:
<< Anzi le sue dita lunghe e affusolate,  
portavano anelli di scarso valore, 
persino volgari sulle unghie chiassose.>>.
Tutto è sopra le righe; in un interscambio di eventi e situazioni che fanno girare la testa, che avvolgono il lettore, intrappolandolo nelle sue spire e rendendolo morboso voyeur delle vicende narrate.
Ma qual è il riscatto? Il riscatto di questi personaggi non è qualcosa che semplicemente capita loro; il riscatto è una scelta o una conseguenza per tutti, o un desiderio ben preciso per altri, dove anche la morte trova la sua seggiola in prima fila e si gode lo spettacolo prima di allungare i suoi artigli.
Ogni riscatto ha il suo input iniziale o finale: l’Impotenza, la Coscienza, il Trauma, la Colpa, la Follia, la Disperazione, la Paura di Fallire, la Commiserazione, il Rimorso, l’Inaspettata Passione, il Tormento, il Turbamento, la Vanità, la Resa, gli Errori ed infine i Bilanci di una vita.
Tutto questo in ben 16 mini racconti, di poche pagine ognuno, scritti magistralmente da Federico Bianca. Poche pagine ma tanta bravura e tanta suspense. Ad ogni racconto il suo Riscatto:
- Il primo racconto è intitolato - Una musica nella notte – ed è la storia di un ladro che ruba ai malviventi e che viene scoperto: Da pagina 18-20
<<“dove-hai-messo-i-miei-soldi”…  ripeté il vecchio Palazzo, 
 seduto a cavalcioni sull’unica sedia rimasta.>>.
Un pestaggio all’americana con sottofondo di jazz, ma con la mente altrove; momenti da gangster… . L’Impotenza.
- Il secondo racconto ha come titolo - Il consulto - è un racconto in cui, una povera coppia di vecchietti, attraverso un tramite, l’avvocato Cataldo Russo a servizio del clan locale, si dà pace o vuole darsi pace, cercando conferme, per la morte del figlio; ma il prezzo per La Coscienza di Russo è immenso; travolto da poche semplici parole: 
da pagina 29-30
<< “Avvocato, grazie di tutto.” – “ Lei è una brava persona.” –
“Una brava persona? Ma voi sapete chi sono?>>.
- Il terzo racconto è intitolato - La sindrome di Okinawa - quando la mente viene frustata dai ricordi, dai suoni, dalle emozioni e dalle paure della guerra vissuta, dentro il cervello qualcosa si spezza e il mondo intorno e le azioni altrui si distorcono, si rimpiccioliscono e s’ingrandiscono in base ai momenti di furore e la vendetta prende la forma di un angelo vendicatore; le sofferenze si tramutano in presunti atti di giustizia e misericordia, che una mente sana non concepirebbe mai come tali, e il delirio ha finalmente la sua pace. Il Trauma
- Il quarto racconto - Una chiamata di emergenza - incubi e alcol, un bisturi tra le
mani… il senso di colpa che attanaglia e l’ombra nera dei rimorsi… tutti insieme chiudono il cerchio di una vita devastata. La coscienza! Che brutta bestia! La Colpa.
- Il quinto racconto - Sole a picco – è un mini racconto; e qui si nota la bravura dell’autore, in solo due pagine e mezza, ma intense, ha chiuso un intero racconto. La pazzia che prevale quando la luce diviene oscurità e nella mente si producono le allucinazioni! La Follia.
- Il sesto racconto - Judyth è tornata – bisogna sempre stare molto attenti quando si richiamano le anime dal regno dei morti, qualunque sia la propria motivazione, perché non si ha mai la certezza di chi o cosa può realmente tornare dall’aldilà! La Disperazione.
- Il settimo racconto, il suo titolo è - Una trasmissione altamente educativa - piegare i propri sogni e le proprie aspettative nell’attesa di un futuro migliore; questo è ciò che deve subire Roberto Piatti in quell’albergo di lusso della costiera ligure. La Paura di Fallire.
- L’ottavo racconto intitolato - Versilia ’59 - narra della una storia d’amore tra un adulto quarantenne, Luigi, e una ragazzina, Mariuccia, ma dall’angolatura nostalgica dell’adulto. La vicenda narrata sembra uno spezzone di film che potrebbe essere girato da Tarantino… ma chi ha sedotto chi? Ai posteri l’ardua sentenza! La Commiserazione.
- Il nono racconto è invece intitolato - Stazione Termale -  il buio di un crimine che genera astio, malignità e noia. L’intollerabile rammarico di non esserci stato spinge, lo stimato medico Giudo Giuliani, alle estreme conseguenze per placare il proprio dolore. Il Rimorso!
- Il decimo racconto è intitolato - Sorority* - due dolori simili: quello di Emily e quello di Eleanor dove rabbia, gelosia, vendetta, rimpianto, paura e sconforto si alternano nel cuore e nella mente delle due donne. Dopo tali dolori, però, è umano e naturale ricercare un po’ di sollievo, per sopravvivere e per sostenersi a vicenda. Da pagina 88:
<< Perfetto. Ho fatto il mio dovere.>>.
Si! Soprattutto sostenersi e confortarsi per cancellare la collera, il dolore e la vergogna. Ed una donna forte, caparbia, generosa e altruista come Emily non riesce a sottrarsi all’aiuto; oppure cade in trappola? LInaspettata Attrazione.
- L’undicesimo racconto - Confessione -  il confine tra la cosa giusta e sbagliata è sottile, forse Dio può illuminare la strada, ma a volte non è sufficiente. Lascia, però, sempre all’uomo la scelta finale. La scelta di Padre Ignazio Pulvirenti è mossa da mille emozioni; emozioni travolgenti che possono portare anche ad uno straziante delirio. Dopo ogni tempesta interiore, però, vi è la calma, la riflessione, la decisione ed infine l’azione. Il Tormento.
- Il dodicesimo racconto è - Lo stilita* - invasato, sfiancato e piegato dai rimorsi Aleksej Fëdorovič* subisce gli strazi delle sue azioni, neanche la vita ascetica riesce a dargli pace perché la lussuria e la vanità hanno - catene leggere ma indistruttibili -. Il Turbamento.
- Il tredicesimo racconto, invece, è intitolato - In confidenza col diavolo -  bisogna sempre fare attenzione a chi ti regala qualcosa, materiale o immateriale che sia, anche un ricordo o una lusinga sanno essere pericolosi e forvianti perché, sotto sotto, vi è sempre un fine! La Vanità.
- Il quattordicesimo racconto - Linciaggio - James David Parker, un ex galeotto di 32 anni, un fallito con una famiglia problematica alle spalle e pochi e potenti vizi. Stupratore di ragazzine. Ora, pur con le armi in pugno, l’aspetta solo l’inferno. La Resa.
- Il quindicesimo racconto, il penultimo, quello che dà il titolo al volumetto - Riscatto - ritroviamo un Mostro contro un Mostro e in mezzo l’innocenza della piccola Ester. Ritroviamo le lacrime e la coscienza di un uomo che, vicino alla fine, si specchia in due pozzi blu. Crollano speranze, progetti, piacere e si rinfacciano segreti, immondizie, malvagità e tanto altro prima della fine. Gli Errori.
- Il sedicesimo racconto, l’ultimo, è intitolato - Una scelta difficile – è la storia di Truman Finketts, un uomo tradito costretto ad una scelta. Come farla e in che condizioni. Da pagina 129:
<< L’immagine della schiena nuda di sua moglie, 
sinuosa e cavalcioni a un altro uomo
lo aveva accartocciato come una scatola di latta vuota.>>.
Ed ecco, una soluzione razionale ed impegnativa: affrontare il resoconto della sua esistenza; del perché e del come. I Bilanci. 
Questi 16 racconti sono un vortice di emozioni e sensazioni e sono tantissimi gli inneschi di riscatto ma una cosa è chiarissima: nessuno, ma proprio nessuno, attraversa la vita incolume!
Consiglio questa strepitosa lettura! Luigia Chianese 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 4 Libri. 📕📗📘📙📖
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NOTE:
*** il Giorno 20 settembre 2023 l'autore Federico Bianca ha ricevuto il Primo Premio, per - Riscatto - al Etna Book Festival - Festival internazionale del Libro e della Cultura

* Sorellanza
* Gli Stiliti sono asceti cristiani dell'Oriente che per mortificazione si adattavano a vivere in cima a un pilastro o a una colonna.
*Aleksej Fëdorovič questo personaggio porta il nome di un soldato, comandante, diplomatico, generale, e guardia dello zar, nominato poi Conte, plenipotenziario e ambasciatore dello Zar russo Nicola I e non solo…


TRAMA
Riscatto 
di Federico Bianca
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
"Riscatto" è l'esordio letterario di Federico Bianca, racconti che ci passano davanti come una banda di Funeral Jazz che fende il vocìo vitale della folla circostante. Una cifra stilistica retrò brillante, nutrita di registri alti e bassi. Quelli del grande romanzo europeo dei sanatori e delle resurrezioni nella fede, quello americano delle lolite e della mala, quello inglese del gotico, quello dell'Italia delle speranze e dei naufragi del Secondo dopoguerra come pure di un certo sottobosco sociale siciliano. Una scrittura ironico-tragica corroborata da una larga conoscenza dei generi e sottogeneri pop cinematografici e fumettistici che ci calano, come nelle pieghe ambivalenti del titolo della raccolta, nei bassifondi e nelle improvvise svolte dell'esistenza. Grinze dove è ancora possibile una cura all'aver fatto spreco della vita, una definitiva lama di luce, un risarcimento avuto in dono per incanto. O per miracolo, se si vuole. Dove la musica prima malinconica di una banda marciante può farsi, alla fine di tutto, illuminata dal cuore, lieve e scanzonata.
 
Editore ‏ : ‎ Felici
Prima Edizione : 1° giugno 2022
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 136 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 20.4 x 1.7 x 14.1 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8860198054 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8860198051
 
CENNI SULLA VITA di:
Federico Bianca
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
Nato a Catania nel 1982, Federico Bianca si è laureato in Filologia Moderna, ricoprendo oggi il ruolo di Dottore di ricerca in Italianistica. 
Si è, inoltre, specializzato nell’insegnamento dell’italiano a stranieri e ha svolto la funzione di tutor esterno presso l’Università degli studi di Catania. 
È Docente di sostegno e di materie letterarie negli istituti secondari e nei corsi professionali regionali. 
Da sempre appassionato di letteratura, cinema, fumetti e sport, dal 2007 al 2011 ha collaborato a “Stilos – La Rivista dei Libri” con numerose recensioni e, sempre nel 2011, è stato Assistant to the President Emanuele Viscuso alla sesta edizione del “Sicilian Film Festival” di Miami.
Ha, al suo attivo, tre monografie: Lolita, un mito Euroamericano tra romanzo e sceneggiatura; Carlo Alianello nella cultura italiana ed europea e Giovanni Papini: le opere, i temi, la poetica, tutte pubblicate per i tipi di Convivio.
 


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lunedì 3 luglio 2023

Miriam Candurro - La Settima Stanza

 Miriam Candurro
 La Settima Stanza
 
Recensione - Opinione di
 
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Mugnano di Napoli (Na) 
08 maggio 2023
 
Miriam Candurro è un’attrice e con questo suo secondo lavoro letterario ci mostra che è anche una discreta scrittrice. L’ho incontrata alla presentazione del suo Libro, in Sala Ulisse, ore 11.00, Stazione Marittima, Fiera NapoliCittàLibro nell’aprile 2023. Non è stata la presentazione a farmi comprare il libro, già l’avevo preso allo stand - IoCiSto - perché la trama aveva destato il mio interesse perché ruota tra il Noir e un Romanzo di Formazione, questo intreccio di generi ha solleticato la mia curiosità.
Questo testo, a quanto ha raccontato l’autrice durante la suddetta presentazione, è stato scritto durante la pandemia di Covid-19, quando siamo stati costretti, anche noi sani, a restare chiusi in casa; ed anche il libro è ambientato in quel periodo; lei l’ha definito “una scusa per restare”. Perché come titolo La Settima Stanza? Da pagina 19:
<< … e di avere una stanza in più la settima,
che avrebbe consentito alla struttura
di essere un albergo e non un affittacamere.>>.
Da questo capiamo il perché del titolo: il proprietario dell’alloggio voleva un albergo e per essere una struttura ricettiva con la denominazione di albergo bisogna possedere almeno 7 camere da letto con bagno, il tutto di un - X - dimensioni. La settima stanza dell’albergo - Villa Rosa - non è proprio della dimensione corretta quindi viene perennemente occupata da Giovanni protagonista della storia e figlio del proprietario. Da pagina 23:
<< La settima stanza, la mia stanza, 
il mio rifugio, il mio luogo dell’anima.>>.
Potrei dire che oltre alle etichette-genere che ho affibbiato al romanzo, potrei azzardare che questo lavoro letterario è quasi un giallo perché la verità viene a galla piano piano. Molto piano, tanto che a un certo punto mi sono stancata del protagonista, Gianni, ci ha messo molto per “sputare fuori” ciò che il lettore comprende fin da subito. Questo racconto è anche un libro “sfumato”, perché ogni cosa non è perfettamente delineata, ma è accennata.
I luoghi, se pur chiari sono da considerarsi – non luoghi – in quanto interiorizzazione dei sentimenti dei protagonisti; come il mare di fronte all’albergo, ad esempio, è un – non luogo – perché tende all’immensità.
La stanza stessa, la settima stanza, con le sue vetrate e i sui soffitti con travi, è una protagonista della storia; sia nella sua architettura e arredamento che come involucro di ricordi, di pensieri e di emozioni. La Settima Stanza dell’albergo Villa Rosa diventa lo specchio dell’anima e del mondo di due persone, in primis di Giovanni Durante da pagina 86:
<< … non avrei comunque permesso a nessuno di entrare lì dentro,
perché ciò avrebbe significato condividere con qualcuno
una parte profonda e intima di me. [… ]
ma era la parte più minuscola e inabitabile di me stesso,
quella che non avrei condiviso con nessuno.>>.
Ed è invece l’involontario incubo e tormento di Anna. Anche i personaggi, come i luoghi, non vengono volutamente descritti in maniera netta dall’autrice; li tiene sfumati, perché lascia al lettore la fantasia d’immaginarseli, per non distrarre il lettore e non corrompere la visione mentale che si fa di essi. In effetti si potrebbe azzardare, per questo romanzo, che è una scrittura per immagini velate.
Giovanni è… complicato! È un architetto sulla quarantina, fidanzato da pochi mesi con Emma. Fidanzati, ma forse non veramente innamorati! Lui è tormentato e tormentoso, ma alla fine sceglie di accantonare il passato “ho smesso di pensarti”, Giovanni non dimentica semplicemente lui sceglie di “non tornare” sul dolore. O almeno crede di poterlo fare. Da pagina 6:
<< Ho paura che queste poche ore trascorse qui facciano riaffiorare,
insieme ai ricordi, la parte peggiore di me,
quella che ho soffocato dietro milioni e milioni di scuse
che negli anni ho costruito intorno a me stesso
per proteggermi, per giustificarmi, per salvarmi.>>.
Anna, invece, è un personaggio antitetico rispetto a Giovanni. Anna, nonostante tutto ciò che ha patito è leggera; Anna è la realtà scomoda, è la componente psicologica disturbatrice che amplifica le sensazioni; Anna è anche la speranza di realizzare e di superare il dolore. Da pagina 36:
<< Perché, come un giorno mi disse mia madre, 
le cose succedono e basta.>>.
Piccola nota curiosa, il personaggio di Anna somiglia alla figlia di Miriam Candurro, (Vittoria) magra e con lentiggini; informazione pervenuta durante la presentazione del libro.
Ultimo personaggio è Clara, cugina di Giovanni, lei è personaggio concreto, forte; è la chiave di volta perché è energia positiva che aiuta Giovanni a fare quel salto lontano dal dolore e dai ricordi. Clara, infatti, con la sua personalità decisa, impone a Giovanni, di raccontarle la verità, della sua vigliaccheria, delle sue paure e amarezze e di andare avanti ed aprire tutto: il cuore e la porta della Settima Stanza.
La storia inizia durante la pandemia del Covid 19 ed ha una data ben precisa il 22 marzo 2020 quando, dopo 22 anni, Giovanni ritorna verso sud, da Bologna, lungo l’autostrada del Sole fino a San Falco in Puglia. Il padre, con cui volutamente non aveva più rapporti, è morto e Gianni è costretto ad andare da un notaio per le ultime pratiche ma… scopritelo leggendo il libro o la trama sotto.
Le altre date importanti nel racconto sono: la notte del 15 giugno 1998 quando Giovanni salva, dal suicidio in mare, Anna; e l’altra è una sera di settembre, il 15 settembre 1998, giorno della festa di San Nicola a Malafonte, il giorno della fuga, della scelta e della vigliaccheria. 1998-2020 due date, due vite, due svolte! Da pagina 70:
<< Chissà se è stata la scelta giusta, dimenticare.
Ma sì, certo che lo è stata.>>.
Chi, però, dimentica e chi ricorda? Il passato, realmente, si può lasciare alle spalle? E per quanto tempo? Le emozioni, quelle potenti, sono il filo rosso che tiene insieme i personaggi e quindi tutto il romanzo. L’empatia che si genera tra il lettore e i protagonisti rende questa lettura altamente piacevole, pertanto posso affermare che questo Romanzo di Formazione e di Narrativa Psicologica, alla fine, ha soddisfatto la mia curiosità. Consiglio questo libro. Luigia Chianese

 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 2 e mezzo Libri.
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TRAMA
La Settima Stanza
Miriam Candurro
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ci sono momenti che restano indelebili. È a questo che pensa Giovanni mentre percorre la litoranea che lo porta a casa. Una casa da cui vuole stare lontano e in cui non torna da vent’anni. Vent’anni di assenza, di silenzio, di sensi di colpa. Tutto è cominciato lì, a Villa Rosa, di fronte a un mare immenso e cristallino: una sera d’estate l’adolescente Giovanni, affacciato alla finestra della sua stanza, aveva visto una ragazza lottare tra le onde. Senza pensarci, era corso in spiaggia e si era buttato in acqua per salvarle la vita. Quel momento aveva cambiato tutto: Giovanni ancora non lo sapeva, ma il suo destino e quello della ragazza sarebbero stati inesorabilmente legati. Ora, mentre i cancelli di Villa Rosa si riaprono, i ricordi riaffiorano vividi, prepotenti, e Giovanni si trova a fare i conti con il passato e con un sentimento che, forse, non ha mai dimenticato.

 
Editore: Sperling & Kupfer
Prima Edizione Italia: 25 ottobre 2022
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 262 pagine - Dimensioni: 15.4 x 2.3 x 21.3 cm
ISBN-10: ‎8820076721
ISBN-13: ‎978-8820076726
Generi – Etichette: Noir Narrativa NarrativaPsicologica Romanzo di Formazione Educazione Letteratura
 
CENNI SULLA VITA di:
Miriam Candurro
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Miriam Candurro è nata a Napoli nel 1980, consegue la maturità presso il liceo ginnasio statale Giuseppe Garibaldi, e dove successivamente si laurea in Lettere classiche all'Università degli Studi di Napoli Federico II.
A Napoli vive con il marito e i figli, il marito è l’avvocato napoletano Mauro Tornincasa ed è madre di due figli, Vittoria e Fabrizio.
Dopo l’esordio cinematografico nel 2004 in - Certi Bambini - di Andrea e Antonio Frazzi, film vincitore di tre David di Donatello il ruolo complesso e sofferto di Caterina le farà ricevere il Premio Domenico Rea, come miglior attrice esordiente. Successivamente partecipa a varie fiction tv tra cui: - E poi c'è Filippo, con Neri Marcorè e Giorgio PasottiAngela: film TV di Rai1, con Sabrina FerilliDon Matteo5La squadra7L'inchiesta.
Nel 2007 è protagonista, insieme a Massimo Ranieri e Michelle Bonev, della miniserie tv Operazione pilota, in onda su Rai 1.  Continua la sua carriera nel mondo del cinema/TV e partecipa a altre serie tv di successo: il12 marzo 2012 debutta in  - Un Posto al Sole - soap di culto su Rai 3 in cui è una delle protagoniste nel ruolo di Serena Cirillo. Ma nel suo c.v. d’attrice vi sono anche le fictions - Capri – (2008 e nel 2010 in Capri 3). Sul grande schermo la ritroviamo con la commedia - La seconda volta non si scorda mai - e con il film italo-americano - The Eternal City – Non si dimentica la sua interpretazione nella serie -  I Bastardi di Pizzofalcone -. Nel 2015 e 2016 è stata testimonial del marchio Biancaluna fotografata da Gaetano Mansi.
Insieme a Massimo Cacciapuoti ha scritto il romanzo - Vorrei che fosse già domani - (Garzanti 2018). – La settima Stanza è il suo romanzo per adulti d’esordio.
 
 
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martedì 6 giugno 2023

Video Presentazione - Marco Antonio Abbagnara - Lucrezia Purificatrice del Male

Video Presentazione
Marco Antonio Abbagnara
Lucrezia Purificatrice del Male
 
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Mugnano di Napoli - Martedì 06.06.2023
 
L’autore di Requiem, Marco Antonio Abbagnara esce il 12 maggio 2023 
con la nuova edizione del suo romanzo, un Thriller - Noir con un nuovo titolo: 
 
Lucrezia – Purificatrice del Male.
 


«Purificare i loro cuori
per la gravità delle loro azioni impure,
divorare i loro peccati
affinché la loro anima
ritrovi la pace eterna»

Contessa Lucrezia Montecadi
 
DATA UFFICIALE DI PUBBLICAZIONE
12 MAGGIO 2023 è possibile ordinarlo online  e nelle librerie di catena e indipendenti,  con spedizione dal giorno dopo (sulla base dei loro dettagli di evasione ordini.
On line su:
 
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Trama 
Lucrezia Purificatrice del Male 
di Marco Antonio Abbagnara
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
A New York spariscono nel nulla degli uomini che non riconoscono affatto la propria condotta violenta sulle proprie compagne. Non ritorneranno mai più nelle loro case. - Chi li ha sequestrati? - Che fine hanno fatto? Il detective Carlos Diabo deve dare una spiegazione a questo mistero.
La contessa Lucrezia Montecadi, potente imprenditrice e mecenate dell'arte, guida la Radesa, un impero della farmaceutica da oltre 200 miliardi di dollari di fatturato. Fonda una onlus che agisce contro la violenza sulle donne, finalizzata a rendere ogni donna economicamente indipendente, valorizzata, ed autorevole.
 
Autore: Marco Antonio Abbagnara
Editore ‏ : ‎ Pathos Edizioni (12 maggio 2023)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 354 pagine 
Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 1.8 x 21 cm
ISBN-13 ‏ : ‎ 979-1255230441 ­ ASIN ‏ : ‎ B0C2B5372J
 
 
Recensione di Requiem
Recensione - Opinione di
Mugnano di Napoli - Martedì 17.11.2020

Il personaggio principale è femminile ed è la Contessa Lucrezia Montecadì ed è lei il fulcro del Giallo - Thriller. Questa è un’opera con un sottofondo misto tra il magico e il religioso allo stesso tempo, con riti antichi ed ancora vivi, letteralmente “serviti” con tanto champagne. Noterete, infatti, che tutti bevono, in quantità industriali, i più costosi champagne prodotti, champagne a fiumi, immersi nelle opere d’arte più belle e care del mondo; ma è tutto da scoprire non vi anticipo nulla. 
Colpiscono le descrizioni molto dettagliate, ma nei Thriller - Noir contano, ed in questo sono anche molto belle in quanto dinamiche e precise. Da notare la descrizione della strepitosa Cappella Sansevero (quella del Cristo Velato per capirci) in Napoli, un autentico tempio massonico, ricco di simbologia e al medesimo tempo chiesa, due fattori importanti nel romanzo, sempre della stessa città, la descrizione del prestigioso Teatro San Carlo, tra i più monumentali e antichi d’Europa e del Cimitero delle Fontanelle (Capuzzelle, per noi Partenopei) che è sito nell’estremità occidentale del vallone naturale del quartiere Sanità, uno dei rioni di Napoli più ricchi di storia, carico di tradizioni e magia. 
Questi spazi non sono descritti così dettagliatamente solo per amore di una città magica come sa essere Napoli o perché la protagonista è una Contessa Partenopea, questi luoghi sono importanti perché legati alla figura del Principe Raimondo di Sagro, infatti, consiglio, se potete, di leggere qualcosa, anche su internet, sulla storia, la leggenda e la vita del negromante ed eclettico Principe Raimondo di Sagro, Settimo Principe di Sansevero, (La storia, io, la conosco già perché sono Napoletana e non conoscerla, per me, sarebbe un crimine culturale). 
Le locations presentate sono un misto tra fantasia e realtà; luoghi adatti a cospiratori ricchi e malvagi; come quello meraviglioso della veggente Manto che è tra i più creativi e immaginosi. Nel testo ci sono continui flashbacks che possono destabilizzare la lettura ma si rientra in circolo facilmente, non temete, questi flashbacks, ricordi e visioni aiutano il lettore a comprendere la psicologia dei protagonisti, soprattutto quella della nobile Lucrezia: giustiziera o psicopatica? Tenete d’occhio i libri esoterici, il sangue, chi vive e chi sembra che muoia. 
I personaggi sono strepitosi, la loro caratterizzazione è eccezionale, quasi da film, sembrano veri interpreti di un film con tanto di copione ben definito. È un’opera bene strutturata, ed è anche lunga, sono solo 328 pagine ma scritte con un carattere piccolo in un libro molto grande. 
Scene di sesso, che oggi sono tanto di moda, sono ridotte all’essenziale e al necessario, di certo innovative, in particolare per un “assassinio sull’unghia”. Quello che non mi è piaciuto è l’uso della punteggiatura perché è ridotto al minimo ed ho il sospetto che sia voluto, quindi tollerabile, invece sono troppi gli errori di battitura, i cosiddetti refusi; qui ci sta da tirare le orecchie a qualcuno che avrebbe dovuto prestare più attenzione all’editing; ma questi due piccoli appunti non tolgono nulla al Thriller narrato, la storia regge bene è originale e fantasiosa!
Ritengo che questo romanzo potrebbe avere un seguito in quanto, senza spoilerare, il finale lo permette anche perché ci sono molti sospesi; ma non ve lo dirò … però lo so già! SONO CATTIVISSIMA! Lettura Consigliata! Luigia Chianese
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 2 e mezzo  Libri. 📕📗📚🕮🕮
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Trama 
Requiem  di Marco Antonio Abbagnara
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Qual è il confine tra il bene e il male? A New York spariscono degli uomini, violenti e vendicativi. Perché? Chi li ha presi? Che fine hanno fatto? La bellissima Contessa Lucrezia Montecadì, magnate dell’arte e imprenditrice di successo a livello internazionale, si adopera per salvare vite umane attraverso la sua industria farmaceutica, la Radesa.
 Fonda un’associazione no-profit per donne maltrattate, le fa difendere in tribunale, le sostiene economicamente e le aiuta e reinserirsi nella cosiddetta vita normale. Una vera benefattrice. Ma cosa nasconde nel suo container giallo?
 
Marco Antonio Abbagnara
Titolo REQUIEM
Editore: PlaceBook
Pagine: 330 -Uscita: 29 settembre 2020
 

Cenni sulla vita  di: 
Marco Antonio Abbagnara
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nasce a Catania.  Nel 1966 ed ha trascorso parte della sua giovinezza pure in Toscana. Scrittore, Curatore d’arte e Pittore, lavora in Alitalia ed è spesso in giro per il pianeta, ha prodotto, insieme a un team, la sceneggiatura di una serie di fantascienza: “Savior”.  Adora l'arte in tutte le sue forme ed è molto influenzato dai dipinti infatti cerca di vedere negli artisti quella luce che Dio gli ha donato, passioni , paure e odi, in una spettroscopia di sentimenti che catalizzo anche i sui personaggi e scritti; i profumi, i cibi e ciò che ha costruito il genere umano l’imprime nella sua  mente, soprattutto quando viaggia, lui stesso dice che bisogna avere uno straordinario bagaglio mentale per influenzare la mente di uno scrittore ed è ciò che gli dà il suo continuo errare nella ricerca di luoghi, persone e costumi diversi per continuare a  fantasticare e scrivere. Egli vive e lavora a Gallarate, una cittadina in provincia di Varese nel nord-ovest d’Italia. Iniziò a spostarsi da un luogo all’altro molto presto, tanto è vero che egli stesso si definisce un” instancabile viaggiatore”. Ha vissuto in Australia per due anni facendo la conoscenza di giovani artisti dotati di talento come lui. Nel 1990, a Sidney, frequentò un corso d’arte organizzato dall’Ente Locale per Giovani Artisti che gli diede l’opportunità di accrescere la sua competenza in campo artistico e migliorare le sue abilità in campo tecnico. Dopo molti anni di allenamenti ed esperienze su tela riesce finalmente a trovare la sua massima forma di espressione artistica su placche di ferro nero, i Monoliti, tramite i quali l’artista dà voce ad antiche leggende, ritrae immagini ed esprime sensazioni e pensieri profondi di ogni genere, sulla base delle proprie esperienze, direttamente agli occhi degli spettatori.
 
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