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Pino Imperatore
Con tanto affetto
ti ammazzerò
Recensione –
Opinione
di Luigia
Chianese
Books Review
Blogger
Mugnano di
Napoli
Lunedì 15
aprile 2019
Pino Imperatore ha una caratteristica nel narrare: ed è
quella di essere bravissimo nel descrivere Napoli con amore ed utilizzando un
linguaggio semplice ed accessibile a tutti. Riesce a tracciare, come un
pennello sulla tela, personaggi e luoghi; narrando avventure, leggende e storie
facendole sfumare una nell’altra come i colori in un quadro; e il quadro è Napoli
con i suoi variopinti abitanti.
Questa volta, come lui stesso ha confermato durante la presentazione
del libro (lunedì 08 aprile 2019 in Mugnano di Napoli) uno dei personaggi
principali del libro, ovvero la baronessa De Flavis, con la sua nobiltà d’
animo, è la metafora stessa di Napoli. Nella pagina 329 si dice: << La De Flavis ha attraversato epoche
e cambiamenti storici e sociali proteggendo la sua nobiltà d’ animo da tutti coloro
che avrebbero voluto spogliarla dei titoli e degli averi.>>. In fondo
è ciò che è successo a Napoli nella storia durante le varie dominazioni che si
sono susseguite. Come, però, dice l’autore, la De Flavis non è solo la metafora
di Napoli, raccontata attraverso i sui diari, (che coprono un arco temporale
dal 1947 ai giorni nostri circa) è ben
altro; come si evince da pagina 340: <<Ho
avvertito la necessità di raccontare la vicenda di una donna che è metafora
della vita sociale contemporanea; sarebbe meglio dire vita asociale, visto che
oggi sembrano valere più i sentimenti di odio che i sentimenti di amore.>. Quella
che ci viene presentata è una Napoli / baronessa (sono co-protagoniste) coraggiosa
e camaleontica e i diari della De Flavis ci lasciano aprire dolci spunti di
riflessione sulla vita personale e familiare di tutti.
Una nota che desidero aggiungere è che durante la presentazione
del volume, lo stesso Imperatore, parlando della creazione e riproposizione dei
personaggi, proprio sulla De Flavis, baronessa, ha ammesso che non vi è stata
un “premeditazione” a renderla “metafora di Napoli” ma è stato un autentico
processo in divenire. Una costruzione del personaggio che è avvenuto lentamente.
Il libro si apre, infatti, con la presentazione,
in elenco, dei personaggi principali, e questo è un bene perché molti dei
personaggi sono i medesimi di quelli di un altro romanzo dell’ autore: Aglio
olio e assassino, repeat adjuvat.
Caratteristica simile all’altro romanzo è il concetto di
speranza che questa volta è tutto concentrato nella figura della nipote della
baronessa, Noemi (la Italo Giapponese); lei è un autentico spiraglio di luce nel
buio che spesso attanaglia i cuori della gente.
(“il male può esistere
anche dove non dovrebbe esserci” Pino Imperatore.)
Questo libro è un autentico viaggio negli affetti e nella
famiglia, dove la famiglia è allargata fino all’estremo; dove sono inclusi
cani, vicini di casa, amici, e la città stessa. Qui abbiamo la contrapposizione
di due schemi famigliari: la famiglia super allargata dei Vitiello, esempio
positivo, già conosciuta nel precedente romanzo, e la famiglia, chiusa e cinica,
della baronessa De Flavis, esempio negativo. Luce ed oscurità che si
contrappongono come in un quadro.
Come ha confermato l’autore stesso quelle narrate sono storie
inventate ma prendono spunto anche dalla realtà; lo stesso bellissimo, affascinante e
talentuoso ispettore Gianni Scapece è un personaggio che nella realtà esiste
davvero, non con questo nome e con tutte le caratteristiche del racconto ma è
costruito e modellato su una persona vera.
Altra figura particolare, secondaria e sfiziosa del libro, è il cane Zorro. Un personaggio quasi
umanizzato. Con la sua storia d’ amore e fidanzamento, con la cagnetta Bigodina,
genera una storia nella storia piena di tanto buonumore.
Il testo è dotato di linguaggio semplice e diretto, colmo di
esempi concreti e dinamici ed è diviso in tre parti fondamentali: Le parti
comiche ed umoristiche, che danno leggerezza al racconto; l’indagine poliziesca
vera e propria, condotta, secondo me, con troppo poco rispetto delle regole, ma
è una simpatica scelta dell’ autore; e la terza parte: il diario della
baronessa De Flavis, che è la parte riflessiva dell’ opera, che apre e chiude
il romanzo. Il libro è molto buono, veramente piacevole e coinvolgente; infatti
lo consiglio soprattutto a chi non ama letture troppo impegnative. E’ veramente
scritto bene. Il finale è molto “romantico”, perché la giustizia del cuore
prevale. A me, però, questo finale, non è piaciuto troppo; l’ho trovato arronzato e scontato, avrei voluto un colpo di
scena da fuochi d’ artificio. Una dritta:
se state molto ma molto attenti da pagina 5 a pagina 16 potete già intuire il
... “chi potrebbe essere stato” a
dipingere il bel quadretto!
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Vi propongo una nota secondaria, a cui non posso fare a meno
di pensare.
Avete presente il Maestro Andrea Camilleri e il suo
personaggio Salvo Montalbano?
Ho Notato questo:
Camilleri: Personaggio polizia tanto di moda oggi. (Salvo Montalbano)
Imperatore: personaggio polizia tanto di moda oggi. (Gianni
Scapece)
Camilleri: Ambientazione regionale: l’amata Sicilia e il
mare.
Imperatore: Ambientazione regionale: l’amata Napoli e il mare.
Camilleri: Attenzione maniacale alla cucina, ai cibi e alla
trattoria.
Imperatore: Trattoria Partenope e la cucina, medesima
attenzione.
Camilleri: Personaggio donnaiolo: Augello
Imperatore: Personaggio donnaiolo: Scapece
Camilleri: Quasi sempre nei sui romanzi ci sono: storia
principale e secondaria.
Imperatore: La storia della baronessa De Flavis come storia
princiaple e le storie di: Zorro, dell’ agente Cafiero, delle due cuoche; anche
qui secondaria e principale.
Camilleri: Storia d’amore “travagliata” tra il protagonista
Salvo Montalbano e la sua Livia.
Imperatore: Storia d’amore “indecisa” tra il protagonista Scapece
e la figlia dei Vitiello.
Camilleri: Personaggio comico: Catarella.
Imperatore: Personaggio comico, ma non troppo, il Commissario
di Polizia Carlo Improta e nonno Ciccio Vitiello.
Camilleri: Linguaggio e cultura siculo italiana, decisamente
meridionale, con usi e costumi del luogo, con tanto di sfruttamento delle
bellezze paesaggistiche e artistiche dei luoghi.
Imperatore: linguaggio e cultura italo napoletana,
decisamente meridionale, con usi e costumi del luogo, con tanto di sfruttamento
delle bellezze paesaggistiche e artistiche dei luoghi.
Camilleri: Collocazione, spettacolare, della casa di Salvo Montalbano
Imperatore: Collocazione, spettacolare, della casa di Scapece
Devo continuare? Per me sono un eccesso di similitudini, con
un capolavoro moderno creato da Camilleri, (di cui ammetto di essere fan e di
aver letto tutti e cento e passa romanzi) cosa che avevo già notato in Aglio
olio e assassino.
Ai posteri l’ardua sentenza!
L.Ch.
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TRAMA
Con tanto affetto ti ammazzerò
di Pino Imperatore
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Ripresa da internet e dalla 4° di copertina:
A Villa Roccaromana, una delle dimore marine
più affascinanti di Posillipo, si festeggia il novantesimo compleanno della
baronessa Elena De Flavis, la cui nobiltà d'animo è riconosciuta in tutta
Napoli. L'ispettore Gianni Scapece, tra gli invitati insieme al commissario
Carlo Improta, si gode la serata e la conoscenza di Naomi, incantevole nipote
della padrona di casa. Tutto scorre con piacevolezza finché qualcuno decide di
mettere in scena il finimondo: proprio quando un tenore attacca a cantare
Nessun dorma, molti dei presenti iniziano a perdere i sensi, uno dopo l'altro.
Nella gran confusione che segue, la baronessa scompare insieme al suo
maggiordomo cingalese Kiribaba. Un rapimento? Un suicidio? Un tragico
incidente? Il mistero prende una brutta piega quando Scapece e Improta
incontrano i tre figli della baronessa, per nulla sconvolti dall'accaduto e
interessati piuttosto alla spartizione dell'eredità. È l'inizio di una
complicata indagine tra i rancori, le gelosie e le meschinità che a volte
distruggono i legami familiari; ma per fortuna l'ispettore e il commissario saranno
spalleggiati da un'altra famiglia, quella dei Vitiello e della trattoria
Parthenope, fonte inesauribile di buonumore e di trovate geniali. In un
susseguirsi di colpi di scena ed episodi esilaranti, Pino Imperatore ci conduce
in una vicenda emblematica di ciò che può diventare la vita: una delizia, se
trascorsa con chi amiamo e facendo del bene al prossimo, o un inferno, se ci
lasciamo avvelenare dal denaro e dall'egoismo.
Genere: Thriller, Giallo, Mistero,
Narrativa Moderna e Contemporanea
pagg. 354, euro 15,00 circa
Edizione: DeA Planeta - Prima uscita 02/04/2019
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il Libro on-line: https://amzn.to/2uOmqdA
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CENNI
SULLA VITA di:
Pino Imperatore
Pino Imperatore - libreria L' Acrobata 08/04/2019 Mugnano di Napoli (Na) Presentazione: Con tanto affetto ti ammazzerò |
Ripresa
da internet e dalla 4° di copertina: Ripresa da internet e dalla 4° di
copertina: Nato a Milano da genitori emigranti
napoletani, vive ad Aversa, in provincia di Caserta, e lavora a Napoli. Nel
2001 ha ideato e fondato il Laboratorio di scrittura comica e umoristica
«Achille Campanile».,Dal 2005 è responsabile della sezione Scrittura Comica del
Premio «Massimo Troisi». Il suo romanzo Benvenuti in casa Esposito. Un nuovo anno tragicomico (Giunti
2012), ha scalato le classifiche grazie al passaparola e ha ottenuto
riconoscimenti nei premi «Città di Latiano», «Umberto Domina» e «Giancarlo
Siani». A questo libro si aggiungono Benvenuti
in casa Esposito. Le avventure tragicomiche di una famiglia camorrista (Giunti 2012), De vulgari cazzimma. I mille volti della
bastardaggine (Cento Autori 2014), Questa scuola non è un albergo (Giunti
2015), Capita solo a Napoli(Mondadori,
2014), Allah, san Gennaro e i tre kamikaze (Mondadori,
2017), Aglio, olio e assassino (Dea Palneta 2018) Con tanto affetto ti
ammazzerò (Dea Palneta 2019)
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