SALVATORE CARANDENTE TARTAGLIA
LE APPARENZE
La vita è una stagione
enormemente sopravvalutata
CONSIGLIO DI LETTURA da
Mugnano di Napoli
06.06.2020
(NOTA: L'autore ha concesso file e permessi )
Questa Recensione è stata scritta e pubblicata da
GRANDE NAPOLI
Un'opera sconvolgente: un crocevia tra un testamento ed un viaggio, a tratti psichedelico, all'interno di una mente consapevole. Benché il titolo e la copertina del libro, suonino come un monito, si rimane davvero stupiti dalla sostanza "incontrata durante il viaggio". Una sostanza profonda, costellata di riflessioni e domande, mai di giudizi: se non per i mafiosi. Argomenti difficili anche solo da isolare nella mente di ognuno: figurarsi renderli a terzi: fede; spiritualità; amore; amicizia; consapevolezza, empatia ma anche vendetta e perdono: l'autore ci è riuscito con una naturalezza a tratti imbarazzante. Benché la trama del romanzo non abbia riscontro preciso rispetto alle vicende della vita dell'autore, appare lampante come le emozioni vissute da quest'ultimo, siano il fil rouge indissolubile dell'opera: rabbia, tristezza, odio e soprattutto paura: ma anche gioia nella fede, nell'amore e nell'amicizia. Il concetto dell'amicizia, dalla visione complessiva dell'opera, emerge estremamente profondo, alla stregua di quello della genitorialità: nonostante ciò la resa del concetto risulta spaventosamente naturale e credibile.
Nonostante sia un'opera di denuncia della Ndrangheta e delle parti deviate dello Stato, questa rimane un'opera d'amore. In calce al libro, nella descrizione dell'autore, ho trovato scritto: "In attesa di Enrico Quarto". Solo successivamente ho capito trattasi di un’ esemplificazione di quanto fin qui abbia cercato di rendere. Enrico Quarto sarà la ludoteca che l'autore aprirà, prossimamente, nel cuore di Gaeta. Lo ha dedicato a suo cugino/fraterno, Enrico Amelio, di Quarto, cofondatore del progetto e morto ucciso dalla camorra (come già accertato in sede giudiziaria) Si: questa è un'opera trasversale; un'opera obliqua, a tratti materica, che offre uno spaccato affidabile circa le sofferenze e le paure di un uomo impegnato: di un uomo "sporco di vita".
GRANDE NAPOLI
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TRAMA
LE APPARENZE
La vita è una stagione
enormemente sopravvalutata
Salvatore Carandente Tartaglia
Le apparenze possono ingannare; e ciò che sicuramente non
fanno, è darci una visione approfondita di quanto al nostro esame. Ciò non vuol
dire che le valutazioni basate sulle apparenze siano, di per sé, sbagliate;
devono solo essere supportate dalla consapevolezza che sono superficiali (da
non intendere, in tal caso, in senso negativo), ovvero maturate da una visione
esterna, dalla visione della sola "scorza". È inevitabile che l'uomo
si faccia un'idea su una persona incontrata per la prima volta, basata sul modo
di parlare, linguaggio del corpo, abito, auto ecc.; a volte avviene in un attimo.
Le apparenze sono tutte intorno a noi e ci sollecitano di continuo.
(NOTA: L'autore ha concesso file e permessi )
SINOSSI
LE APPARENZE
La vita è una stagione
enormemente sopravvalutata
Salvatore Carandente Tartaglia
(Meravigliosa non potevo non pubblicarla)
Gentilmente Inviatami
dall’ autore con il permesso di pubblicarla:
Le valutazioni
basate sull’apparenze non sono, di per sé, sbagliate. Necessitano però la
consapevolezza della superficialità: cosa che non va intesa in senso negativo.
Vuol dire solo che, esse valutazioni, sono scaturite da una visione
esclusivamente esterna; della sola “scorza”. Rispetto alle apparenze si viaggia
nel campo della legittimità. Per il merito invece, necessitano migliaia di
altre “conoscenze”. In caso contrario si correrebbe il distruttivo rischio di
confondere una verità relativa con un’assoluta. Troppo spesso
rimuginiamo sul passato o ci proiettiamo a capofitto nel futuro. Troppo spesso
viviamo nella nostra testa, quando invece dovremmo fare esperienza diretta del
mondo. Qui ed ora. La consapevolezza di ciò è l’unico modo per evitare di essere
attratti dal potentissimo vortice del confronto e del giudizio. È l’unico modo
per evitare di considerare assolute cose assolutamente relative. La conoscenza è
un percorso impegnativo che tira dritto verso l’umiltà FOTO PADRE PINO
PUGLISI (POSSIBILMENTE – IN MANCANZA
NOME): quest’uomo, della sua vita, non ha sprecato niente; nemmeno la morte. L’empatia è
straordinaria capacità di stare dentro la vita, quant’anche vi sia dolore. “Occorre compiere fino in fondo il proprio
dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché
è in ciò che sta l’essenza della dignità umana” (John Fitzgerald Kennedy). È difficile
essere curiosi ed infelici allo stesso tempo. “So di non sapere” (Socrate): è
l’intuizione faro di uomini straordinariamente illuminati: “Io vo dattorno ricercando e investigando
secondo la parola del Dio se ci sia alcuno tra i cittadini e fra gli stranieri
che io possa ritenere sapiente; e poiché sembrami non ci sia nessuno, io vengo
così in aiuto al Dio dimostrando che sapiente non esiste nessuno” (Platone). “Bisogna, con umiltà, accettare l’idea che il
progetto su di noi ci sovrasta sempre ed è sempre avanti” (Padre Pino
Puglisi). Nostro Signore
ha strutturato l’Universo affinché non si possano avere tutte le risposte,
proprio perché in questa continua ricerca risiede il fine dell’essere umano
consapevole. La continua espansione dell’Universo, a velocità probabilmente
superiore a quella della luce, sembra corollario affidabile di tale postulato. In profondità i
dubbi e le domande aumentano in maniera proporzionale. Nella Bibbia è
scritto chiaramente: “Dio manda gli
stolti per confondere i sapienti”. Vuol dire che siamo destinati
all’approfondimento continuo, affinché ci si tenga sempre in “allenamento”. “E’ proprio quando credete di sapere qualcosa
che dovete guardarla da un’altra prospettiva” (Robin Williams). Ci si può
gratificare grazie all’incontro con quello che Padre Puglisi ha definito
“l’intuito”. La scintilla; una scintilla d’inizio, mai di una fine. Agendo nel
giusto, impegnandosi a migliorare, si riceve in dono da Dio conoscenze che
nemmeno si credeva potessero esistere. Le nostre
caratteristiche, positive o negative che siano, nulla hanno a che fare con i
nostri meriti e demeriti; questi, invece, dipendano da cosa ce ne facciamo di
tali caratteristiche: quanto siamo disposti ad impegnarci per limare i difetti
e cosa siamo disposti a fare per onorare le nostre personali vocazioni.
Dipendono, cioè, da ogni singola decisione presa nella nostra vita; partendo da
quelle apparentemente meno importanti (come quella di donare o meno un
sorriso). “Siamo nati per l’amore”. Il principio
per cui esso farebbe girare il mondo ha un fondamento consistente; l’amore ci
ispira, ci stupisce, ci fortifica, c’insegna: a preoccuparci della sofferenza
altrui, a saper perdonare, a comprendere gli errori degli altri. “Amore è apertura esistenziale alla
trascendenza” (Padre Pino Puglisi). Le conoscenze,
ci permettono di sviluppare l’empatia e non farci attirare dal vortice, tanto
ben organizzato dal nostro cervello, del confronto e del giudizio. Albert
Einstein, ha detto che le uniche cose infinite sono l’Universo e la stupidità
umana, ammettendo poi che dell’Universo non ne era certo; ma ha anche detto che
gli esseri umani sono capaci di innescare la “spirale positiva”. “Fra i tanti
soprusi commessi dalle mafie vi è anche quello linguistico (Francesco
Deliziosi) Potremmo stare
a parlare per giorni di principi, senza scoprire, dell’altro quale religione
abbia abbracciato. Dio le ha legittimate tutte; tanto è funzionale al Disegno: affinché
si possa maturare la convinzione dei propri limiti e, in tal modo, navigare verso
l’Infinito. Se
non fosse solo una prova lampo, la vita, in essa, Dio, non avrebbe previsto la
sofferenza. E, forse, se non avesse avuto bisogno di questa prova, la vita,
nemmeno l’avrebbe creata”. Per gli uomini
straordinari, il rischio di morte può essere serenamente accettato, certamente
più di altri rischi, pur non empiricamente conosciuti. Che pure sentano essere
qualcosa assomigliante alla sostanza.
Qualcosa che potrebbe rappresentare la scriminante tra aver vissuto o aver sprecato. Chiunque non abbia mai sbagliato non avrà provato nulla di nuovo (Albert Einstein). “Basta che siete giovani perché vi ami tantissimo” (Don Giovanni Bosco). “Nessuna battaglia è troppo lunga e nessuna guerra è troppo difficile per non combatterla fini in fondo” (On.Le Pietro Grasso). La disciplina dell’arma, rispetto a persone come queste, tendenti al valore, manifesta tutti i suoi meriti. “Tanto non possono nulla contro di noi, al massimo possono ucciderci (Joe Pistone). L’eternità è, al tempo stesso, il fine stesso della vita e l’unica cosa in grado di darle un senso. L’Universo, nella sua gamma infinita di colori, suoni, energie, costituisce un’armonia estasiante. È come se l’Universo fosse impegnato a comunicare a se stesso istantaneamente. Al di là di ogni logica di tempo e spazio. Foto Papa Francesco “Lui non è uno dei tanti; con Lui proprio non vi potete confondere. Lui è il degno rappresentante di Nostro Signore. Perché è il Papa? Mhh… no! Perché sta cambiando il mondo! Da solo! E, soprattutto, perché lo sta facendo seguendo fedelmente l’insegnamento”. “La ndrangheta è una sorta di mostruoso animale giurassico che non si estingue, perché sono ancora in tanti a proteggerla, a tutelarla, a cercarla ed a legittimarla” (Nicola Gratteri). Il progetto è di concedere lo Spirito Santo a chi si sia veramente impegnato. Le caratteristiche che ognuno di noi ha, positive e negative e concesse con immensa sapienza, non hanno nulla a che vedere con i nostri meriti o demeriti. Questi dipendono da cosa ce ne facciamo di ogn’una di queste cose è incredibilmente interessante prendere atto come una persona, una persona sola, abbia in sé, tanta potenzialità. Ovvero come possa incidere fortemente nella vita di altri esseri viventi. Giudicando ci si sente gratificati per esclusione. Se c’è qualcuno che non abbia mai fatto errori allora vuol dire che non è umano e se saremo consapevoli di ciò sarà il nostro inconscio a ricordarcelo e sarà molto peggio. “Ogni volta avalliamo il male siamo stranieri noi stessi” (Padre Fabio). Padre Pino Puglisi: Quando avverti che un semplice uomo possa spostare le coscienze, avverti, inevitabile, la sensazione che, credendo, si possano veramente smuovere le montagne. Non saremo stati dei buoni genitori se non avremo amato ogni singolo bambino al mondo. I bambini sono doni straordinari concessici affinché li si promuove alla vita, nel mentre s’insegna a noi stessi: loro sono, insieme, l’essenza della vita e la misura di quanto voliamo. Essere amati ci rende forti, ma amare ci rende coraggiosi. Si Signore: se andiamo rischiamo di morire tutti; ma se non andiamo rischiamo molto, molto di più. Questo manipolo di uomini straordinari, la morte, sono pronti ad affrontarla a testa alta: con la fierezza del loro immenso rapporto. Questi uomini stanno facendo, semplicemente, ciò che va fatto: prendere o dare vita per gli uomini che li hanno salvati. Niente più e niente meno. Un uomo che cade offre la possibilità di tendergli una mano. Ineluttabilmente, nella vita, siamo talvolta “quello che cade”, talaltra “quello tende la mano”. In ogni caso possiamo sentire la possente forza edificante della dignità; dell’amore. Il Malgano, inizialmente, rimane fermo. Disorientato e stupito. Poi tradisce tutta la sua debolezza ed inconsistenza, proprie dei mafiosi, pur mascherate dalla capacità di compiere azioni forti. Piagnucolando dal dolore, grida: “Mi ha rotto il naso, mi ha rotto il naso ………….. brutto stronzo, sei morto”. “Posto assurdo questo, dove il male ha preso il sopravvento in ogni parte della società, partendo da quelle più importanti. Posto dove nemmeno si pensa possa esserci un’altra possibilità. Ma non è un caso che dove vi sia tanto male, il bene, quello residuo, sia enormemente concentrato. Parlo di quelle persone veramente toste, quelle che onorano la vita, quelle che, guardandole, ti capita di capire perché, la vita stessa, esista ancora”. “Bisogna essere disposti pure al sacrificio della vita per Evangelizzare contro la cultura della morte” (Papa Giovanni Paolo II). “Chiunque scandalizzerà uno solo di questi piccoli, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare”. (Gesù). Essere soli è la disgrazia più grande alla qual possiamo andare incontro (Padre Pino Puglisi) Nel 2014 Papa Francesco ha scomunicato i mafiosi. “La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine” (Giovanni Falcone). “Ogni anno vedendo quel mare di gente, quell’esercito silenzioso e pieno di speranza che vi commemora, me ne convinco ancora di più. Hai ragione, Giovanni: avrà una fine” (Pietro Grasso). “La mafia mi ucciderà quando altri lo consentiranno” (Paolo Borsellino). “La persona è immagine di Dio e Dio non disprezza la propria immagine. Trova sempre il modo di riscattarla” (Papa Francesco). “Non c’è niente di nobile ad essere migliore di un altro; nobile è essere migliore di ieri” (Oscar Wilde). “Niente e nessuno, al di fuori di noi, può dare significato alla nostra vita” (Fromm). “Perché il Maestro è dentro: dentro il profondo di ognuno di noi” (S. Agostino). “Quando la felicità non la vedi, cercala dentro” (Napoli). “Ognuno di noi rappresenta solo una goccia nell’oceano: eppure senza gocce l’oceano non esisterebbe” (Madre Teresa di Calcutta) “Se dovesse succedermi qualcosa di molto grave si ricordi questo incontro con il ministro Rognoni, perché a questo incontro è da collegare quanto di grave mi potrà accadere” (Pier Santi Mattarella). Legge La Torre: “E’ l’unico strumento giudiziario veramente efficace nelle mani della magistratura” (Nicola Gratteri). Boris Giuliano: “Il miglior poliziotto d’Italia” (Pietro Grasso). Ninni Cassarà ed i suoi uomini straordinari: allorquando chiedevano mezzi e risorse allo stato si sentivano rispondere che non c’erano fondi. All’epoca ministro dell’interno era un certo Oscar Luigi Scalfaro. Le indagini, le testimonianze, le ricostruzioni e le sentenze dei decenni successivi hanno accertato come, in quegli anni, si spartissero torte enormi. Io stesso ricordo come in prossimità delle elezioni per la composizione del parlamento, i candidati, almeno quelli più “in vista”, per numerose settimane organizzavano due ricevimenti al giorno in location esclusive; sfarzo, ostentazione, benessere indecente. E pure, per quegli uomini straordinari, non c’erano fondi nemmeno per comprare un binocolo! Dovettero fare una colletta per comprarne uno. Quando a Spatuzza, autore di centinaia di uccisioni e della strage di via D’Amelio, durante un esame teologico in carcere, gli venne chiesto quale fosse il delitto che lo aveva segnato di più, lui rispose quello di Padre Puglisi precisando che nulla aveva a che fare il fatto che fosse un prete. Inevitabilmente gli chiesero, quindi, quale fosse il motivo e lui rispose: “Perché nel mentre gli sparavo lui mi sorrideva; quando era in terra e la macchia di sangue si espandeva, lui mi sorrideva”. Li aveva perdonati. A Giovanni Falcone che sperava di avere, dal pur esaustivo e strutturato Tommaso Buscetta, anche i nomi dei politici, quest’ultimo gli rispose, in maniera concludente: “L’Italia non è pronta. Finiremmo al manicomio, io criminale e lei civile”!
(NOTA: L'autore ha concesso file e permessi )
CENNI SULLA VITA
Salvatore Carandente Tartaglia
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Salvatore Carandente Tartaglia 45 anni. Sposato e con due figli.
Proviene da una onesta famiglia di lavoratori. Napoletano di provincia.
Ha iniziato gli studi presso il liceo
classico Ettore Majorano; Anno di diploma 1994 a seguire con la
facoltà di Giurisprudenza presso la Federico
II di Napoli; (da note indiscrete laurea quasi imposta più che amata);
Anno di laurea 2000. Avvocato per oltre 15 anni, anche gestore di
stabilimento balneare, per ben quattro anni.
Quest’ultima esperienza lavorativa l’ha amata molto, donandogli
gioie e soddisfazioni, infatti è in procinto di aprire un locale a Gaeta che dedicherà al suo amato cugino che non c’è
più, Enrico che era originario, come l’ autore, della città di Quarto: ha già
registrato il marchio “Enrico Quarto”.
Tra le sue passioni? Fare lo scrittore.
Trtli
SALVATORE CARANDENTE TARTAGLIA
LE APPARENZE
La vita è una stagione
enormemente sopravvalutata
(NOTA: L'autore ha concesso file e permessi )
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Per favore, non siate troppo duri con me! Soprattutto siate rispettosi educati e civili! Grazie!