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martedì 22 novembre 2022

Romy Hausmann - Perfect Day

Romy Hausmann
Perfect Day

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli – 08 novembre 2022
 
Tutta la storia gira intorno ad un problema: l’alessitimia; chi ne è colpito non riesce a provare quasi niente. Come dirà l’assassino a pagina 361:
<< Per gli altri le sensazioni sono come dei bulldozer,
per me sono piuttosto… un alito di vento
…Una brezza che mi sfiora, appena percettibile.>>.
Romy Hausmann scrive un intero thriller psicologico per arrivare all’alessitimia. Non ci sarebbe nulla di anormale in questo eccetto per il fatto che tutta la vicenda è narrata come un’americanata, nel senso negativo del termine. Negativo perché esagerata e grossolana.
Iniziamo dal principioil filosofo di fama mondiale, Walter Lesniak, viene arrestato perché sospettato di essere un killer che ha assassinato ben 10 bimbe lasciandole morire dissanguate dopo aver tagliato loro le vene al polso sinistro. Sempre Walter Lesniak, stimato docente universitario, viene ribattezzato dalla stampa il “Professor Morte” e come presunto killer si ammutolisce, chiudendosi in sé. Dopo la cattura, sua figlia Ann, fa di tutto per provare l’innocenza di quel padre straordinario, affettuoso e protettivo e per scoprire chi, secondo lei, è il vero killer. Ann viene aiutata da un personaggio a noi già noto l’avvocato Polacco-Tedesco Ludwig Abramczyk, ormai in pensione e amico del padre di Ann. Avvocato che abbiamo già conosciuto nel precedente romanzo di Romy Hausmann – La Mamma Si è Addormentata –. Ann viene aiutata anche  dal giornalista Jakob Wesseling, che sembra un pò succube e imbranato. La storia potrebbe anche essere avvincente, se vista con gli occhi di Ann o del giornalista, ma, per me lettore, è stato tutto troppo sovradimensionato, come in un brutto film americano. Da pagina 208:
<< Ma il mondo diventa un posto sgradevole
se non fai altro che porti delle domande invece di vivere.>>.
Ann, ragazzina appena ventenne in tre mesi e poco più riesce:
Uno, a scoprire che il presunto colpevole, Mark Steinhausen, non è colpevole.
Due, a fermare la tortura e l’omicidio di Andreas Steinhausen fratello del sospetto colpevole e a far arrestare Rainer Meller ossessionato da Mark Steinhausen e dalla morte della sua figliastra Larissa.
Tre, a scoprire un omicidio di una donna, Kerstin Seiler.
Quattro, a salvare un padre innocente, Steffen Fester; e far arrestare una madre disturbata, Nathalie, che non accetta la morte per malattia di sua figlia Lenia.
E non  finisce qui! La nostra protagonista, (a questo punto avrete capito che mi sta antipatica, too much!) dopo tante avventure: 
Uno, realizza che è omosessuale ed ha sempre amato la sua amica del cuore Eva Harbert, che per colpa di Ann, finirà in coma in ospedale e lì verrà lasciata! 
Due, Ann, prima sposa e poi si separa da Zoe, ex compagna universitaria, con cui condivide anche un figlio, Noah, geneticamente di Zoe.
E tre, dulcis in fundo, sempre Ann, riesce a far confessare al killer gli omicidi e il perché di tali omicidi e a provocare la morte di quest’ultimo in prigione! 
Lei riesce, in tre mesi e poco più, a fare ciò che avvocati, investigatori, poliziotti, giornalisti, forze dell’ordine e genitori delle vittime non sono riusciti a fare in 14 anni; e succede di tutto, e le succede di tutto. 
Tutto questo perché, la nostra protagonista, segue la massima di Pascal sul cuore e la ragione e lei sceglie il cuore nelle sue decisioni; per farla breve lei ragiona così: Noi conosciamo la Verità non soltanto con la ragione, ma anche con il Cuore! 
Tra citazioni di vari filosofi tra cui Pascal, Socrate, e Platone su tutti, si svolgono tutte le vicende, il tutto narrato molto bene, devo dirlo; vicende presentate su quattro fronti.
Primo fronte: la visione o meglio le avventure di Ann nel presente.
Secondo fronte: i ricordi di Ann, bambina amata dal padre.
Terzo fronte: le interviste all’assassino.
Quarto e ultimo fronte “il Noi” che non vi svelo ma che è il più assurdo di tutti. 
Se non fosse così esagerato sarebbe un ottimo romanzo, ma è, come si dice in questo periodo, decisamente “too much”. L.Ch.
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 2 e mezzo  Libri. 
📗📘📚🕮🕮 #LuigiaChianeseBooksReviewBlogger
 
Romy Hausmann torna in libreria
con un thriller inquietante e crudele
che ci trascina alla ricerca
dello spietato omicida di dieci bambine.
 


Tutti gli indizi portano a Walter, il Professor Morte. 
Tutti sono ormai certi che lui sia il colpevole,
tutti tranne sua figlia. 


Lei sa che suo padre è innocente.
Ma come dimostrarlo, se suo padre non parla più? 
Come scagionarlo?


TRAMA
Perfect Day
di Romy Hausmann
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Dieci bambine scomparse nei dintorni di Berlino. Dieci piccoli corpi ritrovati nei boschi, in vecchie rimesse, in cantieri abbandonati. E un’unica traccia: una serie di fiocchi rossi appesi ai rami degli alberi, che guidano fino al luogo in cui giacciono le vittime. Sono passati quattordici lunghi anni dal primo omicidio e finalmente la polizia stringe il cerchio intorno al presunto colpevole: il filosofo di fama mondiale Walter Lesniak, ribattezzato dalla stampa il “Professor Morte”. Ma dal momento dell’arresto, quello che un tempo era uno stimato docente universitario, sembra paralizzato dallo shock e aver perduto una delle fondamentali capacità dell’uomo: la parola. Più lui tace, più le cose si complicano. C’è solo una persona che non crede alla sua colpevolezza: sua figlia Ann, determinata a provare l’innocenza di quel padre straordinario, affettuoso e protettivo, e a scoprire chi è il vero killer. Un viaggio che la porterà a esplorare i lati più oscuri dell’animo umano.
 
Editore: ‎Giunti Editore
Prima Uscita Italia: 6 ottobre 2022
Lingua: ‎Italiano 
Traduttrice in Italiano: Alida Daniele

Copertina flessibile: ‎384 pagine 
Dimensioni: 15 x 2.44 x 23 cm
ISBN-10: ‎8809942213 
ISBN-13: ‎978-8809942219
Genere – Etichette : ThrillerPsicologico Giallo Horror 

 
CENNI SULLA VITA di:
Romy Hausmann 
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Romy Hausmann (1981) ha lavorato come caporedattrice di una casa di produzione televisiva a Monaco. Dalla nascita di suo figlio, lavora come libera professionista per la tv. Vive con la sua famiglia in un cottage nei boschi vicino a Stoccarda.  - La mia prediletta - (Giunti 2020) è il suo romanzo d’esordio, divenuto rapidamente un grande bestseller internazionale, rimasto per mesi al 1° posto della classifica dello Spiegel e opzionato per un film di prossima uscita. Un successo confermato dal suo secondo thriller -  La mamma si è addormentata.- . I libri di Romy Hausmann sono tradotti in 24 Paesi. Il 03 Novembre 2021, con la traduzione di Alida Daniele, esce – La mamma si è addormentata – mentre in Italia il 06 ottobre 2022 esce - Perfect Day - sempre con Giunti Editore e traduzione di Alida Daniele
 


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martedì 15 novembre 2022

Luca D’Andrea - Il Girotondo delle Iene

Luca D’Andrea
Il Girotondo delle Iene
 
Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) 
01 novembre 2022
 
È un librone di più di 600 pagine e sono 634 pagine pesanti. Per chi non è abituato a thriller legali o thriller psicologici può levare mano subito, è avvilente fin dal principio. Si deve essere abituati al tale genere letterario per apprezzarlo, non perdersi o per non annoiarsi. Questo libro è pesante in ogni senso!
Le prime pagine sono un assalto alla memoria; una marea di personaggi e situazioni, non difficili da seguire, ma, tutto troppo, dalle situazioni al gergo. La noia totale arriva tra le 100 e la 150 pagine si è quasi lì per mollare il librone e utilizzarlo come base per un mobile inclinato, dalla 150esima pagina in poi si va avanti solo per sfida verso il librone stesso, napoletanamente detto “vogl’ vrè addò va a parà” (tr. voglio scoprire dove vuole andare a parare); quando finalmente da pagina 245 in poi si aprono le acque. Inizia la suspense, inizia la curiosità, prende piede l’intrigo. L’atmosfera si scalda anche nella fredda Bolzano. I due personaggi principali ovvero il giovane e testardo Commissario di Polizia Luther Krupp e il neo giornalista Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla Redazione della “Voce delle Alpi” futuro reporter di nera, iniziano la loro personale scalata verso la verità e il successo.
Cadi, allora, Cesare.
(William Shakespeare - Giulio Cesare).
La storia inizia a prendere piega. Da questo punto del testo vedremo le Idi di Marzo avvicinarsi per tutti e seguiremo Bruto mentre affila i coltelli. Il primo a fare le proprie mosse sarà il Commissario di Polizia Luther Krupp che in parte si piegherà ad un certo “modus operandi” non proprio legale, la stanza 121, ovvero la Cella X e il sistema Levada, anche con lui al comando resteranno ancora vivi nello “scantinato di via largo Palatucci, 1”. Il secondo ad affilare i coltelli sarà il neo giornalista Alex Milla che lotterà contro il sistema  per arrivare alla verità.
Da pagina 496:
<< Noi difensori stiamo dalla parte delle vittime, signor Milla. 
Le vittime hanno diritto alla verità e la verità arriva solo quando 
la difesa costringe l’accusa a portare tonnellate di prove 
a favore della propria tesi in modo da eliminare ogni dubbio 
su chi ha fatto cosa, come e quando. 
È la difesa a garantire la verità non l’accusa. >>.
Per fortuna l’autore ha fatto viaggiare le vicende di Krupp e Milla in parallelo, gettando ponti tra i due e non sovrapponendoli completamente, perché già così, in parallelo, non è facile stare dietro a tutto, ma con un minimo d’impegno, da parte del lettore, si riesce a seguire tutta la vicenda che nel complesso è un bellissimo girotondo. I personaggi tutti vivi, morti e morenti vengono rivoltati, scaricati e ripresi senza sosta; le loro mancanze, i loro errori portati a galla o nascosti negli “armadi”, le loro ossessioni amplificate, giustificate e mal tollerate. Tutti perdono e tutti vincono è un girotondo di iene. Tutti sono costretti a fare i conti con se stessi.
Da pagina 634:
<<…Creare nuovi spazi significa esattamente questo: 
trasformare il mondo in uno specchio.
Il più antico e efficace sistema che l’animale uomo 
conosce per interrogare se stesso.>>.
 Si potrebbe semplificare il tutto in una sola espressione, presente anche nel testo, questo lavoro rappresenta  "bellum omnium contra omnes".  Consiglio questo libro solo agli appassionati del genere. L.Ch.
 
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📙📘📗🕮🕮 #LuigiaChianeseBooksReviewBlogger
 
TRAMA
Il Girotondo delle Iene
Luca D’Andrea
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale … 1992. È il cadavere di Lorena Haller, ventiquattro anni, ventiquattro coltellate – la prostituta che clienti, spacciatori e colleghe chiamavano “la bambina” –, a gridare: il vostro Paradiso è solo una bugia. È così che chiamano Bolzano, la città che ha preso Lorena, l’ha illusa, poi l’ha usata e gettata via, come immondizia. Paradiso. Isola felice. Nonostante la prostituzione, l’alcol, i suicidi, la violenza, l’eroina a fiumi e gli omicidi irrisolti a prendere polvere nei fascicoli della questura. Lì, in una cella che non dovrebbe esistere, viene plasmata l’immagine di una terra dove ogni crimine diventa colpa del benessere. Ma Lorena è stata uccisa da un uomo brutale e determinato che soltanto Luther Krupp, il commissario troppo giovane, troppo inesperto e troppo ligio alle regole, ha il coraggio di chiamare, da subito: serial killer. E in quegli anni, senza manuali da studiare o unità specializzate a cui scaricare l’indagine, arrestare un mostro che uccide per il piacere di uccidere è come andare a caccia di un unicorno. Inoltre: il Paradiso non si deve sporcare. Questo lo sa persino Alex Milla, lo “spalatore di ghiaia”, come lo chiamano alla redazione della “Voce delle Alpi”. Anche lui troppo giovane, troppo inesperto e con il cuore troppo tenero per essere un vero reporter. E per uscire indenne da ciò che si è appena scatenato. Perché in Paradiso, se vai a caccia di unicorni, rischi di trovare le iene. Partendo dal clamoroso caso criminale del “Mostro di Bolzano”, Luca D’Andrea si spinge fino ai confini della morale: dove inizia la cronaca e dove il gusto del sangue? Con ritmo implacabile, nelle sue mani il crime si trasforma in una narrazione epica capace di far riesplodere nella contemporaneità conflitti e interrogativi eterni: che cosa diventa la giustizia quando, seguendo la via del Male minore, si tramuta in ossessione?
 
Editore: ‎ Feltrinelli (20 settembre 2022)
Lingua : ‎ Italiano
Copertina flessibile: ‎ 640 pagine - Dimensioni: ‎ 14.2 x 4.8 x 22.2 cm
ISBN-10: ‎ 8807034964 - ISBN-13: ‎ 978-8807034961
 
CENNI SULLA VITA di:
Luca D’Andrea
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Luca D’Andrea è nato a Bolzano, dove vive, nel 1979. Per Einaudi ha pubblicato: La sostanza del male (2016), Lissy (2017, premio Scerbanenco), Il respiro del sangue (2019) e L’animale più pericoloso (2020, uscito precedentemente a puntate su “la Repubblica”). I suoi romanzi sono successi tradotti in quarantadue Paesi. Il girotondo delle iene è il suo primo romanzo per Feltrinelli – dal quale è in fase di sviluppo la realizzazione di una serie tv. Luca D'Andrea è uno scrittore altoatesino diventato in poco tempo uno dei grandi casi letterari nel campo dei gialli e del noir. D’Andrea ha fatto l'insegnante alle scuole medie fino al 2016, quando il suo romanzo d’esordio La sostanza del male viene notato da tutte le case editrici alla Fiera del libro di Londra e diventa un successo editoriale pubblicato in più di trentacinque paesi. Presto ne sarà fatta anche una serie tv in Italia. La sua scrittura viene spesso paragonata a quelle di Stephen King e Jo Nesbø – non a caso due dei suoi autori preferiti – riuscendo però sempre a mantenere il suo stile unico e personale, un flusso originale, contemporaneo, veloce, immediato e mai noioso. Nel 2017 lo scrittore bolzanino torna in libreria con un nuovo thriller Lissy, che nello stesso anno vince il rinomato Premio Giorgio Scerbanenco. Un racconto cupo ed esistenziale, con quattro protagonisti borderline e dagli intrecci coinvolgenti ambientato sulle Alpi. Le montagne dell’Alto Adige saranno sempre un punto fermo dei suoi libri, prese non solo come sceneggiatura, ma come uno dei veri protagonisti. Un elemento decisivo per la loro durezza: un luogo chiuso, indomito e impregnato di un’imponente storia secolare. E sempre lì è ambientato anche Il respiro del sangue. Un’opera che da sola riesce a risollevare tutto il genere noir italiano: una lettura che costringe il lettore a buttarsi a capofitto in una trama fuori dagli schemi dalla prima all’ultima parola. L'animale più pericoloso, è uscito a gennaio 2020 ed è un thriller mozzafiato. Il girotondo delle iene esce il 20 settembre 2022 e si avvia ad essere un successo.

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martedì 4 ottobre 2022

Dot Hutchison - Il Giardino Delle Farfalle

DOT HUTCHISON

Il Giardino Delle Farfalle


Recensione - Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli (Na) – 27 agosto 2022

 

Questo libro, dell’autrice statunitense Dot Hutchison, è il primo della The Collector Trilogy (1: Il Giardino delle Farfalle – 2: Il giardino delle Rose e 3: ???)  allora scopriamo com’è e decidiamo se sarà il caso di comprare e leggere gli altri due.

Come tutti i generi Young Adult (12 - 23) ha una scrittura semplice con un linguaggio abbastanza comprensibile e schietto; di genere fantasy con un pizzico di horror, dove la protagonista, Maya, è nella media dell’età dei ragazzi a cui è maggiormente destinato il testo. L’identificazione, anche sognata, con la protagonista da margine d’interesse e successo soprattutto nel target anagrafico dei Y.A., ma non sottovalutiamo il fanciullo che è sempre in noi. La storia è un po' come un cartoon nipponico, protagonista povera e disperata, cattivo di turno, protagonista in difficoltà, aiuto, risollevamento e poi successo.

Detto ciò sconsiglio il libro! 412 pagine, composte da tre grandi capitoli più i ringraziamenti finali, sono di una noia mortale. Non vi è suspense, non vi è attrazione o mordente nella storia e più di una volta confesso di aver saltato dei paragrafi completamente inutili, paragrafi che non sono altro che la classica acqua per allungare il brodo, e vi assicuro che non è un granché di brodo. La location principale, ovvero questo giardino misterioso, nascosto all’interno di un altro giardino, con un mini stagnetto, torrentino e cascata con grotta, tutto pieno di vetri infrangibili e porte che scorrono di lato ed in alto e in basso, è descritto una schifezza. Non si comprende la dimensione, la struttura e la geometria, tutte le parole sono state sprecate per aneddoti non necessari, la location è rimasta per metà nella mente dell’autrice. La protagonista Maya – Inara – Samira (si! Ha tre nomi) è antipatica, saccente, tediosa, arrogante, una disgraziata poco istruita che però risulta essere più preparata e perspicace di un professore universitario, un pozzo di saggezza psicosociale solo perché legge “i classici”, troppo perfino per un Fantasy-Horror. I vari personaggi, sono sviluppati quanto basta ma male,  perché la loro descrizione e le loro azioni o perché sono solo in funzione della mitica  Maya – Inara – Samira. Anche i cattivi, ovvero il Giardiniere, con i figli Every e Des sono tracciati malissimo; dei super psicopatici ricchi sfondati che nemmeno nei migliori manga possono sembrare divertenti o piacevoli. Vogliamo parlare dei due agenti speciali dell’FBI - Victor Hanoverian e Brendon Eddison? Il buono e il duro? Questi due sventurati sono costretti a sopportare il racconto di Maya per ricavare informazioni che, a conti fatti, necessiteranno a poco in un processo, praticamente una trovata non brillante ma assolutamente ridicola per iniziare la storia. In sostanza non è la fantasia della storia a disturbare la lettura ma è la narrazione che è decisamente pessima, squilibrata e sgradevole. Questo libro per me è brutto! L.Ch.


Nella mia scala, da uno a cinque, gradimento libro, questo testo non arriva a 2.  📗📘🕮🕮🕮 L.Ch.

 

TRAMA

Il Giardino Delle Farfalle

di Dot Hutchison

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Vicino a una villa isolata c'è un bellissimo giardino dove è possibile trovare fiori lussureggianti, alberi che regalano un'ombra gentile e una collezione di preziose "farfalle": giovani donne rapite e tatuate in modo da farle assomigliare a dei veri lepidotteri. A guardia di questo posto da brividi c'è il Giardiniere, un uomo contorto, ossessionato dalla, cattura e dalla conservazione dei suoi esemplari unici. Quando il giardino viene scoperto dalla polizia, una delle sopravvissute viene portata via per essere interrogata. Gli agenti dell'FBI Victor Hanoverian e Brandon Eddison hanno il compito di mettere insieme i pezzi di uno dei più complicati rompicapo della loro carriera. La ragazza, che si fa chiamare Maya, è ancora sotto shock e la sua testimonianza è ricca di episodi sconvolgenti al limite del credibile. Torture, ogni forma di crudeltà e privazione sembravano essere all'ordine del giorno in quella serra degli orrori, ma nella deposizione della giovane donna, che ha delle ali di farfalla tatuate sulla schiena, non mancano buchi e reticenze... Più Maya va avanti con il suo terrificante racconto, più Victor e Brandon si chiedono chi o cosa la ragazza stia cercando di nascondere...

Editore ‏ : ‎ Newton Compton Editori (28 febbraio 2019)
Lingua ‏ : ‎ Italiano Traduttore: Gabriele Giorgi
Copertina rigida ‏ : ‎ 336 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 12.7 x 2.9 x 20.4 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8822717562 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8822717566
                                          Oppure:
Editore ‏ : ‎ Licenza - Newton Compton editori (11 gennaio 2018)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 334 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 15.01 x 2.13 x 22.5 cm
ASIN ‏ : ‎ B078XXCD9W

 

CENNI SULLA VITA di:

Dot Hutchison

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Autrice Statunitense. È una scrittrice (per lo più) YA (Giovani adulti, genere letterario adatto a ragazzi dai 13 ai 20 anni  con un background in teatro, al Festival del Rinascimento di scacchi viventi. Può perdere ore navigando su wikipedia trovando articoli interessanti che possono avere a che fare o no con la sua ricerca e le piace pensare che San Giorgio si rammaricò di aver ucciso quel drago per tutto il resto dei suoi giorni. “Wounded name” è uscito nel 2013 da Carolrhoda Lab; “Il giardino delle farfalle” nel giugno 2016 da Thomas & Mercer e “Roses of may” sarà il seguito nel 2017. Con la Newton Compton ha già pubblicato Il giardino delle farfalle, un successo straordinario, per settimane in vetta alla classifica dei thriller più venduti di Amazon, pubblicato in oltre 23 lingue e i cui diritti cinematografici sono stati ceduti alla casa di produzione Anonymous Content di Michael Sugar, già vincitore dell’Oscar per il miglior film con Il caso Spotlight. Il giardino delle rose, secondo capitolo della The Collector Trilogy, segue le vicende della caccia a un nuovo spietato killer. È l’autrice di A Wounded Name, un romanzo ispirato all’Amleto di Shakespeare. Il thriller – Il giardino delle Farfalle – è stato un successo straordinario mentre  Deadly Waters  è uscito a settembre 2020

 

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martedì 27 settembre 2022

Dario Correnti - Il Destino Dell'Orso

DARIO CORRENTI 
Il Destino Dell’Orso
 
Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) -  21 agosto 2022
 
- Il Destino dell’Orso - è il secondo libro della fortunata serie dei Gialli/Noir che sta sfornando Dario Correnti. Faccio notare che Dario Correnti è uno pseudonimo; anzi, un doppio pseudonimo, perché nasconde due autori.
Il primo libro è stato - Nostalgia del Sangue - dove abbiamo imparato a conoscere la strana coppia Marco Besana, cronista di nera, che attualmente lavora in collaborazione con una famosa testata nazionale perché è giunto all’età della pensione, ma è un cronista che porta con se un enorme bagaglio di esperienza e resta una firma autorevole nel panorama della “nera”; e l’altra faccia della coppia: la giovanissima Ilaria Piatti, detta, offensivamente, “Piattola” dalla redazione, giornalista in stage, molto casinista, indecisa, con un’adolescenza difficile alle spalle in quanto macchiata dall’omicidio della madre da parte del padre; lei ha un assurdo gusto nel vestire o meglio, non ha gusto e logica nel vestire, però possiede una grande intelligenza, utile per stanare i Serial killer ed in più lavora come una nerd. Come dicevo il primo volume è - Nostalgia del Sangue - Il Destino dell’Orso è il secondo e - Tutti i nomi della Morte - è il terzo; sicuramente ve ne saranno altri.
In questo - Il Destino dell’Orso - si approfondisce di più la conoscenza tra Marco e Ilaria, di loro ne scopriamo caratteristiche peculiari, capacità e vissuto. Anche il loro rapporto umano e professionale si salda con più forza. Tutto questo durante l’ennesimo servizio di cronaca che questa volta spingerà i nostri protagonisti in Svizzera, nei Grigioni. Tutto parte dal ritrovamento di un corpo sbranato dall’Orso M18 Fulvio e culminerà, grazie all’intuizione formidabile di Ilaria e le capacità investigative di Marco, nella scoperta di un serial Killer avvelenatore molto particolare. Non mancheranno i colpi di scena, i codici cifrati, manie dell’alta borghesia milanese e i litigi; un giallo ma anche un thriller psicologico in piena regola.
Da pagina 40:
<< Tutto è veleno, e nulla esiste senza veleno.
Solo la dose fa in modo che il veleno non faccia effetto.>>.
Questa volta sia la vita di Ilaria che quella di Marco finiranno con l’intrecciarsi fisicamente con chi procura morte fino a giungere ai più tragici eventi tra avvelenatori – Specific –,  - Random -  e assassine innamorate.
Anche in quest’opera sono citati seria killer famosi del passato tra tutti è narrata la storia di un’avvelenatrice seriale del ‘700 – Giovanna Bonanno -, sopranominata “La Vecchia dell’Aceto”, condannata alla forca, previa tortura, a Palermo, nel 1789, accusata non  di – magarìa - (Magia) o maleficio ma addirittura di – Veneficio.
Il racconto è abbastanza lungo perché sono circa 477 pagine fitte e in carattere piccolo, ma i mini capitoli aiutano a non perdersi perché gli attori in gioco sono tanti. Anche in quest’opera non mancano gli amici che aiuteranno la coppia grazie alle poche ma buone conoscenze di Ilaria e alle grandi amicizie di Marco. Questo usus scribendi lo ritroviamo, per ora, in tutte e tre le opere, che fino ad ora ho letto: Narrazione da parte dei giornalisti, quindi non possiamo intuire in anticipo cosa sta per avvenire o chi potrebbe essere il cattivo di turno, due protagonisti differenti per età e metodo di indagine, presenza e/o scoperta del o dei serial killer, l’aiuto di medici e/o forze dell’ordine, riferimento a serial killer del passato o a famosissimi assassini seriali moderni, eccitazione, paura di non farcela ed infine successo rocambolesco. Ecco! Questo modus operandi letterario funziona, ecco perché consiglio anche questa lettura! L.Ch.

Il mio voto, nella mia scala, da 1 a 5,  apprezzamento libri, è un 3 Libri! 📕📗📘🕮🕮 L.Ch.
 
TRAMA
Il Destino Dell’Orso
di Dario Correnti
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
In una valle svizzera, un giorno di luglio, un industriale milanese viene sbranato vivo da un orso. Marco Besana, giornalista di nera con troppi anni di lavoro alle spalle e altrettanta disillusione addosso, è costretto controvoglia a occuparsi di quella strana morte. Sarebbe facile archiviare il caso come un incidente di montagna se Ilaria Piatti, giovanissima reporter, perennemente precaria, non fosse convinta di avere davanti un serial killer. Molto più feroce di qualunque animale. Ilaria e Marco, accompagnati dal cane Beck's, lasciano Milano e partono per l'Engadina. E lì scoprono una catena di morti orribili e misteriose, tutte apparentemente accidentali: un uomo caduto in un crepaccio, uno carbonizzato nel suo aereo privato, un altro mummificato in un bosco. La sequenza non può essere casuale. Anche se la polizia locale non collabora e in redazione nessuno crede in loro, i due cronisti non si danno per vinti. Sono sicuri di avere di fronte un soggetto molto pericoloso, che uccide le sue vittime con armi non convenzionali, in modi originali e sofisticati. E sembra ispirarsi alla più famosa avvelenatrice seriale del Settecento, Giovanna Bonanno, conosciuta come la Vecchia dell'Aceto.
 
CENNI SULLA VITA di:
Dario Correnti
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Dario Correnti è uno pseudonimo. Anzi, un doppio pseudonimo, perché nasconde due autori. Il suo primo romanzo, Nostalgia del Sangue, è stato uno dei thriller più apprezzati del 2018. Tradotto in quindici Paesi, è diventato un caso editoriale internazionale.
Con la seconda uscita, Il Destino dell’Orso (2019), si è consolidata la fortuna della coppia di cronisti Besana e Piatti con la pubblicazione della seconda avventura. La terza Avventura è intitolata Tutti i Nomi Della Morte.

Editore ‏ : ‎ Mondadori (23 marzo 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 480 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 2.2 x 19.1 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8804736666 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8804736660
Oppure:
Editore ‏ : ‎ Mondadori (2 luglio 2019)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina rigida ‏ : ‎ 403 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 14 x 3 x 22 cm
ISBN-10 ‏ : ‎ 8804718455 - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8804718451
 

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