martedì 27 luglio 2021

Shimada Sōji - Gli Omicidi Dello Zodiaco

Shimada Sōji
Gli Omicidi 
Dello Zodiaco

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

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Mugnano di Napoli -16.07. 2021

 

Diretto, Shimada Sōji l’autore, nella prima parte del libro immerge, di colpo, il lettore nel pieno degli eventi e nei dettagli degli omicidi. Nella seconda parte, invece, dà voce a due improbabili investigatori:un maestro astrologo, dal carattere chiuso e schivo e un illustratore curioso ed appassionato di misteri. Tanti sono i discorsi tra loro due, a volte eccessivi ma sono un bel modo per introdurre noi lettori occidentali nella forma mentis dei Nipponici. È un giallo ma è anche una sfida al lettore; soprattutto quando lo stesso autore s’ intromette nel testo, per ben due volte, tra i capitoli tre e quattro e poi tra i capitoli quattro e cinque, facendoci capire che oramai si hanno a disposizione tutti gli elementi del puzzle e che basta solo metterli insieme; ma si è all’ altezza? Non sono stata capace, devo ammetterlo, avevo intuito anzi capito chi fosse l’assassino/a ma non avevo capito il come degli omicidi e diciamola tutta ero incerta sul movente. Da pagina 119:
<<L’Amara verità è spesso coperta da falsi sorrisi.>>.

Un Cold Case a tutti gli effetti, un’indagine più mentale che pratica ecco cosa è questo racconto. Anche negli omicidi i Giapponesi sono maniacali, precisi, razionali e vendicativi tanto da portare avanti un mistero per oltre 40 anni per poi arrendersi al destino. (Non voglio spoilerare, capirete arrivati ai capitoli finali).

La lettura è scorrevole, semplice ed interessante; la suspense la troviamo principalmente all’inizio e verso la fine del libro, mentre i capitoli centrali sono più statici. Il linguaggio è chiaro e sono molto utili sia la genealogia della famiglia Umezawa, presentata all’ inizio del racconto, sia i disegni dei corpi tagliuzzati e ricomposti che troviamo sparsi nel testo. Bellissimi, anche, i piccoli dettagli della storia del paese del Sol Levante e delle location, un viaggio tra il moderno e l’antico Giappone; ho apprezzato, anche, a fine libro, il glossario dei termini Nipponici almeno per quelli non traducibili con una sola parola. Non è il solito giallo all’inglese o all’americana a cui siamo abituati ma è un lavoro interessante, ovviamente bisogna sempre tenere conto delle differenze culturali che ci sono tra noi occidentali e gli asiatici e queste differenze di pensiero e azione sono piacevoli da scoprire e da apprendere. Consiglio questa lettura ed il mio voto in libri è 3 su 5 libri. Buona Lettura! L.Ch. 📚📚📚📖📖

 

TRAMA

Gli Omicidi Dello Zodiaco

Shimada Sōji

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Siamo in Giappone sul finire degli anni Trenta. Heikichi Umezawa, un uomo assai ricco, artista eccentrico, appassionato di astrologia e alchimia, una giovinezza trascorsa a Parigi, una vita all'insegna dell'occultismo, dell'estetismo e del lusso, viene ritrovato morto, il cranio sfondato da un oggetto appuntito, nel suo studio chiuso a chiave dall'interno. È mattina e ha nevicato per tutta la notte, non ci sono tracce e tutti i possibili sospetti hanno alibi di ferro. L'artista ha appena completato l'ultimo di una serie di dipinti di soggetto astrologico. Ma soprattutto, tra gli appunti di Umezawa, gli inquirenti scoprono un progetto assurdo e mostruoso: la creazione di Azoth, l'essere femminile perfetto, assemblando parti del corpo di due sue figlie, due figliastre e due nipoti. Ognuna di queste ragazze, tutte vergini comprese tra i diciotto e i venticinque anni, appartengono a segni astrologici diversi e ideali per formare la creatura che costituisce l'ispirazione e il sogno di ogni alchimista. Il fatto è che, poco tempo dopo la morte dell'artista pazzo, le sei ragazze Umezawa vengono effettivamente uccise e ritrovate, variamente smembrate, in luoghi diversi dell'arcipelago nipponico, ciascuno con una precisa valenza magica e simbolica. Chi ha ucciso Heikichi Umezawa? E chi ha messo in pratica il suo orrendo delirio? La Seconda guerra mondiale e la catastrofe del Giappone interrompono le indagini, ma trent'anni dopo un famoso maestro astrologo, appassionato di investigazioni, e il suo giovane assistente riprendono le fila di quel cupo enigma.

 

Autore: Sōji Shimada
Prima pubblicazione: 1981
Seguito da: Murder in the Crooked House
Editore‏: ‎ Giunti Editore (2 gennaio 2019)
Lingua‏: ‎ Italiano
Copertina flessibile‏: ‎ 320 pagine

 

CENNI SULLA VITA di:

Shimada Sōji

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Shimada Sōji È nato il 12 ottobre 1948 nella città di Fukuyama, Prefettura di Hiroshima, Giappone. La sua principale occupazione è di Romanziere ed il suo genere è la narrativa e il mistero. Soji Shimada si è laureato alla Seishikan High School di Fukuyama City, Prefettura di Hiroshima, e successivamente alla Musashino Art University come specializzazione in Design delle arti commerciali. Dopo aver trascorso anni come autista di autocarri con cassone ribaltabile, scrittore libero e musicista, ha debuttato come scrittore di gialli nel 1981 quando The Tokyo Zodiac Murders è stato selezionato per il Premio Edogawa Rampo. Le sue opere più famose in Giappone includono la serie Detective Mitarai e la serie Detective Yoshiki. Le sue opere spesso coinvolgono temi come la pena di morte, Nihonjinron (la sua teoria sul popolo giapponese) e la cultura giapponese e internazionale. Egli è un forte sostenitore di dilettanti Honkaku (cioè autentica, ortodossi) mistero scrittori. Seguendo la tendenza della Social School of crime fiction guidata da Seicho Matsumoto, è stato il pioniere del genere di mistero logico "Shin-Honkaku" (Nuova Ortodossa). Ha allevato autori come Yukito Ayatsuji, Rintaro Norizuki e Shogo Utano, e ha guidato il boom del mistero dalla fine degli anni '80 ai giorni nostri. In quanto padre di "Shin-Honkaku", Shimada viene talvolta definito "Il Padrino di Shin-Honkaku" o "Dio del Mistero". I suoi misteri dell'umorismo come Soseki and the London Mummy Murders e Let There Be Murder, Any Kind of Murder coinvolgono uno stravagante trucco misterioso così come elementi di satira, confusione, giovinezza e sopravvivenza. Negli ultimi anni, ha iniziato una nuova sfida: una serie animata chiamata "Taiga Novels", collaborata con il famoso illustratore Masamune Shirow. Al suo lancio nel gennaio 2008, lui e Shirow progettano di creare una serie di dodici libri tramite gli editori Kodansha BOX. In cima al BOX, Shimada tiene una colonna sulla celebre rivista, il Weekly Shincho. È anche a capo di due nuovi concorsi di Amateur Mystery Novel: il primo "The City of Roses Fukuyama Mystery Award" per scrittori dilettanti in Giappone e il "Soji Shimada Mystery Award" a Taiwan, sponsorizzato dalla società Crown Publishing. Nel 2019 è entrato a far parte del gruppo curato di pluripremiati autori giapponesi Red Circle Authors.


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martedì 20 luglio 2021

Philip Roth - L’ Animale Morente

Philip Roth
L’ Animale Morente
 
Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) –  07.07.2021
 
Questo romanzo, (The Dying Animal, 2001) dello scrittore Philip Roth, è il terzo libro con il personaggio di David Kepesh, i precedenti sono - Il Seno - (The Breast, 1972) e – Il Professore di Desiderio - (The Professor of Desire, 1977).
Anche qui l’ossessione per il corpo della donna e principalmente del seno la fa da padrone. I punti focali del libro, però, sono la lussuria e il piacere ed il come averli e come viverli. Da pagina 19:
<< Ma è proprio la radicale sconvenienza 
che fa della lussuria la lussuria.>>.
David Kepesh, protagonista maschile dell’opera, è affascinato, in uno dei suoi corsi, da una studentessa; lei è una deliziosa cubana di nome Consuela Castillo. Questa semplice, alta, giovane e bella donna diventa la sua ossessione per stessa ammissione di David. Nasce una relazione erotica tra i due ma David Kepesh s’ innamora in modo tormentoso dei seni e del corpo della sua studentessa, ma riesce comunque a mantenere una seconda relazione con una vecchia amante; questa vecchia amante è quasi un rifugio o meglio salvezza dalla sua angoscia di vivere con o senza Consuela. Da pagina 19:
<< … Consuela era sempre nei miei pensieri,
per questo, con lei o lontano da lei, non mi sentivo mai sicuro di lei.
Il lato ossessivo di tutta la faccenda era terribile.>>.
David Kepesh oltre ad essere ossessionato dal corpo di Consuela ne ha anche timore perché, causa la differenza di età e la paura d’invecchiare, non riesce a impegnarsi con serietà, infatti preferisce mantenere la relazione su un piano solo fisico e sessuale, ma nel profondo, pur amando la libertà e la promiscuità nelle storie, non vorrebbe dividere e condividere la sua Consuela con nessuno. La ragazza, a sua volta, non riuscirà a trovare negli anni, nessun uomo, della sua stessa età, che riesca a soddisfare il suo bisogno di venerazione e devozione al suo corpo e ai suoi seni cosa di cui Kepesh era maestro. La disperazione di entrambi si palesa quando il professore David Kesper, ricontattato dopo diversi anni da Consuela, viene a sapere dalla stessa che dovrà subire la perdita di un seno a causa di una mastectomia e come ultimo momento di sensuale idillio fisico e mentale Consuela chiede al suo professore di scattare delle foto al suo glorioso seno. Ma il romanzo non termina così ma s’immerge in labirintici pensieri che si sono voluti sempre mantenere distanti o sminuirli ma che in realtà albergano in ogni essere e per quanto ne voglia dire anche in David Kepesh.  Da pagina 73:
<< L’ unica ossessione che vogliono tutti: l’“amore”.>>.
Il tormento di David Kepesh non finirà mai perché nel profondo della sua anima, della sua cultura, del suo sapere, dei suoi ragionamenti, dei suoi propositi sa che anche lui brama la medesima cosa di tutti gli esseri umani: L’ Amore.
Questo romanzo mentalmente capriccioso, esplorativo nei pensieri e nei desideri è meraviglioso e la magistrale potenza linguistica, elegante ma anche aperta e sfacciata, di Philp Roth, lo rendono un ennesimo capolavoro. L.Ch.
Mio voto da 1 a 5 libri è 4 Libri. 📚📚📚📚🕮
 
Note:
- In molte edizioni, in cui è stato tradotto questo romanzo, si mostra in copertina un dipinto di Amedeo Modigliani del 1971 - La grande Nù .  Nel romanzo, Consuela, la protagonista femminile, spedisce a Kepesh una cartolina raffigurante. Le grand nu, e Kepesh immagina che la donna del dipinto sia il di lei alter ego.
- Nel 2008 è stato realizzato un adattamento cinematografico con il titolo: Lezione d’Amore - Regia di Isabel Coixet e con Penelope Cruz nella parte di Consuela e Ben Kingsley in quella di David Kepesh.  
 
TRAMA
L’Animale Morente
Philip Roth
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Da trent'anni, da quando la rivoluzione sessuale ha bussato alla sua porta, il professor David Kepesh tiene fede al suo giuramento: non avere mai una relazione stabile con una donna. Ma un giorno, nell'aula del suo corso di critica letteraria all'università, entra Consuela Castillo, ventiquattrenne di una bellezza conturbante, una ragazza cubana alta e affascinante che scatena il desiderio e la gelosia del maturo professore.
 
Prima Pubblicazione: 2001
Autore: Philip Roth
Titolo originale: Dying Animal
Lingua Originale: inglese
Adattamenti: Lezione d’Amore (2008)
Preceduto da: Il Professore di desiderio
Editore:  Einaudi (8 ottobre 2013)
Lingua:  Italiano
Copertina flessibile:  114 pagine
Dimensioni:  13.4 x 1 x 20.8 cm
 




CENNI SULLA VITA di:
Philip Milton Roth
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Philip Milton Roth è nato a Newark, nel New Jersey, il 19 marzo 1933, figlio di immigrati galiziani di origine ebraica. è stato uno scrittore statunitense. Frequenta la Rutgers University di Newark per un anno, poi si trasferisce alla Bucknell University in Pennsylvania, dove si laurea con lode in inglese; in seguito, ha conseguito il master alla Chicago University in letteratura anglosassone. Si è dedicato poi brevemente all'insegnamento, tenendo corsi di scrittura creativa e di storia della letteratura alle università di Iowa e a Princeton. Ha poi insegnato letteratura comparata all'Università della Pennsylvania fino al 1991, quando ha deciso di dedicarsi a tempo pieno al solo esercizio della scrittura. Dopo l'università ha anche prestato servizio militare per due anni, durante i quali ha scritto racconti e recensioni per qualche rivista (Et CeteraChicago ReviewEpochCommentaryThe New Republic ed Esquire e finalmente The New Yorker e The Paris Review).
È stato uno dei più noti e premiati scrittori statunitensi della sua generazione, considerato non solo tra i più importanti romanzieri ebrei di lingua inglese. È conosciuto in particolare per il racconto lungo Goodbye, Columbus, poi unito ad altri cinque più brevi in volume (premiato con il National Book Award), ma è diventato famoso con Lamento di Portnoy, da alcuni considerato scandaloso. Da allora si è ritagliato un posto di grande interesse e attesa in occasione dell'uscita di ogni titolo, forte di una produzione ampia e costante e grazie allo scontro tra estimatori e detrattori che lo accusano di utilizzare un linguaggio troppo aperto e scurrile. È stato proposto più volte per il Premio Nobel, che non ha mai ottenuto, pur essendo stato premiato con altri riconoscimenti. I suoi romanzi tendono a essere autobiografici, con la creazione di alter ego (il più famoso dei quali è Nathan Zuckerman, che appare in diverse opere), con personaggi che portano il suo vero nome e persino usando personaggi che si chiamano Philip Roth, ma non sono lui (come in Operazione Shylock). Oltre alla vena autobiografica, i suoi ritratti famigliari e di quartiere diventano fortemente esemplari dell'umanità della zona (la periferia a ovest di New York e soprattutto Newark) e dell'epoca, tanto da contribuire a dipingere un'identità personale e collettiva. Il 10 novembre 2012, all'età di 79 anni, Roth ha annunciato pubblicamente in un'intervista alla rivista francese Les Inrockuptibles il suo addio alla letteratura, usando questa metafora: «Alla fine della sua vita il pugile Joe Louis disse: "Ho fatto del mio meglio con i mezzi a mia disposizione". È esattamente quello che direi oggi del mio lavoro. Ho deciso che ho chiuso con la narrativa. Non voglio leggerla, non voglio scriverla, e non voglio nemmeno parlarne». Poche ore dopo, la notizia è stata confermata dal suo editore Houghton Mifflin. L'autore ha anche precisato di aver dato istruzioni ai suoi parenti di distruggere il proprio archivio personale quando sarà morto, archivio che potrebbe contenere anche alcuni inediti. Contestualmente, ha abbandonato il proprio appartamento nell'Upper West Side di New York e si è definitivamente trasferito nella fattoria di sua proprietà nel Connecticut, dove nel marzo del 2013 ha rilasciato una lunga intervista alla rete televisiva pubblica PBS per la serie American Masters.
Muore a New York il 22 maggio 2018, a 85 anni, a causa di un'insufficienza cardiaca.
 
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martedì 13 luglio 2021

Alafair Burke - Dalla Parte Sbagliata

 Alafair Burke

Dalla Parte Sbagliata

 

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli – 28 Giugno 2021 

 

Ed eccola! Di nuovo, la detective Ellie Hatcher in un altro caso accanto ad altri personaggi femminili, inizio a credere che la Burke abbia una certa preferenza per le protagoniste donne, ma anche accanto al “suo ragazzo”.

Anche in questo romanzo il punto focale, oltre all’avventura, è solo uno: la ricerca della verità come fondamento della giustizia e della propria etica.

Come sempre la Burke non delude, ritmi serrati, tanti personaggi, storie complesse e procedure burocratiche ben spiegate. La suspense vi è, anche se, per me, è stato facilissimo capire chi fosse il vero colpevole e il suo perché. 

È un buon romanzo ma la Burke sa fare di meglio. Cosa intendo? Non mi è piaciuta questa versione super della detective Ellie e tanto meno del suo compagno amoroso, Max Donovan, che lavora per l’ufficio procuratore. Troppo bravi, troppo competenti, anche le loro sensazioni ed emozioni personali e sul caso rasentavano la perfezione.

Troppo poco spazio è stato concesso agli altri personaggi, che a confronto della super coppia, sono stati sminuiti. Confesso che tifavo per i cattivi e ancor di più per chi stava nel mezzo, tra i buoni e i cattivi, ovvero l’avvocato della difesa Linda Moreland. Nel complesso resta un buon racconto, stile asciutto e chiaro, un’altra bella avventura che ovviamente avrà un seguito, speriamo non troppo lungo. Mi aspetto il lieto fine, prima o poi, anche se fantastico di leggere della detective Ellie Hatcher e del suo braccio destro, partner lavorativo, l’elegante J.J. Rogan che incrocino la strada dell’ altro personaggio dell’ altra serie poliziesca della Burke ovvero il Procuratore Samantha Kincaid, Portland, Oregon; leggeremo l’ evoluzione. In verità, per me, ciò che è veramente interessante in questa storia e nei Thriller legale della Burke sono i perché e i come si svolgono i fatti e soprattutto il pathos con cui vengono narrati. #LuigiaChianese

 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📚📚📚🕮🕮 

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TRAMA

Dalla Parte Sbagliata

Alafair Burke

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Quando Anthony Amaro fu dichiarato colpevole e condannato all'ergastolo, nessuno pareva avere dubbi: era lui il serial killer responsabile della morte di sei donne in soli sette anni, lui la mente disturbata che lasciava la propria firma rompendo gli arti alle vittime dopo averle uccise. Ma ora, dopo quasi vent'anni, il passato sembra tornare per reclamare un'altra verità: il corpo della psicoterapeuta Helen Brunswick, un tipo di donna molto diverso dalle ragazze perdute solitamente scelte dal killer, viene ritrovato nel suo ufficio a New York, una bambola di pezza con le ossa rotte. Nel frattempo, in carcere, Amaro riceve una lettera anonima. Chiunque l'abbia inviata, conosce il dettaglio delle ossa spezzate post mortem, un'informazione sempre rimasta riservata. Per gli avvocati di Amaro, questa è la prova della sua innocenza. A lavorare alla sua scarcerazione, per uno strano gioco del destino, c'è anche la giovane avvocatessa Carrie Blank, legata a quella vicenda da un terribile passato: Donna, una delle vittime, era sua sorella. Ma Carrie non è la sola a cercare la verità. Il caso viene affidato infatti alla detective Ellie Hatcher, chiamata a riesaminare l'indagine che aveva condotto alla condanna di Amaro. Per trovare le risposte che cercano, le due donne dovranno riportare alla luce oscuri segreti, che il tempo sembrava aver cancellato per sempre. Dopo "Non dire una bugia", la detective Hatcher è ancora una volta protagonista di un thriller intricato e trascinante, capace di farci riflettere sulle scelte che siamo obbligati a compiere e sugli errori cui non possiamo più rimediare.
 
Editore :  Piemme (8 giugno 2021)
Lingua :  Italiano
Copertina rigida :  384 pagine
Dimensioni :  16 x 3.5 x 24 cm

Etichette/Genere: Alafair Burke  Giallo Mistero Poliziesco Suspense Thriller Thriller legale


CENNI SULLA VITA di:

Alafair Burke

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
È l’ autrice bestseller del new York Times di due serie di romanzi polizieschi: una con il detective Ellie Hatcher di New York, l’ altro, Portland, Oregon Procuratore Samantha Kincaid. I suoi libri sono stati tradotti in più di una dozzina di lingue.  Nata nell'ottobre 1969 è una scrittrice americana, professoressa di giurisprudenza e commentatore legale.  Burke è nata a Fort Lauderdale, in Florida , e cresciuta principalmente a Wichita, nel Kansas, dove sua madre, Pearl Pai Chu,  era una bibliotecaria scolastica e suo padre, il compagno di romanzi gialli James Lee Burke ,  era un professore di Inglese.  Traccia la sua passione per il crimine nella caccia al serial killer noto come BTK , attivo a Wichita negli anni '70. Burke ha conseguito il Bachelor of Arts in Psychology presso il Reed College , a Portland, in Oregon , completando la Tesi Senior "Gli effetti dell'emozione sulla memoria: restringimento spaziale dell'attenzione".  Andò alla Stanford Law School in California, diplomandosi come membro di Order of the Coif. Dopo la scuola di legge, ha prestato servizio come segretaria giudiziaria a Betty Binns Fletcher della Corte d'appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito e poi come Procuratore Distrettuale  della Contea di Multnomah a Portland, dove ha perseguito i reati di violenza domestica e ha prestato servizio come precursore consulente del dipartimento di polizia. Attualmente vive a New York ed è professoressa di giurisprudenza presso la Scuola di diritto della Hofstra University .  Ha fatto parte del consiglio di amministrazione dei Mystery Writers of America e come presidente del suo capitolo di New York.  Nel 2017 è stata eletta membro dell'American Law Institute . Nel 2014, l'editore Simon & Schuster ha annunciato che Mary Higgins Clark e Burke stavano collaborando alla serie Under Suspicion , con un intrepido giornalista televisivo che reinventa i casi di freddo.  Nel 2017, Burke è stata nominata per un Edgar Award come miglior romanzo per il suo libro, The Ex .

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martedì 6 luglio 2021

Nadia Morbelli - Hanno Ammazzato la Marinin

Nadia Morbelli

Hanno Ammazzato la Marinin

 

Recensione – Opinione di

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Mugnano di Napoli 21.06.2021

 

Detto Napoletanamente (ed io sono Partenopea)  questo libro è la descrizione di un giallo narrato attraverso “l’inciucio”, un giallo molto lento che vira al caos, forse giallo è eccessivo.
Si! Perché la protagonista parla tanto, e soprattutto giudica tanto, tra un aperitivo, mangiate d’ insalata e shopping. Lei è un tantino snob, la classica “sinistra al caviale” che mal si sopporta, di quelle che annoiano e rompono le palle con il loro metro di giudizio che credono infallibile.
Nadia, la protagonista, è  una - inciuciona passiva - ovvero di quelle più subdole e infami. Di quelle  - inciucione - non aperte al pubblico, ovvero quelle di cui lo sai che sono così, come la Signora Luisa del romanzo, ma Nadia è di quelle che “Votta ‘a pretella i annasconne ‘a manella”  (persona che non intende assumere le responsabilità dei propri comportamenti, persona vile e vigliacca) ma che poi sparlano, vogliono sapere e far parlare. Insomma la pettegola impicciona della peggior specie, ovvero quella che si nasconde e soprattutto definisce “gli altri inciucioni” mai se stessa.  Da pagina 195:
<< E come poteva essere altrimenti,
in un paese dove l’ impicciarsi dei fatti altrui
è il passatempo più diffuso?>>.
La scrittura però è buona, non è tediosa ed è accessibile nonostante il dialetto ligure, ma la storia è gialla solo di copertina. Il finale è noioso e striminzito e non dà soddisfazione, suspense e gusto. Eviterò gli altri due libri  - Amin che è volato giù di sotto -  e  - La strana morte del signor Merello – lo stile – inciucioso - , senza indizi, a me non piace! L.Ch.  Voto da 1 a quattro libri: 2 Libri (per pura bontà). 📚📚🕮🕮🕮

  

TRAMA

Hanno Ammazzato la Marinin

Nadia Morbelli

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
È la vigilia di Pasqua e Genova è sommersa da una pioggia torrenziale. Cullata dalle suadenti note di una musica jazz, Nadia Morbelli, redattrice quarantenne magra come un'acciuga e dai capelli rosso fuoco, è immersa in un più che meritato bagno caldo, quando improvvisamente nel palazzo salta la luce. Lì per lì non ci fa troppo caso. Tre giorni dopo, però, suona alla porta un agente di polizia per comunicarle che proprio quella sera, sul suo stesso pianerottolo, è stata ammazzata ''la Marinin'', la petulante vicina di casa. Una vecchiaccia davvero tremenda. Un ladro alle prime armi colto sul fatto? Può darsi. Ma allora perché non ha toccato l'argenteria e i soldi lasciati sul comò? La tentazione è troppo forte e Nadia si fa subito prendere dalla sindrome di Maigret, spronata anche dalle intriganti conversazioni col dottor Prini, vicequestore-letterato, ruvido d'aspetto ma di modi fin troppo gentili... Così, tra un salto alla bocciofila, quattro chiacchiere davanti a uno stoccafisso alla ligure, e i tête-à-tête con Prini che assumono sempre più l'aria di un flirt, Nadia comincia a individuare una pista davvero interessante. Una pista che affonda le radici in quelle terre e in un pezzo oscuro di storia d'Italia. Brillante, intelligente, comico, ''Hanno ammazzato la Marinin'' è un romanzo che, dietro l'appassionante intrigo giallo, mette magnificamente in scena i tic e i vizi della provincia italiana.
 
Editore :  Giunti Editore (9 giugno 2021)
Lingua :  Italiano
Copertina flessibile :  224 pagine
Etichetta/Genere: Giallo Narrativa Umoristica


CENNI SULLA VITA di:

Nadia Morbelli

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nadia Morbelli, nata a Genova, è laureata in paleografia e specializzata nello studio di manoscritti umanistici. Collabora con diverse riviste specialistiche sia nazionali che internazionali. È redattrice presso una piccola casa editrice ligure. I momenti più belli della sua vita li trascorre in biblioteche polverose o viaggiando per il mondo. Attualmente vive fra Genova e il Basso Piemonte. Il suo primo romanzo è Hanno ammazzato la Marinin (Giunti 2012).



NOTA: 
Ho letto, girovagando su internet, che la si vuole considerare, con i sui appena tre libricini, la Camilleri Ligure; 
per piacere riesaminate la faccenda, non è al livello del Maestro, in futuro si vedrà, forse!








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