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martedì 31 agosto 2021

MARIA LETIZIA GROSSI - LE STREGHE BRUCIANO AL ROGO

MARIA LETIZIA GROSSI
LE STREGHE 
BRUCIANO AL ROGO
 
Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli (Na) – 09 agosto 2021
 
Un giallo, tra Firenze, Bologna e l’Irpinia, tra tradizione e modernità, tra donne che cercano e vivono un riscatto sociale ma che sono fortemente condizionate da storie, tradizioni e cultura. Ciò che vincola di più la vita delle persone, in particolare delle donne, sono la famiglia d’ origine e l’ambiente socio culturale in cui si nasce; da queste due realtà è spesso difficile, ma non impossibile, sottrarsi. Il non detto, i segreti e il classico “inciucio” possono cambiare e influenzare, a volte in peggio, la vita degli individui con strascichi che possono attraversare intere generazioni e oltre. Il maschilismo e la violenza sono tra gli elementi più difficili da sradicare perché accettati, con consenso, anche dalle stesse vittime, donne, madri, sorelle e dalla comunità.
La curiosità investigativa della psicologa e commissaria Valeria Brandi è commovente quasi eccessiva verso questo caso; non demorde mai, a tratti è estremamente invadente, come se la faccenda fosse una questione personale; in effetti la vicenda prende le mosse in un luogo a lei caro ovvero la sua terra di origine.
Il racconto, a volte, è prolisso in dettagli, dettagli spesso folcloristici e piacevoli ma che alla fine servono poco alla risoluzione del caso, sono una bella cornice. Solo le battute finali sono cariche di suspense ma il resto è solo un accumulo d’ informazioni spesso non essenziali in location meravigliose. Piacevole la storia d’amore che cerca di svilupparsi tra la commissaria Valeria e il suo vice, l’ispettore Manuele Belgrandi, che ovviamente avrà un seguito, non del tutto scontato, in altri testi che probabilmente verranno. Tutto sommato è una lettura gradevole sotto l’ombrellone! L.Ch.
Voto da 1 a 5 libri un 2 e mezzo incoraggiante. 📚📚📑📗📘
 
TRAMA
LE STREGHE BRUCIANO AL ROGO
di MARIA LETIZIA GROSSI
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Tra Firenze, Bologna e l’Irpinia, un nuovo caso per Valeria Bardi, la profiler più acuta d’Italia. Piove a dirotto il giorno in cui la scrittrice Eugenia Ortesi si presenta al commissariato di Firenze per denunciare il ricevimento di una strana cartolina minatoria. Da un lato lo scorcio di uno sconosciuto paesino dell’Irpinia, Ripalta, e dall’altro la frase “le streghe bruciano al rogo”. L’immagine non avrebbe detto niente a nessuno se non fosse che sia la Ortesi che la commissaria Bardi sono cresciute da quelle parti. E poi quelle parole… la Bardi è sicura di averle già sentite. In effetti, nel dossier di un omicidio accaduto a Ferrara, è stato ritrovato lo stesso messaggio, la vittima morta in un terribile incendio. Che ci sia un collegamento? Potrebbe essere solo un falso allarme ma la commissaria ha un brutto presentimento e negli anni ha imparato a fidarsi delle sue intuizioni. Dal canto suo, invece, la scrittrice tende a sminuire l’importanza della minaccia ricevuta: sì, è vero, nella sua famiglia a Ripalta c’era una donna che veniva additata come strega, ma ormai sarà morta e poi lei non l’ha mai conosciuta… Eppure ci sono troppe coincidenze per un posto così piccolo.
 
CENNI SULLA VITA di:
MARIA LETIZIA GROSSI
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Maria Letizia Grossi di origini campane, vive a Firenze dove si è laureata in Storia medievale. Insegnante nelle Scuole Superiori per vent’anni, è membro della Società Italiana delle Letterate e dell’Associazione “Il Giardino dei Ciliegi”. Ha pubblicato articoli, racconti, saggi e traduzioni su riviste, tiene un corso di letteratura e scrittura creativa presso la Libreria delle Donne. Ha una figlia e un delizioso nipotino di pochi mesi. Per motivi familiari, ha viaggiato e soggiornato a lungo in Siria. "L’ordine imperfetto" è il suo primo romanzo.

Editore Giunti Editore
Etichette / Genere: Giallo Mistero Thriller
Lingua Italiano
Pagine: 264
Prima Pubblicazione: 7 luglio 2021
Primo Volume: "L’Ordine Imperfetto"
Volume 2 de: I Gialli della Commissaria Bardi



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martedì 10 agosto 2021

Margherita Capitò - Il Delitto Della Via Accattapane

 Margherita Capitò

Il Delitto Della 

Via Accattapane

 

Recensione – Confronto di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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Mugnano di Napoli –22.07. 2021

 

Questa non è una vera e propria recensione diciamo che è una recensione/confronto, forse anche cattivella, che non ho potuto non fare.

Un libro di 170 pagine circa che scorrono velocemente, niente di geniale ma si lascia leggere sotto un ombrellone. Scritto da una donna, al suo primo romanzo, e come protagonista vi è una donna, precisamente “La Commissaria”.

Ora leggetemi bene, volevo scrivere “leggetemi con attenzione” non bene, ma sono Partenopea tollerate, per favore, le mie espressioni napoletane (Sientm’ Buon) tradotte in italiano: preparatevi sparo la bomba:

La Commissaria, la dott.ssa Sonia Castelbarco è, a parer mio, un perfetto alter ego femminile di Salvo Montalbano, sapete tutti chi è Montalbano vero? Immagino i fan in preda ad un attimo di soffocamento emotivo! 

Lei, guarda un pò! Adora il mare, scappa, appena può, al mare, non nuota ad oltranza come Salvo, ma fa vela, ma il mare "l’attrae assai"; abita in una villetta solitaria, anche lei, ma che coincidenza! (Ma la casa sulla spiaggia di Marinella con terrazzino sul mare della Sicilia non l’ha, e li parte il volgarissimo gesto dell’ombrello da nasce da un fantasma dispettoso che vive tutto nella mia testa.)  Lei adora mangiare, come Salvo Montalbano, ma ha una cosa in più, la commissaria, è esperta di vini; altra particolarità: Salvo Montalbano ragionava mentre era in pausa, fuori dal commissariato, ed anche la bella Commissaria Sonia ha questa abitudine. La Commissaria, poi, ha un modo d' investigare un po' fuori dagli schemi, come Salvo Montalbano, dirige il commissariato come una famiglia allargata, come Salvo Montalbano, (manca solo Catarella, ma forse no!) affiancata, nel suo commissariato, dal suo manipolo di fedelissimi, come Salvo Montalbano; il Vice Commissario, l’ Ispettor dott. Pasquale Cirillo, il Napoletano, che sarà l’ infiltrato, nelle vicenda narrata, mi ricorda il buon Giuseppe Fazio sempre, della serie Montalbano di Camilleri; abbiamo, poi, l’Ispettore Salvatore Giampiccolo, chiamato Ninì, lo sciupafemmine, che mi ricorda, ovviamente, il vice di Montalbano, lo sciupafemmine per eccellenza, Mimì Augello, anche se Ninì capitolerà d’amore per la sua bella Sonia; il vice Ispettore Antonini Fulvio, altro fedelissimo; e non poteva mancare un Medico Legale che state certi farà la sua strada, altri agenti con vari soprannomi, tipo Francesco Zanon, Veneziano, detto perciò Gondola, ed infine un allegro Questore; in questo caso un Questore molto disinvolto, non voglio spoilerare, ma da pagina 85:

<< è solo un uomo d’ordine.

E se c’è qualcosa di più pericoloso di un uomo di potere,

è proprio un uomo d’ordine.>>

 - << Perché>> -

<< Perché un uomo di potere è prevedibile.>>.

Il disinvolto Questore di questo romanzo è il dott.re Cesaroni, e non vi racconto come i rapporti tra i Questori e Salvo Montalbano siano particolari, che coincidenza!

Alla storia principale, giusto per trovare ancora altre similitudini con Camilleri, vi è una sotto storia, in questo caso, l’amore di Ninì per la bella Sonia e la storia del medico Michele Rocca, ex carcerato per “imputazione politica di stampo brigatista”! Storia nella storia, tipico modus operandi narrativo del Maestro. E per finire, come nelle peggiori tradizioni italiche anche qui chi è di “sinistra” è meglio tollerato … ma lasciamo perdere la politica su questo piano. 

Vogliamo parlare delle decisioni prese al limite della legalità, tipo far partecipare un civile, solo perché ha il porto d’ armi e sa sparare, in una irruzione armata? Queste sono bravate che si può permettere solo Salvo Montalbano al culmine della sua popolarità ed esperienza sul campo, non una giovane Commissaria alle prime armi, forse la si voleva rendere audace e sfrontata verso le regole come Montalbano. È, però, sull’ espressione a pagina 127:  

<< il saltafosso funzionò>>

tipica strategia interrogativa/investigativa di Salvo Montalbano, lo “Sfunnapedì” per l’appunto, che posso affermare che l’autrice, Margherita Capitò, sembra molto, ma molto, ma molto liberamente ispirata dal grande maestro Andrea Camilleri.

Tutto questo per farvi capire com’ è l’andazzo di questo giallo! Sapete però che vi dico! Che nonostante tutto il lavoro è bello, scritto bene, (non siamo ai livelli di Camilleri sia chiaro), ma è un buon lavoro, completo, leggibile, scorrevole, mai noioso, e con un bellissimo ed originale finale.

E per puro piacere personale desidero concludere con una citazione da questo libro, quella a pagina 96:

<< Ha ragione, ma sa com’è: ognuno è segnato dalla propria storia.>>.

Il mio voto, d’ incoraggiamento, è un bel 3 libri su 5. Buona lettura L.Ch.

VOTO: 📚📚📚📖📖

 

TRAMA

Il Delitto Della Via Accattapane

Margherita Capitò

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Un'auto incendiata lungo la via Accattapane, nel mezzo della campagna, tra vigne e oliveti; accanto, il corpo di un uomo, per metà carbonizzato. Una scena a cui la polizia non pensava certo di dover assistere nella tranquilla località turistica di Donoratico. Il caso vuole che in quegli stessi giorni un nuovo commissario sia approdato nella cittadina: è Sonia Castelbarco ed è appena arrivata dal nord Italia. Nonostante la giovane età, una massa di ricci ribelli e due occhi azzurro mare, Sonia è una donna lontana dagli stereotipi: ama cenare da sola al ristorante, fare lunghe nuotate per schiarirsi le idee, e una squadra tutta al maschile non le fa per niente paura ... anzi. Con l'aiuto dell'ispettore Giampiccolo, napoletano dalla battuta sempre pronta, tutt'altro che immune al suo fascino, si getta a capofitto nella sua prima indagine, complicata dall'arresto di Maurizio Venturini, un figlio di papà arrogante e viziato, coinvolto in un giro di cocaina. Ben presto, però, quello che sembrava un banale delitto di droga si colora di tinte più inquietanti: un intrigo mafioso internazionale, in cui si nasconde il peggior malaffare intrecciato alla politica.

 









CENNI SULLA VITA di:

Margherita Capitò

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Margherita Capitò è nata a Lisbona nel 1971 da padre siciliano e da madre francese. Ha studiato in Italia e dopo il liceo classico, si è laureata in lettere. Ha vissuto per brevi periodi in Marocco, Grecia e Luisiana. È stata corrispondente dal Marocco per alcuni periodici francesi. Vive fra la Provenza e la Toscana e Il delitto della via Accattapane è il suo primo libro. 

Autore: Margherita Capitò
Prima pubblicazione 24 settembre 2014
Editore:  Giunti Editore (5 gennaio 2017)
Lingua:  Italiano
Copertina flessibile:  176 pagine









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martedì 3 agosto 2021

Pasquale Capasso - L’ Incredibile Immaginazione di Mark Le Blanc

Pasquale Capasso

L’ Incredibile Immaginazione 

di Mark Le Blanc

  

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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Mugnano di Napoli (Na) – 28 – 07- 2021


L’ autore scrive:
<< I racconti brevi sono un piccolo capriccio al quale
ho scoperto di non riuscire a resistere ….
Un racconto breve, d’altronde,
è frutto di un “impulso”
e può arrivare quando meno te lo aspetti: … >>.
Direi che è stato un buon “impulso” ed ha fatto più che bene l’autore Pasquale Capasso a non resistere a tale impulso perché questo piccolo libricino, di appena 43 pagine, è un delizioso mini Horror.
Come “silente lettore” inizio con il porgere i miei complimenti a Salvatore Gatti per la magnifica copertina di questo libro; i colori scelti, il tratto e la raffigurazione che ha utilizzato Salvatore rendono merito al contenuto del testo; complimenti!
Passiamo al lavoro di Pasquale: Sfilante, accattivante, ipnotico! È vero che è un brevissimo racconto ma si ha fretta di leggerlo per poi rileggerlo e gustarlo di nuovo.
Alla fine della lettura ho avuto la netta impressione, (impressione sia chiaro non sono un medico)  di trovarmi di fronte a un caso di maladaptive daydreaming (in italiano "sogni ad occhi aperti disadattivi") noto anche come disturbo da fantasia compulsiva, che in parole povere è una forma disordinata di assorbimento dissociativo associato a un'attività di fantasia intensa e smisurata che spesso coinvolge scenari ben strutturati e immaginosi; devo dire che l’autore ha trasformato questo disturbo
, del piccolo protagonista del racconto, Mark Le Blanc, in un meraviglioso horror.
Azzeccatissimo anche l’utilizzo di serie/libri famosi come citazioni per descrivere situazioni ed emozioni, ad esempio come … - “Il signore degli Anelli” – Hunger Games – Futurama – etc. etc. … perché in linea con L’ Incredibile Immaginazione del piccolo Mark Le Blanc e il suo mondo.
Il finale è stato terrorizzante, non inaspettato, perché era più che chiaro che ci sarebbe stata come vittima, anche il piccolo Georgie, ma che lo scrigno fosse … Tranquilli niente spoiler. Ottima lettura! Consiglio di sostenere questo giovane e talentuoso scrittore. L.Ch. Il mio voto da 1 a 5 libri è 3. 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA
di Pasquale Capasso
L’ Incredibile Immaginazione 
di Mark Le Blanc
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
"Sua madre e suo padre gli dicevano sempre che era un ragazzino dalla fervida immaginazione e che se l’avesse sviluppata nel giusto modo sarebbe riuscito a farsi strada nel mondo dell’editoria o, perché no, nel mondo cinematografico. Dopotutto sognare non costa niente, no? si dicevano. Ma avrebbero presto imparato che qualunque cosa a questo mondo esige un prezzo; che sia pisciare in una stazione della metropolitana o leggere qualche articolo dal proprio smartphone. Tutto ha un costo. Anche stimolare la fantasia di un bambino avrebbe portato con sé le sue conseguenze". L'incredibile immaginazione di Mark Le Blanc è un racconto breve a tinte horror.





CENNI SULLA VITA di:
Pasquale Capasso
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Pasquale Capasso nasce nel 1994 e vive nella ridente cittadina di Mugnano di Napoli (Na), situata al Nord del capoluogo Campano. Scrittore e praticante giornalista, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 2019. Il suo racconto – Incubo di Natale – fa parte dell’antologia - Un Natale Horror. 


Editore Independent publisher (25 marzo 2021)
Illustratore: Salvatore Gatti
Lingua Italiano
Pagine: 43
Dimensioni 12.7 x 0.25 x 20.32 cm

Etichetta – Genere: Dark fantasy Horror Horror Psicologico Narrativa 

Narrativa Psicologica Mistero







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martedì 6 luglio 2021

Nadia Morbelli - Hanno Ammazzato la Marinin

Nadia Morbelli

Hanno Ammazzato la Marinin

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

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Mugnano di Napoli 21.06.2021

 

Detto Napoletanamente (ed io sono Partenopea)  questo libro è la descrizione di un giallo narrato attraverso “l’inciucio”, un giallo molto lento che vira al caos, forse giallo è eccessivo.
Si! Perché la protagonista parla tanto, e soprattutto giudica tanto, tra un aperitivo, mangiate d’ insalata e shopping. Lei è un tantino snob, la classica “sinistra al caviale” che mal si sopporta, di quelle che annoiano e rompono le palle con il loro metro di giudizio che credono infallibile.
Nadia, la protagonista, è  una - inciuciona passiva - ovvero di quelle più subdole e infami. Di quelle  - inciucione - non aperte al pubblico, ovvero quelle di cui lo sai che sono così, come la Signora Luisa del romanzo, ma Nadia è di quelle che “Votta ‘a pretella i annasconne ‘a manella”  (persona che non intende assumere le responsabilità dei propri comportamenti, persona vile e vigliacca) ma che poi sparlano, vogliono sapere e far parlare. Insomma la pettegola impicciona della peggior specie, ovvero quella che si nasconde e soprattutto definisce “gli altri inciucioni” mai se stessa.  Da pagina 195:
<< E come poteva essere altrimenti,
in un paese dove l’ impicciarsi dei fatti altrui
è il passatempo più diffuso?>>.
La scrittura però è buona, non è tediosa ed è accessibile nonostante il dialetto ligure, ma la storia è gialla solo di copertina. Il finale è noioso e striminzito e non dà soddisfazione, suspense e gusto. Eviterò gli altri due libri  - Amin che è volato giù di sotto -  e  - La strana morte del signor Merello – lo stile – inciucioso - , senza indizi, a me non piace! L.Ch.  Voto da 1 a quattro libri: 2 Libri (per pura bontà). 📚📚🕮🕮🕮

  

TRAMA

Hanno Ammazzato la Marinin

Nadia Morbelli

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
È la vigilia di Pasqua e Genova è sommersa da una pioggia torrenziale. Cullata dalle suadenti note di una musica jazz, Nadia Morbelli, redattrice quarantenne magra come un'acciuga e dai capelli rosso fuoco, è immersa in un più che meritato bagno caldo, quando improvvisamente nel palazzo salta la luce. Lì per lì non ci fa troppo caso. Tre giorni dopo, però, suona alla porta un agente di polizia per comunicarle che proprio quella sera, sul suo stesso pianerottolo, è stata ammazzata ''la Marinin'', la petulante vicina di casa. Una vecchiaccia davvero tremenda. Un ladro alle prime armi colto sul fatto? Può darsi. Ma allora perché non ha toccato l'argenteria e i soldi lasciati sul comò? La tentazione è troppo forte e Nadia si fa subito prendere dalla sindrome di Maigret, spronata anche dalle intriganti conversazioni col dottor Prini, vicequestore-letterato, ruvido d'aspetto ma di modi fin troppo gentili... Così, tra un salto alla bocciofila, quattro chiacchiere davanti a uno stoccafisso alla ligure, e i tête-à-tête con Prini che assumono sempre più l'aria di un flirt, Nadia comincia a individuare una pista davvero interessante. Una pista che affonda le radici in quelle terre e in un pezzo oscuro di storia d'Italia. Brillante, intelligente, comico, ''Hanno ammazzato la Marinin'' è un romanzo che, dietro l'appassionante intrigo giallo, mette magnificamente in scena i tic e i vizi della provincia italiana.
 
Editore :  Giunti Editore (9 giugno 2021)
Lingua :  Italiano
Copertina flessibile :  224 pagine
Etichetta/Genere: Giallo Narrativa Umoristica


CENNI SULLA VITA di:

Nadia Morbelli

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nadia Morbelli, nata a Genova, è laureata in paleografia e specializzata nello studio di manoscritti umanistici. Collabora con diverse riviste specialistiche sia nazionali che internazionali. È redattrice presso una piccola casa editrice ligure. I momenti più belli della sua vita li trascorre in biblioteche polverose o viaggiando per il mondo. Attualmente vive fra Genova e il Basso Piemonte. Il suo primo romanzo è Hanno ammazzato la Marinin (Giunti 2012).



NOTA: 
Ho letto, girovagando su internet, che la si vuole considerare, con i sui appena tre libricini, la Camilleri Ligure; 
per piacere riesaminate la faccenda, non è al livello del Maestro, in futuro si vedrà, forse!








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