Recensioni, Opinioni, Consigli, Anteprime, Info Box Books, Video, Presentazioni ed Eventi sui Libri. Le mie Recensioni-Opinioni Rispecchiano le Sensazioni e le Emozioni che i libri mi regalano!
I libri vanno letti!
Un Libro dà non prende! Luigia Books Blogger
Mai
titolo fu più azzeccato alla trama di un thriller - Quello che Sembra -
ovvero il nascondere ciò che si è davvero. Fare ciò non è facile ma neppure
difficile e pensandoci bene ogni persona lo fa. Sono pochissime le persone che
espongono il loro vero io. Si nasconde l’assassino, o meglio si nasconde
mostrandosi a tutti, e, a modo loro, si nascondono le tre voci narranti del
romanzo chepoi sono le tre prospettive
intrecciate che fanno il racconto.
Come
dicevo sono tre i personaggi che reggono la storia; con il loro personale
inferno mentale, le loro personalità disturbate, le loro bruttezze caratteriali
ed interiori, tutti e tre, palesano la disumanità e l’indole maligna che si può
celare in chiunque e, riprendendo il titolo italiano del libro di Hannah
Arendt, potrei dire che in
questo romanzo - La banalità del male - è sotto gli occhi di tutti noi,
anche se non sembra. Da un estratto a pagina 405:
<< Anche tu ti nascondevi dietro le
apparenze… lo facciamo tutti.>>.
Abbiamo Mauro
Romano, studente
di sociologia, non sopporta il conformismo e la passività della società; sembra
il più normale dei tre, ma nel profondo del suo animo si cela tanta rabbia e
desiderio di vendetta che tirerà fuori, o meglio esploderà nel momento
opportuno, spesso fallendo. Odia e ama così tanto il mondo intorno a sé da
crearsi un avatar che chiamerà Victory, e con un alter ego così, cercherà, nel
suo piccolo, di cambiare il mondo, o per lo meno il suo quartiere, cercando di
diventare un eroe, un esempio da seguire. La sua forza o pazzia, però, sarà
solo quella di sapersi rialzare e ricominciare.
Incontriamo
poi LiberoBonfanti maniaco del controllo. È un antisociale puro,
si nasconde anche ai suoi vicini di casa, ma è un curioso. Da anni, infatti,
spia i suoi vicini con un sistema audio-video professionale, fino ad arrivare
al vero e proprio pedinamento. I suoi traumi nascono da lontano, dai rapporti
con i suoi genitori, che nel suo presente sono deceduti. Tali traumi
esistenziali lo hanno portato alla dipendenza dagli psicofarmaci che spesso gli
provocano vuoti di memoria e, nel suo caso, anche episodi di sonnambulismo. Un voyeur molto sfortunato,
troppo sfortunato.
Gerardo Lerri, invece, è il più falso di tutti;
ludopatico, ex carcerato, è un essere carico di collera, stracolmo di rancore e
invidia; ed è antipatico al lettore fin da subito. Lui è il portinaio del
condominio di via Agamennone numero 7, non sopporta nessuno all’interno del suo
luogo di lavoro e non solo lì. Il suo interesse sembra essere uno solo: come
ottenere vantaggi personali sfruttando tutte le situazioni e tutte le persone,
anche quelle palesemente odiate. Tra l’altro il suo vizio dal gioco d’azzardo l’ha
portato a contrarre un grosso debito con un criminale locale, e pensa di saldarlo
compiendo un furto all’interno dello stabile; ma le circostanze, lo porteranno
a ben altro e ad un finale che nessuno si aspetta, e la sua sorte sarà frutto anche
della sua supponenza.
Questi
tre esempi del genere umano, sono fisicamente e psicologicamente descritti alla
perfezione, l’autore riesce a portarci per mano nella storia attraverso i
vissuti di questi personaggi e attraverso gli avvenimenti in corso. L’intreccio
è sviluppato con accuratezza con piccoli dettagli disseminati qui e lì che
accendono la curiosità e soprattutto i sospetti del lettore. Toni Brunetti,
l’autore, è molto preciso, sui luoghi, sulle persone e in particolare sulle
personalità di tutti i protagonisti, nessuno escluso, direi che la sua è una
descrizione meticolosa anche se frenetica, perché il ritmo della storia è
incalzante.
Quello
che mi ha colpito, di questo intricato thriller, è che e saranno gli innocenti
a pagare il prezzo più alto e che tutti i personaggi hanno lo stesso input come
base di partenza. Il dolore. Il dolore per il proprio vissuto, per ciò che si è
o si è diventati, per ciò che si subisce e si è subito nella vita. Il dolore,
negli anni, è penetrato nelle loro teste, nei loro ricordi, nelle ossa e nelle
cellule di Libero, Mauro e Gerardo. Il dolore li ha divorati e resi schiavi di
pensieri tristi ed insani e tali pensieri, ad un cento punto, si sono
concretizzati ed incanalati in situazioni pericolose per loro stessi e per gli
altri.
La
malignità, l’oscurità, la paura, l’ambiguità, le menzogne, le maldicenze, i
segreti inconfessabili e le maschere, che si celano dietro ogni individuo, sono
tratti comuni a tutti, nessuno escluso e, in questo romanzo, sono l’anticamera
del male.
Certo
che l’idea che vicini di casa così, possano esserci ovunque, inquieta non poco.
È un ottimo lavoro. Consiglio questo bellissimo thriller dai tratti noir! Luigia Chianese
Nella
mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 4 stelle Libri. 📕📗📘📙🕮
Ci troviamo nel 2019. Al numero 7 di via
Agamennone, tre persone completamente diverse vivono un momento di svolta. Gerardo, portinaio da trent’anni, con un passato criminale e il vizio del
poker, ha contratto un grosso debito e ha solo nove giorni per saldarlo.
Mauro è uno studente sopraffatto dal desiderio
di rivincita che sta per rischiare il tutto per tutto pur di realizzare il suo
sogno: diventare un simbolo. Libero, 43enne benestante e solitario, vive da
recluso nell’appartamento al quarto piano dov’è nato e cresciuto, oppresso dai
fantasmi di traumi lontani e dalla necessità di tenere nascosto il suo grande
segreto; solo il sentimento che nutre per la bellissima vicina di casa sembra
dargli la forza per resistere e addirittura mettersi in gioco. Quando però una bambina che abita nel
condominio accanto viene rapita, nel quartiere e sui media esplode la paura: in
quella stessa via, dieci anni prima, un’altra bambina era scomparsa e il caso
era rimasto irrisolto. Le illazioni e i sospetti non risparmiano
nessuno e molti fatti finora celati cominciano a venire a galla. Mentre intorno
a Gerardo, Mauro e Libero gli abitanti della via, i giornalisti e gli
inquirenti cercano risposte, i loro problemi, le loro ambizioni e le loro
speranze si intrecciano, trascinandoli in un triello mortale.
Books Trailer di Quello che Sembra di Toni Brunetti
La magnifica voce che avete ascoltato nel Book Trailer è di Lorenzo Loreti
CENNI SULLA VITA di:
Toni Brunetti
Ripresa da internet
e/o dalla copertina:
Antonio (detto Toni) Brunetti vive e
risiede a Milano. Autore e regista, da molti anni si occupa di comunicazione.
Founder di Kubrik Communication, lavora in ambito televisivo, per le aziende e
la pubblica impresa, ideando e realizzando progetti che spaziano dai
documentari agli eventi, dalle campagne pubblicitarie alla comunicazione
sociale, dalla brand identity al packaging dei programmi tv.
La scrittura ha
sempre avuto un ruolo fondamentale nel lavoro. Progetti di comunicazione,
sceneggiature e racconti, sono parte integrante della professione, l’elemento
dal quale nasce tutto.
Nel 2021 ha pubblicato per Planet
Book, - Cose Da Bambini - un romanzo di formazione a tinte
noir che ha ottenuto recensioni lusinghiere e una menzione speciale al - Concorso
letterario Emanuele Ghidini -.
Link You Tube della Video Recensione: https://youtu.be/NwWlj_isOkM
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Per la recensione del singolo libro
Cliccare sulla Foto
CENNI SULLA VITA di:
Stephen Edwin King
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Stephen King è nato a Portland il 21 settembre 1947;
è uno scrittore e sceneggiatore statunitense, uno dei più celebri autori di letteratura fantastica, in particolare horror e gialli, del XX e XXI secolo. Vive e lavora nel Main con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di 40 anni le sue storie sono best seller incredibili Scrittore prolifico, nel corso della sua carriera, iniziata nel 1974 con Carrie, ha pubblicato oltre ottanta opere, anche con lo pseudonimo di Richard Bachman; fra romanzi e antologie di racconti, entrate regolarmente nella classifica dei best seller, vendendo complessivamente più di 500 milioni di copie in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato famosi registi come Stanley Kubrick, John Carpenter, Brian De Palma, J. J. Abrams, David Cronenberg, Rob Reiner, Lawrence Kasdan, Frank Darabont, Taylor Hackford e George A. Romero. Pochi autori letterari, a parte William Shakespeare, Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, hanno ottenuto un numero paragonabile di adattamenti. Buona parte dei suoi racconti ha avuto trasposizioni cinematografiche o televisive, tra cui Shining, Stand by me, Ricordo di un’estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, solo per citarne alcuni. Tra le ultime serie tv famose abbiamo 22/11/’63. Stephen king oggi è molto seguito sui social media, ed è anche stato insignito dal presidente USA Barack Obama della National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Adward.
I disegni sono apparentemente sfumati ma in effetti i tratti sono estremamente definiti e particolareggiati, i colori cupi del verde bosco e del nero sono resi più vividi da spruzzi di bianco, rosso e rosato. Le illustrazioni sono sia inquietanti che magnifiche, tetre e cupe ma ipnotiche.
Nella seconda parte del volume abbiamo un racconto di Nathaniel Hawthorne- Il Giovane signor Brown - uno dei racconti preferiti da Stephen King; un racconto di appena 26 pagine.
A proposito di pagine, tutto il libro è scritto con grandezza e spaziatura dei vecchi libri di fiabe per bambini e la prima lettera di ogni capitolo è sfacciatamente ingrandita. Sembra di tornare in dietro nel tempo. Togliendo la controcopertina cartacea, sotto ritroviamo il libro decorato, anch’esso opera di Ana Juan, anche le pagine interne sono piene di piccole e deliziose apette sparse qui e lì nel libro.
Le due storie sono molto semplici ma ben costruite, e penso che sia un libro adatto anche a bambini che non disdegnano un po’ di Horror. La traduzione di questo volume è di Silvia Fornasiero.
Consiglio questo volume soprattutto ai collezionisti. Luigia Chianese
Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 5 Libri. 📕📗📘📙📕
«Penso che qualcuno leggerà le mie parole. Resta da chiedersi se ci crederà o no. Quasi certamente no, ma non ha importanza. Non mi interessa essere creduto, ma liberarmi. E ho scoperto che la scrittura può essere una forma di liberazione.»
Tradotti da #TullioDobner@LucaBriasco @SilviaFornasiero
Illustratori @GlennChadbourne
@AnaJuan
In più un Racconto di @NathanielHawthorne
Editi @PickWick @Sperling&Kupfer
#FollowMe
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TRAMA
L’Uomo Vestito di Nero
di Stephen Edwin King
illustrazione di pagine 35
Ripresa da internet e/o dalla copertina:
«Penso che qualcuno leggerà le mie parole. Resta da chiedersi se ci crederà o no. Quasi certamente no, ma non ha importanza. Non mi interessa essere creduto, ma liberarmi. E ho scoperto che la scrittura può essere una forma di liberazione.» Gary è un uomo molto anziano. Sente il suo corpo sgretolarsi come un castello di sabbia lambito dalle onde; sente una fitta nebbia avvolgere i ricordi di oggi e di ieri. Eppure, un episodio del passato più lontano brilla nitido nella sua memoria, come una stella oscura nelle costellazioni dell'infanzia: il pomeriggio di mezza estate in cui, quando aveva nove anni, si addentrò nel bosco per andare a pescare al torrente e incontrò un uomo tutto vestito di nero. Uno sconosciuto dagli occhi di fuoco. I tratti di quel volto spaventoso e le parole terribili che uscirono da quella bocca, terrorizzandolo da bambino, hanno tormentato Gary per tutta la vita, come un lungo incubo. E proprio adesso sente l'urgenza di mettere nero su bianco ogni dettaglio. Nella speranza che la scrittura lo liberi da quell'ossessione. E per esorcizzare la paura di incontrarlo di nuovo, ora che si sente prossimo alla fine. «L'uomo vestito di nero» è uno dei racconti più classici di Stephen King. Qui è riproposto in un'edizione speciale, impreziosita dalle tavole di Ana Juan, e accompagnato da «Il giovane signor Brown», il racconto di Nathaniel Hawthorne preferito da King, che proprio a quel maestro della letteratura americana ha voluto rendere omaggio con «L'uomo vestito di nero».
Stephen King è nato a Portland il 21 settembre 1947; è uno scrittore e sceneggiatore statunitense, uno dei più celebri autori di letteratura fantastica, in particolare horror e gialli, del XX e XXI secolo. Vive e lavora nel Main con la moglie Tabitha e la figlia Naomi. Da più di 40 anni le sue storie sono best seller incredibili Scrittore prolifico, nel corso della sua carriera, iniziata nel 1974 con Carrie, ha pubblicato oltre ottanta opere, anche con lo pseudonimo di Richard Bachman; fra romanzi e antologie di racconti, entrate regolarmente nella classifica dei best seller, vendendo complessivamente più di 500 milioni di copie in tutto il mondo, le sue opere hanno ispirato famosi registi come Stanley Kubrick, John Carpenter, Brian De Palma, J. J. Abrams, David Cronenberg, Rob Reiner, Lawrence Kasdan, Frank Darabont, Taylor Hackford e George A. Romero. Pochi autori letterari, a parte William Shakespeare, Agatha Christie e Arthur Conan Doyle, hanno ottenuto un numero paragonabile di adattamenti. Buona parte dei suoi racconti ha avuto trasposizioni cinematografiche o televisive, tra cui Shining, Stand by me, Ricordo di un’estate, Le ali della libertà, Il miglio verde, solo per citarne alcuni. Tra le ultime serie tv famose abbiamo 22/11/’63. Stephen king oggi è molto seguito sui social media, ed è anche stato insignito dal presidente USA Barack Obama della National Medal of Arts. Nel 2018 ha ricevuto il PEN America Literary Service Adward.
CENNI SULLA VITA di:
Ana Juan
illustratrice Ana Joan
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ana Juan (Valencia, 1961) è un'illustratrice, pittrice e scultrice spagnola. Studia Belle Arti alla Universidad Politécnica di Valencia, dove si diploma nel 1982. Dopo essersi trasferita a Madrid nel pieno della movida, inizia a pubblicare i propri lavori su diverse riviste quali La Luna de Madrid e Madriz, dove per i primi sette mesi è l’unica artista donna, e dove realizza fumetti propri o illustra sceneggiature di altri autori. Nel 1991 risiede a Parigi ed espone i suoi dipinti a Ginevra e New York; nel 1994 trascorre tre mesi in Giappone grazie a una borsa di studio della casa editrice Kōdansha.
Al 1995 risale l’inizio della sua collaborazione con il New Yorker, per cui negli anni ha realizzato oltre una ventina di copertine, tra cui “Solidarité”, dedicata all’attentato alla sede del settimanale satirico francese Charlie Hebdo. Collabora inoltre con El País e illustra numerose copertine di romanzi di Isabel Allende per il marchio editoriale Plaza & Janés (Penguin Random House), tra cui: Retrato en Sepia, Eva Luna, El cuaderno de Maya, De amor y de sombra.
illustrazione di pagine 54-55
Nel 2017 è stata uno dei pochi artisti a ottenere da Stephen King il permesso di illustrare una sua opera, nello specifico l’edizione spagnola del racconto The Man in the Black Suit (El hombre del traje negro, Nórdica Libros, 2017).
Dal 2002 si occupa di illustrazione per bambini e adulti mantenendo, come ammette lei stessa, una predilezione per “mondi oscuri” e immagini in bianco e nero. La sua opera multiforme le ha valso nel 2010 il prestigioso Premio nazionale di illustrazione conferito dal Ministero della Cultura spagnolo. È autrice e illustratrice di numerosi libri, spesso in collaborazione con Matz Mainka, pubblicati in Italia dalla casa editrice Logos Edizioni.