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martedì 13 luglio 2021

Alafair Burke - Dalla Parte Sbagliata

 Alafair Burke

Dalla Parte Sbagliata

 

Recensione - Opinione di
 
Mugnano di Napoli – 28 Giugno 2021 

 

Ed eccola! Di nuovo, la detective Ellie Hatcher in un altro caso accanto ad altri personaggi femminili, inizio a credere che la Burke abbia una certa preferenza per le protagoniste donne, ma anche accanto al “suo ragazzo”.

Anche in questo romanzo il punto focale, oltre all’avventura, è solo uno: la ricerca della verità come fondamento della giustizia e della propria etica.

Come sempre la Burke non delude, ritmi serrati, tanti personaggi, storie complesse e procedure burocratiche ben spiegate. La suspense vi è, anche se, per me, è stato facilissimo capire chi fosse il vero colpevole e il suo perché. 

È un buon romanzo ma la Burke sa fare di meglio. Cosa intendo? Non mi è piaciuta questa versione super della detective Ellie e tanto meno del suo compagno amoroso, Max Donovan, che lavora per l’ufficio procuratore. Troppo bravi, troppo competenti, anche le loro sensazioni ed emozioni personali e sul caso rasentavano la perfezione.

Troppo poco spazio è stato concesso agli altri personaggi, che a confronto della super coppia, sono stati sminuiti. Confesso che tifavo per i cattivi e ancor di più per chi stava nel mezzo, tra i buoni e i cattivi, ovvero l’avvocato della difesa Linda Moreland. Nel complesso resta un buon racconto, stile asciutto e chiaro, un’altra bella avventura che ovviamente avrà un seguito, speriamo non troppo lungo. Mi aspetto il lieto fine, prima o poi, anche se fantastico di leggere della detective Ellie Hatcher e del suo braccio destro, partner lavorativo, l’elegante J.J. Rogan che incrocino la strada dell’ altro personaggio dell’ altra serie poliziesca della Burke ovvero il Procuratore Samantha Kincaid, Portland, Oregon; leggeremo l’ evoluzione. In verità, per me, ciò che è veramente interessante in questa storia e nei Thriller legale della Burke sono i perché e i come si svolgono i fatti e soprattutto il pathos con cui vengono narrati. #LuigiaChianese

 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 Libri. 📚📚📚🕮🕮 

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TRAMA

Dalla Parte Sbagliata

Alafair Burke

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Quando Anthony Amaro fu dichiarato colpevole e condannato all'ergastolo, nessuno pareva avere dubbi: era lui il serial killer responsabile della morte di sei donne in soli sette anni, lui la mente disturbata che lasciava la propria firma rompendo gli arti alle vittime dopo averle uccise. Ma ora, dopo quasi vent'anni, il passato sembra tornare per reclamare un'altra verità: il corpo della psicoterapeuta Helen Brunswick, un tipo di donna molto diverso dalle ragazze perdute solitamente scelte dal killer, viene ritrovato nel suo ufficio a New York, una bambola di pezza con le ossa rotte. Nel frattempo, in carcere, Amaro riceve una lettera anonima. Chiunque l'abbia inviata, conosce il dettaglio delle ossa spezzate post mortem, un'informazione sempre rimasta riservata. Per gli avvocati di Amaro, questa è la prova della sua innocenza. A lavorare alla sua scarcerazione, per uno strano gioco del destino, c'è anche la giovane avvocatessa Carrie Blank, legata a quella vicenda da un terribile passato: Donna, una delle vittime, era sua sorella. Ma Carrie non è la sola a cercare la verità. Il caso viene affidato infatti alla detective Ellie Hatcher, chiamata a riesaminare l'indagine che aveva condotto alla condanna di Amaro. Per trovare le risposte che cercano, le due donne dovranno riportare alla luce oscuri segreti, che il tempo sembrava aver cancellato per sempre. Dopo "Non dire una bugia", la detective Hatcher è ancora una volta protagonista di un thriller intricato e trascinante, capace di farci riflettere sulle scelte che siamo obbligati a compiere e sugli errori cui non possiamo più rimediare.
 
Editore :  Piemme (8 giugno 2021)
Lingua :  Italiano
Copertina rigida :  384 pagine
Dimensioni :  16 x 3.5 x 24 cm

Etichette/Genere: Alafair Burke  Giallo Mistero Poliziesco Suspense Thriller Thriller legale


CENNI SULLA VITA di:

Alafair Burke

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
È l’ autrice bestseller del new York Times di due serie di romanzi polizieschi: una con il detective Ellie Hatcher di New York, l’ altro, Portland, Oregon Procuratore Samantha Kincaid. I suoi libri sono stati tradotti in più di una dozzina di lingue.  Nata nell'ottobre 1969 è una scrittrice americana, professoressa di giurisprudenza e commentatore legale.  Burke è nata a Fort Lauderdale, in Florida , e cresciuta principalmente a Wichita, nel Kansas, dove sua madre, Pearl Pai Chu,  era una bibliotecaria scolastica e suo padre, il compagno di romanzi gialli James Lee Burke ,  era un professore di Inglese.  Traccia la sua passione per il crimine nella caccia al serial killer noto come BTK , attivo a Wichita negli anni '70. Burke ha conseguito il Bachelor of Arts in Psychology presso il Reed College , a Portland, in Oregon , completando la Tesi Senior "Gli effetti dell'emozione sulla memoria: restringimento spaziale dell'attenzione".  Andò alla Stanford Law School in California, diplomandosi come membro di Order of the Coif. Dopo la scuola di legge, ha prestato servizio come segretaria giudiziaria a Betty Binns Fletcher della Corte d'appello degli Stati Uniti per il Nono Circuito e poi come Procuratore Distrettuale  della Contea di Multnomah a Portland, dove ha perseguito i reati di violenza domestica e ha prestato servizio come precursore consulente del dipartimento di polizia. Attualmente vive a New York ed è professoressa di giurisprudenza presso la Scuola di diritto della Hofstra University .  Ha fatto parte del consiglio di amministrazione dei Mystery Writers of America e come presidente del suo capitolo di New York.  Nel 2017 è stata eletta membro dell'American Law Institute . Nel 2014, l'editore Simon & Schuster ha annunciato che Mary Higgins Clark e Burke stavano collaborando alla serie Under Suspicion , con un intrepido giornalista televisivo che reinventa i casi di freddo.  Nel 2017, Burke è stata nominata per un Edgar Award come miglior romanzo per il suo libro, The Ex .

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lunedì 28 giugno 2021

Aimee Molloy - La Madre Perfetta

Aimee Molloy
La Madre Perfetta
 
Recensione – Opinione di
Mugnano di Napoli - 18.05.2021
 

Devo essere sincera questo Thriller Psicologico mi ha delusa. Da ciò che ho letto dalla 4° di copertina sembrava un buon testo invece si è rivelato inappagante. Madri colpevoli e/o che si sentono colpevoli, gioie e dolori della maternità, qualunque sia la propria posizione sociale in questo mondo, il rapimento di un neonato, le indagini, avevo grandi aspettative e tutto ciò viene decritto in modo appropriato e anche la struttura dei personaggi è discretamente delineata ma non vi è ritmo o Suspense


Da pagina 142:


<<Alcuni vogliono che succeda.

Alcuni desiderano che succeda.

Altri lo fanno succedere.>>.

È scialbo! Nonostante questa aspettativa a metà testo, il Romanzo non decolla! Non procura nel lettore quella voglia di scoprire il come e il perché, caratteristica non solo dei Thriller ma anche dei Giallie questo testo entra in questi due generi. Il libro scorre con una lentezza disarmante. La scrittura è anche piacevole e sciolta ma sono proprio i tempi narrativi che fanno addormentare! Il mio voto è un po' basso: 2 libri su 5. 
L.Ch.  📚📚🕮🕮🕮

 

TRAMA

La Madre Perfetta

di Aimee Molloy

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:

Si chiamano “May Mothers”, perché tutte hanno avuto un figlio nel mese di maggio. Ogni settimana si incontrano in un parco a Brooklyn con carrozzine e biberon al seguito, per scambiarsi consigli e confidenze: Francie, ansiosa e zelante; Colette, dalla vita insopportabilmente perfetta; Nell, manager in carriera incline a qualche drink di troppo; e infine Winnie, sensuale e misteriosa, l’unica madre single del gruppo. Nel tentativo di staccare dalla sfiancante routine, Nell convince Winnie ad affidare per una sera il piccolo Midas a una babysitter di fiducia e a raggiungere le amiche in un locale alla moda. È il 4 luglio, fa un caldo infernale, il pub è affollato e scorrono fiumi di alcol. Ma qualcosa va terribilmente storto. Quando la babysitter chiama piangendo, per le giovani madri è l’inizio di un incubo: il bambino di Winnie è scomparso dalla culla, qualcuno si è introdotto in casa e l’ha rapito. E nel frattempo di Winnie si è persa ogni traccia: si è forse allontanata con quel bel ragazzo che le stava offrendo da bere? O c’è dell’altro dietro il suo strano comportamento? Inizia una corsa contro il tempo per ritrovare il piccolo Midas: 13 giorni in cui tutto viene messo in dubbio e nessuno è immune al sospetto. Perché ogni madre ha i suoi segreti. E ogni donna il suo lato oscuro. Un thriller che seziona in modo spietato tutte le paure e le contraddizioni della maternità.


CENNI SULLA VITA di:
Aimee Molloy

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: 
Aimee Molloy vive a Brooklyn con il marito e due figlie, ed è autrice di saggi e biografie di grande successo. La madre perfetta, suo romanzo d’esordio, è stato oggetto di un’accesa asta internazionale ed è in corso di traduzione in 16 Paesi. Entrato subito ai primi posti della classifica del New York Times, diventerà presto un film per il grande schermo.


Prima Pubblicazione 01.05.2018

Editore : Giunti Editore (3 gennaio 2020)
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 352 pagine





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martedì 15 giugno 2021

Tess Stimson - Ex Moglie

Tess Stimson
Ex Moglie

 

Recensione – Opinione di

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Mugnano di Napoli 

28 - maggio - 2021

 

<< Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce: 
lo si osserva in mille cose. 
Io sostengo che il cuore ama naturalmente l'Essere universale, 
e naturalmente se medesimo, secondo che si volge verso di lui 
o verso di sé; 
e che s'indurisce contro l'uno o contro l'altro per propria elezione. 
Voi avete respinto l'uno e conservato l'altro: amate forse voi stessi per ragione? >> B. Pascal
Questo bel pensiero di Pascal che mi sovviene lo si potrebbe applicare alle innumerevoli donne di questo Thriller ed è ciò che ha colpito me! Perché le donne di questo romanzo, circa sette, interpretano la realtà e i ricordi in base alle esigenze del momento che il cuore vive! 
Da pagina 21:
<< Se non lascio svanire l’amarezza finirò per esserne consumata.>>.
Rimodellano, fanno svanire, reinterpretano a piacimento le emozioni, i fatti e i ricordi per mantenere un equilibrio interno e per soddisfare l’immagine che sentono di voler dare di sé al mondo! E detto tra me  e me, non lo ritengo neppure tanto sbagliato!
Da pagina 140:
<< Ci vuole profondità di carattere per essere davvero cattivi.>>.
Donne cattive e mi piace! In questo caso moglie contro ex moglie in uno scontro titanico fatto di colpi bassi col solo fine di catturare l’amore e l’ attenzione di un uomo che all’apparenza sembra un affascinante conquistatore, ma in realtà è solo un autentico approfittatore e anche un tantino insignificante, in fondo è unicamente un banale presentatore televisivo, che si crogiola nella sua mancanza di spina dorsale e nell’incapacità di decidere e peggio ancora, nonostante l’ età e le esperienze vissute, inadeguato a comprendere le conseguenze delle proprie azioni.
Da pagina 141:
<< È la combinazione di sex appeal letale e vulnerabile innocenza

che lo rende così irresistibile. Ha il fascino e l’ego di un bambino.>>.

Donne cattive in questo testo anche madri che, in modi del tutto poco convenzionali, intervengono, a gamba tesa, nelle vite di figlie e nipoti. Ben tre generazioni coinvolte! Da una parte donne forti, se pur prepotenti l’una verso l’altra, dall’altra un uomo con troppi difetti, assurdi ed eccessivi, che subirà un morte da un’inaspettata … non spoilero tranquilli!

Il Thriller Psicologico ha tanti colpi di scena in un ritmo narrativo molto serrato, invita a proseguire la lettura perché stimola la curiosità in chi sta leggendo. Nella maggior parte del libro l’ autrice descrive le infamità che si scambiano le due donne ma forse è proprio questo che invoglia la lettura perché lo scontro donna contro donna prende il sopravvento sulla morte stessa dell’ uomo; mentre il finale, che rivela l’assassino, è decisamente più striminzito, ma forse è voluto, perché sono le pesanti scaramucce tra moglie e ex moglie e le loro vite segrete le parti stimolanti e ricche di suspense del romanzo!  

L.Ch. Il mio voto da 1 a 5 libri? 3 libri su 5. 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA

Ex Moglie di Tess Stimson

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Negli ultimi quattro anni Louise ha dovuto guardare il suo ex marito rifarsi una famiglia. Andrew, l'affascinante presentatore televisivo col quale pensava di trascorrere tutta la vita, l'ha lasciata per sposare Caroline, la sua amante, una ventinovenne dai lunghi capelli biondi che sembra una top model. Louise, la madre impeccabile, e Caroline, la giovane donna in carriera, hanno, almeno in apparenza, ottimi rapporti, civili e cordiali per il bene dei figli e per l'amore che entrambe provano per Andrew. Ma quando la coppia viene invitata alle nozze d'oro dei genitori di Louise, suona come la ratifica che quella donna si è ormai conquistata un posto all'interno della sua famiglia, e qualcosa in lei scatta. Perché in fondo Louise non è pronta a lasciare che Caroline si goda la vita che una volta le apparteneva e dal canto suo, Caroline non è disposta a cedere niente di quanto ha ottenuto. Fino a quando Andrew muore e le due donne vengono ritrovate vicino al suo corpo. Entrambe hanno le mani sporche di sangue e portano addosso evidenti segni di colluttazione. Non ci sono testimoni e le due si accusano a vicenda: per la polizia trovare la verità non sarà poi così facile...

 

CENNI SULLA VITA di:
Tess Stimson

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Tess Stimson è una scrittrice, giornalista e reporter inglese. Nominata Professor of Creative Writing all’Università di South Florida, nel 2002 si è trasferita negli Stati Uniti. Adesso vive e lavora nel Vermont con il marito Erik, i loro tre figli e (secondo le ultime stime) due gatti, tre pesci, un gerbillo e un gran numero di pipistrelli in soffitta. Autrice di numerosi romanzi rosa, Ex moglie è la sua prima opera di suspense a essere pubblicata in Italia, in corso di traduzione in 7 Paesi.


Editore : Giunti Editore (21 aprile 2021)
Traduttore: Daniela Terzo
Lingua : Italiano
Copertina flessibile : 320 pagine

 



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lunedì 7 giugno 2021

Howard Phillips Lovecraft La Casa Stregata E L’Orrore di Dunwich

Howard Phillips Lovecraft
La Casa Stregata 
E
L’Orrore di Dunwich
  
Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli - 04  Maggio 2021
 
«Perfino negli orrori più spaventosi di rado manca l’ironia. Talvolta essa entra direttamente nell’insieme degli avvenimenti, mentre altre volte è legata soltanto alla posizione fortuita di questi tra le persone ed i luoghi.»

Questa premessa andrebbe bene per quasi tutte le opere del grande H.P. Lovecraft definito da molti studiosi della sua vita come “un gentiluomo, nel vero senso della parola.>>. A mio parere è eccezionale quasi quanto E.A.Poe  da cui prende spunto ed ispirazione e questo è lampante. In queste due opere, simili in stile, se pur scritte in anni differenti, La Casa Stregata (La casa evitata - The Shunned House) risale al 1924 mentre L’Orrore di Dunwich risale al 1929, troviamo condensante tutte le “Fasi Lovecraftiane”.
- La “Fase Onirica”, Ispirata in origine dalle opere e dal pensiero di Lord Dunsany, dedicata ai sogni spaventosi e a volte premonitori.
- La fase Gotica, che è inutile dire che è ispirata al genio assoluto E.A.Poe, e qui troviamo tracce anche di quel “Pessimismo Cosmico” o “Macabro Cosmico” (Cosmicismo in gergo) che contraddistingue Lovecraft dagli altri autori del suo stesso genere. Questo Macabro Cosmico, lo scorgiamo anche in queste due opere dove nessun umano si può sottrarre al suo destino in qualunque spazio o tempo si trovi.
- Insufficiente è  l’interesse per la sensualità e le donne! Quest’ultime, poco narrate, hanno sempre una connotazione negativa; non a caso Lavinia Whateley, nell'Orrore di Dunwich, è una  servitrice del male. Ed il sesso o la sensualità hanno sempre una connotazione molto negativa, infatti, i rapporti sessuali generano, nelle opere di Lovecraft, sempre esseri meno umani.
- Qui scorgiamo anche quel piccolo velo di razzismo tipico dell’ autore verso coloro che hanno una scarsa conoscenza e scarso uso dell’ intelletto i cosiddetti Villici Superstiziosi che ritroviamo in particolar modo nel “La Casa Stregata”.
- Ho notato che H.P Lovecraft ha la tendenza a dividere gli umani in categorie in base alle loro caratteristiche: la classe superiore con virtù quali l’ intelligenza, elevato status sociale, civiltà e razionalità, istruzione, connotazioni tipicamente dei bianchi, in particolar modo degli anglosassoni, ovvero i protagonisti “positivi” delle sue opere; L’altra categoria, invece, la classe sottostante, quella opposta, connotata da caratteristiche quali l'inferiorità intellettuale, la corruzione, l’irrazionalità, la mancanza di civiltà, coloro che vengono definiti gli impuri, nelle sue opere, sono spesso gli antagonisti. Ed anche in queste due opere, La Casa Stregata e L’ Orrore di Dunwich la cosa non cambia.
Non manca nulla della “Narrativa Lovecraftiana” in questi due racconti, infatti,  vi sono solo poche e semplici cose da dire ovvero che sono altamente eleganti, suggestivi, ricchi di suspense e soprattutto di un’eccezionale fantasia che può piacere agli adulti e ai ragazzi in egual misura! L.Ch. Il Mio voto da 1 a 5 è un bel 4 pieno! 📚📚📚📚🕮


TRAMA

La Casa Stregata L’Orrore di Dunwich

Riprese da internet e/o  dalla 4° di copertina:
La casa stregata è l'opera più celebre, ispirata ad una casa realmente esistita una casa realmente esistente a Providence, da lui definita «maledetta o nutrita di cadaveri».: "All'angolo nord est di Bridge Street ed Elizabeth Avenue, si trova una casa terribilmente vecchia, un luogo infernale, con una superficie nerastra, non verniciata, il tetto ripido in maniera innaturale e una scala esterna che conduce al secondo piano, soffocata da un groviglio di edera talmente fitta, che non si riesce nemmeno a descriverne la forma. Mi ricorda Casa Babbit a Benefit Street a Providence (...)".  Il racconto La casa stregata venne ispirato a Lovecraft da Il tema di Antichi orrori che si risvegliano, di misteriose auree demoniache, la suspense e il senso di oppressione soprannaturale trasmessi da queste pagine si incontrano anche nel celebre L’orrore a Red Hook, molto citato dagli appassionati di Lovecraft che sostengono l’ipotesi che lo scrittore fosse un affiliato di una setta occulta, vista la precisione con cui riporta alcune formule usate durante rituali esoterici. Il soprannaturale che opprime la quotidianità e rituali esoterici fanno risalire le radici della sua narrativa alle angosce e agli incubi più oscuri dell'animo umano.


Riprese da internet e/o  dalla 4° di copertina:
L’Orrore di Dunwich entriamo in un altro mondo, in quell’universo alieno inaugurato dalla figura di Cthulhu che lo scrittore svilupperà in una serie di famose raccolte. L’orrore non proviene solo dallo spazio infinito, ma anche dall’infinità di universi paralleli al nostro. Creatore e caposcuola incontestato del filone dell’orrore soprannaturale, Lovecraft fa risalire le radici della sua narrativa alle angosce e agli incubi più oscuri dell’ animo umano. Con eccezionale maestria Lovecraft crea una particolare sensazione di stranezza e angoscia nel descrivere il piccolo villaggio di Dunwich, nello stato del Massachusetts, dove nasce Wilbur Whateley, figlio di una ragazza albina lievemente deforme chiamata Lavinia e di un padre sconosciuto. Dalla notte della sua nascita iniziano ad accadere fatti strani: i cani abbaiano senza sosta, si sentono provenire dalla casa suoni mostruosi, si scorgono misteriose presenze. Old Whateley, il padre di Lavinia, è conosciuto in tutto il villaggio come un occultista e si dichiara orgoglioso del nipote, al quale desidera trasmettere tutto il suo sapere. Il bambino cresce velocemente e inizia a parlare già a sette mesi assumendo un aspetto inquietante. Il villaggio assiste con sgomento ai riti oscuri praticati da madre e figlio durante le notti di Halloween. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.

 

CENNI SULLA VITA di:

Howard Phillips Lovecraft

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Nato il 20 agosto del 1890 a Providence, (Rhode Island, USA), H. P. Lovecraft è considerato uno dei più grandi autori horror di sempre. La sua particolarità sta nell'aver creato un mondo fantastico e suggestivo, in cui la dimensione dell'orrore si colloca addirittura sul piano cosmico. 

Figlio unico di una famiglia agiata e benestante, perde a soli otto anni il padre, rappresentante di commercio, vittima della sifilide. Il futuro scrittore cresce così all'ombra delle donne di famiglia rappresentate dalle zie e dalla madre, quest'ultima una donna non molto equilibrata e incline a forme di comportamento ossessive. Con il piccolo Howard, ad esempio, si atteggia in modo eccessivamente protettivo, impedendogli di giocare con i coetanei o, spesso e volentieri, anche di uscire. A questo stato di segregazione si aggiungano una serie di lutti che colpiscono il bambino, da quello già citato del padre (un padre abbastanza assente comunque), a quello dell'amato nonno materno, una figura che agli occhi di Howard aveva incarnato e sostituito qualità paterne. Ma la perdita del nonno è anche un duro colpo sul piano economico, visto che grazie alla sua dipartita si interrompono le attività commerciali che egli portava avanti di persona. Tuttavia, un bene prezioso il nonno la lascia pur sempre in eredità a Lovecraft: la sua estesa biblioteca ricca di libri antichi e di classici, in cui il giovane può immergersi e divagare grazie alla sua accesa fantasia e sensibilità. Non a caso, si appassiona alle letture più strampalate o fantasiose (ma anche assai colte), che vanno dalla mitologia greca e latina, alla letteratura fantastico - fiabesca, fino ad arrivare a tomi di argomento scientifico. L'influenza di queste letture è ben visibile sulla sua produzione successiva (sì, perché già a sette anni Lovecraft componeva brevi racconti di ispirazione macabra), mai esente da una certa patina arcaicizzante. Di fatto, comunque, Lovecraft si rivela un vero e proprio bambino prodigio. Oltre a scrivere come detto brevi racconti, redige anche innovativi articoli di astronomia e chimica, accolti con entusiasmo dalle principali riviste amatoriali dell'epoca. Inoltre, pubblica a sua cura numerosi "fogli" periodici, di argomento miscellaneo, nei quali fa sfoggio di una prodigiosa erudizione (tra i più importanti di questi fogli, vi è il "The Conservative"). Problemi di salute, legati alla sua costituzione debole, gli impediscono però di completare gli studi della scuola superiore; inoltre, prende forma in questo periodo il suo stile di vita schivo e solitario, malgrado le numerose amicizie epistolari, che smentiscono in parte il soprannome che lo scrittore si guadagnerà negli anni, quello appunto di "solitario di Providence". Di fatto, comunque, l'epistolario lovecraftiano costituisce un corpus superiore perfino alla stessa produzione letteraria; e non solo per dimensioni, ma soprattutto per la profondità filosofico - concettuale, la varietà dei temi, la sterminata erudizione storica, artistica, letteraria e l'eccezionale spessore umano. Il 1917 è l'anno della svolta: fallito il tentativo di arruolarsi nell'esercito e di partecipare alla Prima Guerra Mondiale, a causa dei suoi cronici problemi di salute (e all'opprimente influenza materna), Lovecraft decide di imprimere un cambiamento alla sua esistenza. Inizia così la grande stagione della narrativa lovecraftiana, che è possibile suddividere sommariamente in tre fasi: dapprima quella dei racconti fantastici, comprendente la sua produzione letteraria più "onirica" e visionaria, influenzata dalla spiccata ammirazione per Lord Dunsany (il suo principale modello estetico fino alla metà degli anni Venti): questa fase è in parte corrotta da una imitazione, talora eccessivamente di maniera, del "gotico" alla Poe. In seguito, prendono vita le storie del macabro "cosmico" e filosofico ispirate da una vena decisamente più personale. In questa fase si colloca il fondamentale "The Call of Cthulhu" (1926), che prefigura la successiva evoluzione delle tematiche narrative verso il cosiddetto "cosmicism" e la creazione di una pseudo  mitologia in funzione simbolica (che si fonda perfino su un Libro magico di pura invenzione, il "Necronomicon").  Questi scritti hanno fatto la fortuna di Lovecraft a partire dal secondo dopoguerra, dando ad alcuni critici lo spunto per apparentare gran parte della sua produzione successiva sotto l'etichetta del "Ciclo di Cthulhu", espressione in realtà mai usata da Lovecraft.

«Penso che la cosa più misericordiosa al mondo 
sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. 
Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito  e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. 
Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada,  non ci hanno arrecato troppo danno: 
ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, 
un giorno, visioni così terrificanti della realtà 
e del posto che noi occupiamo in essa, 
che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale  nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura.»

Negli anni Trenta, invece, si passa ad una letteratura di matrice più spiccatamente fantascientifica. Gran parte dei suoi racconti e delle sue poesie sono apparsi nell'attivo mercato delle fanzines americane dell'epoca dedicate al fantastico, tra cui, in primis, la famosissima "Weird Tales", che nasce proprio nel 1923, e altre tra cui "Amazing Stories" e "Astounding". Diventato oggetto di culto e venerazione da parte di schiere di ammiratori e appassionati del fantastico fin dagli anni Venti, Lovecraft non conobbe mai in vita la vera fama: sempre poverissimo, ricava gran parte del suo sostentamento economico dagli aborriti ma indispensabili lavori di revisione o riscrittura di manoscritti inviatigli da una clientela ambiziosa quanto artisticamente poco dotata, mentre il proprio sostentamento spirituale, da lui tenuto in ben più elevata considerazione, lo ricavava dalla fittissima corrispondenza con giovani amici e ammiratori che incoraggia e avviava all'attività letteraria. Lovecraft muore il 15 marzo 1937 nella sua Providence, dove viene sepolto. Aveva 46 anni. Per Providence è proprio il caso di usare l'espressione "sua" poiché non per nulla sull'epigrafe che compare incisa sulla sua lapide funeraria, posta nello Swan Point Cemetery, compare a chiare lettere il motto: I Am Providence. 

«Sono talmente stanco dell’umanità e del mondo 

che nulla suscita la mia attenzione 

se non comporta almeno due omicidi a pagina,

o se non tratta di innominabili orrori provenienti da altri spazi.»

 

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