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martedì 25 febbraio 2020

SOPHIE KENDRICK - Il Volto del Mio Assassino


SOPHIE KENDRICK
Il Volto del Mio Assassino

Recensione – Opinione
di

Mugnano di Napoli
10/01/2020

Dire che un libro è brutto, ma proprio brutto, non è mai una dichiarazione piacevole!
Dietro un romanzo vi è sempre tanto lavoro e tanto cuore di qualcuno/a, ma non basta lavoro e cuore, i libri sono scritti per essere pubblicati e letti quindi sottoposti a giudizio del lettore.
Avrei voluto ritrovare nel testo ciò che è descritto a
pagina 90:<<Quando mi prende la disperazione avverto dentro di me il buio della notte. Silenzioso. Nero. Minaccioso. Poi so che qualcosa sta in agguato nell'oscurità, peggiore della mia casa distrutta, della mia amnesia, della mia paura dell' acqua. Un pericolo che mette in ombra i miei incubi più tremendi .>>.  
Ma nulla, tutto ciò non è presente nel libro o se lo si trova è descritto in modo molle.
Già l’inizio è deludente perché è, fin da subito, molto noioso, (il libro si finisce in due giorni) tetro e gironzolante, come chi vuole perdere tempo per non arrivare facilmente al punto ma non gli riesce di farlo bene perché è lagnoso!
Il segreto di un buon giallo/thriller, per me, è il saper tenere il lettore ancorato al testo e non annoiarlo anche se il racconto è chilometrico. Mantenere un po' all’oscuro il lettore è normale in questo tipo di romanzo ma non avere indizi consistenti è brutto, anche indizi che depistano, qualunque cosa va bene, perché avere un sospetto a cui aggrapparsi rende la lettura più accattivante.
Qui no! Il libro è tedioso almeno fino a pagina 200. Se non fosse che raramente lascio un libro senza terminarlo non l’avrei finito! Perché anche quando non mi piace desidero sapere come e dove “va a parare” l’autrice/ore.
Da pagina 200 in poi diventa vagamente più interessante o è la speranza del lettore, in questo caso la mia, la speranza che venga fuori qualcosa su cui fantasticare, supporre, sospettare; ma questo “interessante” non dura molto è una pallida illusione. Ho avuto la netta impressione che l’autrice cerchi, costantemente, di agganciare un episodio all’altro, d' inventare cose per mantenere una suspense che non vi è, insomma per farla breve un’accozzaglia.
Il finale è così ridicolo, così deludente da rende antipatici tutti i personaggi.
Devo anche confessare che la protagonista è stata dipinta in modo così piagnucoloso che l’irritazione verso questa donna cresceva di pagina in pagina. Un disastro!
Non mi piace dire che un romanzo è veramente un fiasco ma per me questo lo è!
L.Ch.

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TRAMA
Il Volto del Mio Assassino
SOPHIE KENDRICK

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Quando Clara si risveglia finalmente dal coma, la sua vita precedente è un buco nero di cui non ricorda nulla. Perfino gli occhi azzurri di Roland, l'uomo che dice di essere suo marito, sono per lei gli occhi di un estraneo. Ma ricordare è vitale, perché Clara è stata aggredita brutalmente e la sua casa incendiata da qualcuno che forse tornerà a finire il lavoro. In qualche angolo della sua mente potrebbe nascondersi quel volto, ma è difficile riportarlo alla luce in mezzo a tanti incubi confusi. Può davvero fidarsi di se stessa, visto che secondo Roland soffre da anni di psicosi e manie di persecuzione? O dovrebbe invece credere a Jan Colbe, il poliziotto che sembra insinuare dubbi su suo marito? Ricco e affascinante scrittore berlinese, Roland è l'unico legame importante di Clara, che vive con lui un'esistenza molto appartata dopo aver abbandonato il lavoro di giornalista in seguito a un crollo nervoso. Per lei è uno shock scoprire che proprio Roland le ha nascosto dettagli importanti: per esempio il fatto che Clara abbia denunciato più volte un misterioso stalker che lasciava petali di rosa sulla sua porta. O forse anche questo era solo frutto delle sue fantasie? Quando un giorno Clara rischia di essere investita da un camion, qualcosa scatta in lei. Non può più appoggiarsi a nessuno: è l'unica a poter recuperare tutta la verità su se stessa. E sul suo potenziale assassino...

Titolo: Il volto del mio assassino - Autrice: Sophie Kendrick
Editore: Giunti Editore (28 agosto 2019) Collana: M
Traduttore: Sara Congregati
Pagine: 312 - Lingua: Italiano
Copertina rigida: 312 pagine
ISBN-10: 8809855973  ISBN-13: 978-8809855977

CENNI SULLA VITA
di:
SOPHIE KENDRICK


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Sophie Kendrick ha vissuto in molti Paesi europei, tra cui la Gran Bretagna, dove ha studiato letteratura. Ha lavorato per un’agenzia letteraria e come ghostwriter, prima di scrivere il suo primo romanzo, "Il volto del mio assassino", che si è rivelato un grande successo del passaparola. L’ editore tedesco Rowohlt ha pubblicato fra i titoli di punta del 2019 anche il suo secondo thriller, molto richiesto dai lettori.






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venerdì 17 gennaio 2020

Sade – La Filosofia nel Boudoir

Sade 
La Filosofia nel Boudoir

(Donatien-Alphonse-François de Sade,
noto come il Marchese de Sade)

Recensione – Opinione
di

Mugnano di Napoli
03 novembre 2019

«Le atrocità, gli orrori, i crimini più abietti non devono meravigliarti, Eugénie: quel che c'è di più sconcio, di più infame e di più proibito dà alla testa che è un piacere... e ci fa sempre orgasmare nella maniera più deliziosa
  
E’ un libro scritto in forma di dialogo drammatico-filosofico e si scaglia principalmente contro la Monarchia, l’ Aristocrazia, e la Religione (Siamo nel 1795 a 3 anni dalla proclamazione della prima Repubblica dopo la Rivoluzione Francese.) e il palcoscenico di tutto ciò è il boudoir; ovvero la stanza da letto privata di una signora per bene.

Sembra un libro scritto da un maiale folle, questa sarebbe la conclusione più semplice e banale per una lettura “a prima sbirciata” ; un perverso essere che infetta un’innocente fanciulla; ma dietro a tutto ciò vi è qualcosa di più profondo e grande, vi è la libertà; questo è un autentico dramma socio politico. 
Quest' opera è l’ antimorale di de Sade, dove piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico al fine del libertinaggio e la sua dedica ne è una consapevolezza ...

«Voluttuosi di ogni età e sesso, dedico quest’opera a voi soli: nutritevi dei suoi principii, favoriranno le vostre passioni! E le passioni verso le quali certi freddi e piatti moralisti v’incutono terrore, sono in realtà gli unici mezzi che la natura mette a disposizione dell’uomo per raggiungere quanto essa si attende da lui. Obbedite soltanto a queste deliziose passioni! Vi condurranno senza dubbio alla felicità. Donne lascive, la voluttuosa Saint-Ange sia il vostro modello! Secondo il suo esempio, disprezzate tutto ciò che è contrario alle leggi divine del piacere che l’avvinsero tutta la vita. Fanciulle rimaste troppo a lungo legate ad assurdi e pericolosi vincoli d’una virtù fantasiosa e di una religione disgustante, imitate l’appassionata Eugénie! Distruggete, calpestate, e con la sua stessa rapidità, tutti i ridicoli precetti che vi hanno inculcato genitori imbecilli! E voi, amabili dissoluti, voi che fin dalla giovinezza avete come unici freni i vostri stessi desideri e come uniche leggi i vostri stessi capricci, prendete a modello il cinico Dolmancé! Spingetevi agli estremi come lui se, come lui, volete percorrere tutti i sentieri in fiore che la lascivia aprirà al vostro passaggio! Convincetevi, alla sua scuola, che solo ampliando la sfera dei piaceri e delle fantasie, solo sacrificando tutto alla voluttà, quell’infelice individuo conosciuto sotto il nome di uomo, scaraventato suo malgrado in questo triste universo, potrà riuscire a spargere qualche rosa tra le spine della vita.»

Questa non è pornografia, vizio, impudicizia, questa è lotta alla morale del tempo che vuole necessariamente, guidare, etichettare, tutto e tutti. Senza lasciare spazio all’ uomo e alle sue esigenze, alle leggi naturali; nel testo, sembrano mascherati ma vengono ben descritti, con minuzia e crudeltà, (sadismo) sia i piaceri del sesso che del corpo, ma anche molti precetti legati alla Rivoluzione e alla Nuova Repubblica.

E’ l’ altra faccia dell’ essere umano, il lato oscuro della luna che è in tutti noi; quella faccia irrazionale e selvaggia, che esiste in ogni essere vivente, che si scontra come un macigno contro quell'altra faccia, quella della logica e razionalità; è uno scontro tra titani ma il fine, secondo me, per il filosofo de Sade, è quello di far comprendere che nulla è veramente definito, recitabile, ma è tutto mutevole: nell’ animo, nel cuore, nel corpo e nello spirito, ed è solo l’ equilibrio/scelta delle parti che più generare un’esistenza felice e libera.  

“L’amore non lo si può considerare altro che l’effetto risultante 
dalle qualità di un bell’oggetto su di noi:
certi effetti ci trasportano, c’infiammano!
Se noi possediamo quell’oggetto, siamo contenti;
se non è possibile averlo, piombiamo nella disperazione.
Ma qual è la base di questo sentimento?… il desiderio.
Quali le conseguenze?… la follia.”

Nessuna delle due facce dell’ essere umano, come dicevo, potrà mai completamente prendere il sopravvento nell' esistenza umana, ma ciò che veramente l’ uomo può fare è Scegliere da che parte stare o Fondere le Parti; nessuna scelta è veramente sbagliata, questo, per me, è il messaggio del Marchese de Sade. 
L.Ch.

“Nessuna azione, per quanto singolare possiate supporla,
è veramente criminale;
e nessuna può realmente chiamarsi virtuosa.
Tutto è in rapporto ai nostri costumi e
all’ambiente in cui abitiamo.” 

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TRAMA
Sade – La Filosofia nel Boudoir

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Più volte arrestato, processato e imprigionato, Sade persegue con tenacia la propria ricerca esistenziale. La sua filosofia dell'insurrezione permanente contro i limiti della condizione umana - per dissolvere le tenebre dell'ignoranza e dell'inconsapevolezza, per praticare il potere demiurgico della materia, della Natura, del singolo consapevole della sua unicità di materia pensante e desiderante - istituisce un potente reattivo a più dimensioni per chiunque vi si avvicini, sempre provocando reazioni emozionali e mentali, sempre comunque coinvolgendo in un confronto ravvicinato e conflittuale con il suo universo straordinariamente moderno.
Iniziare una quindicenne appena uscita dal convento ai piaceri e al crimine, conducendola di buon passo lungo la strada della depravazione, della blasfemia e della scelleratezza. È il piano messo a punto da tre libertini di lungo corso che attirano nel loro covo la giovane Eugénie per impartirle lezioni teoriche e pratiche di immoralità. Pubblicato anonimo nel 1795, il romanzo, subito violentemente osteggiato, piega la vocazione pedagogica del dialogo filosofico agli scopi del progetto libertino: nella reclusione del boudoir, i personaggi sadiani mettono in scena il rovesciamento della morale comune, in una tensione costante tra il passato che sovvertono e il nuovo ordine che aspirano a creare. Una tensione che si rispecchia nella sorte di Sade stesso, condannato alla galera dall'ancien régime e al manicomio dalla Rivoluzione, salutato ora come l'ultimo dei classici ora come il primo dei moderni.

Copertina flessibile: 233 pagine
Editore: Garzanti (30 settembre 2004)
Collana: I grandi libri
Lingua: Italiano

Prima pubblicazione1795
SceneggiaturaMarchese de Sade
GenereFilosofia e letteratura Erotica
AdattamentiPhilosophy in the Boudoir (1969)
Lingua originalefrancese


CENNI SULLA VITA
di:
(Donatien-Alphonse-François de Sade,
noto come il Marchese de Sade)
  
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Scrittore e libertino francese, Donatien-Alphonse-François de Sade, noto come il Marchese de Sade, è celebre per una serie di classici della letteratura erotica e per essere lo scrittore di alcuni saggi filosofici, quasi tutti scritti mentre si trovava in prigione. La sua opera e il suo pensiero lo hanno fatto considerare un esponente dell'ala estremista del libertinismo, nonché dell'Illuminismo più radicale e materialista. Il suo nome è all'origine del termine sadismo, atteggiamento che emerge dai suoi romanzi, incentrati sulla descrizione di comportamenti sessuali trasgressivi e perversi.
Durante la sua vita Sade venne accusato (con l'assenso della sua famiglia) di vari reati, come pratiche di violenza sessuale, sodomia, tentativi di avvelenamento e condotta immorale. Incarcerato per il reato di "libertinaggio" fu soprattutto la produzione di materiale pornografico, ovvero le sue opere letterarie, a metterlo nei guai. Fu perseguitato prima dal regime monarchico, poi, in quanto nobile, dalla Rivoluzione francese (a cui aveva aderito) e infine anche dal governo napoleonico. Fu rinchiuso alla Bastiglia (dove scrisse Le 120 giornate di sodoma) e per poco evitò la ghigliottina.
Passò la fine della sua vita in un manicomio, a Charenton, dove morì solo.
Per molto tempo dimenticato, è stato rivalutato e riscoperto solo nel XX secolo grazie ai surrealisti.

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martedì 10 dicembre 2019

Brenda Novak - Alaska. La Resa dei Conti

Brenda Novak
Alaska. 
La Resa dei Conti 
Recensione - Opinione

Mugnano di Napoli
  Ottobre / Novembre 2019

Da Vittima a Carnefice;
Da Preda a Predatore;
Da Schiava della sua paura a Padrona della sua vita; Tutto questo ritroviamo nell' ultimo (???) romanzo, carico di suspense, che conclude (???) la Trilogia della scrittrice statunitense Brenda NovakTutto esplode in questa opera, tutte  le paure, gli amori, le delusioni, gli ultimatum, tutto viene a galla, come la primavera che mostra ciò che si celava sotto la neve; lo si può definire un thriller Psicologico molto efficace. Il viaggio interiore della protagonista Evelyn Talbot è portato ai massimi livelli come quello del suo antagonista Jasper Moore alias Andy Smith. Non manca il giallo attraverso l'Amore che si trasforma in eroe puro; il bel lupo delle nevi Amarok, è sempre più uomo, più astuto, più intuitivo e sempre più macho; il mezzo sogno di molte donne romantiche; il cavaliere medievale, che con massimo rispetto, è sempre al servizio della sua dama. Forse è vero: 
<< L' Unico modo per cambiare le persone è ucciderle.>> 
(Carl Panzram, serial killer Americano, stupratore e piromane.); ma per Evelyn andrà meglio o peggio è solo una questione di punti di vista da parte del lettore. Per come la vedo io il ritmo dell' opera si è alzato di molto rispetto ad Alaska (2016) e ad Hanover House (2018), i primi due romanzi (di cui troverete trama e recensione sul mio Blog), dell' opera; la facilità nella lettura è sempre la stessa, l' autrice non perde un colpo, a volte si dilunga ma penso che sia più un'impressione dovuta all'ansia del lettore di arrivare alla conclusione, il "quasi doppio finale" è piacevole, anzi direi che è più bello il primo che il secondo ... ed è proprio nel secondo che nasce in me la convinzione che l' opera può finire qui oppure no!  Esistono sempre falle nel sistema e la mente umana non ha limiti e confini. L.Ch.

TRAMA
Alaska. 
La Resa dei Conti 
Ripresa da internet e dalla 4° di copertina:
A 16 anni Evelyn si è salvata dal suo killer solo perché lui l'ha creduta morta. Adesso che è una donna adulta, dedica la vita allo studio dei più peri-colosi criminali nel carcere psichiatrico di Hanover House, in mezzo ai ghiacci dell'Alaska. Ma la paura che Jasper, sfuggito a ogni tentativo di cattura, possa tornare a finire il lavoro non la abbandona mai. Soprattutto quando una turista scompare da un cottage distrutto a colpi di ascia, e ogni indizio sembra ricondurre al suo antico aggressore. Il detective Amarok, fidanzato di Evelyn, si ritrova ben presto davanti un'inquietante sorpresa: non uno, ma due cadaveri di donna. Eppure in quella località sperduta non ci sono facce nuove, e un intruso verrebbe subito notato. Se Jasper è davvero lì, sotto quali sembianze si nasconde?

CENNI SULLA VITA
di:
 Brenda Novak
Ripresa da internet e dalla 4° di copertina:
Autrice di bestseller del New york Times e di usa Today, vive a sacramento e ha scritto numerosi thriller e romanzi femminili. Alaska (giunti 2016), il primo volume della serie con protagonista Evelyn Talbot, è stato uno dei bestseller dello scorso inverno. Brenda Novak è nata nel 1964 a Vernal, nello Utah ed è un'autrice americana. E’ la più giovane di cinque figli. Suo padre ha lavorato per il governo per il Bureau of Reclamation per trent'anni. Si ritirò quando Brenda aveva dieci anni e trasferì la famiglia in Arizona. A sua madre fu diagnosticata la sclerosi multipla quando aveva otto anni e fu spesso malata durante la sua infanzia, ma rimase attiva nella comunità come membro del consiglio comunale di Chandler.  La sua categoria di genere letterario è il romanticismo storico, romanticismo contemporaneo, e suspense romantica . Ha scritto oltre 50 libri e ha venduto più di 4 milioni di copie.  Non solo ha battuto le liste di The New York Times e USA Today Bestseller, i suoi romanzi hanno vinto numerosi premi, tra cui quattro nomination ai RITA. Novak ha venduto il suo primo libro, una storia d'amore storica pubblicata da HarperCollins intitolata Of Noble Birth, nel 1998. Poco dopo ha venduto una storia d'amore contemporanea alle Harlequin Enterprises e da allora ha scritto più di cinquanta romanzi per Harlequin. Sebbene stia ancora scrivendo per Harlequin, ha recentemente lanciato una nuova serie di suspense con la St. Martin's Press and Headline nel Regno Unito.

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