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lunedì 7 giugno 2021

Howard Phillips Lovecraft La Casa Stregata E L’Orrore di Dunwich

Howard Phillips Lovecraft
La Casa Stregata 
E
L’Orrore di Dunwich
  
Recensione – Opinione di
 
Mugnano di Napoli - 04  Maggio 2021
 
«Perfino negli orrori più spaventosi di rado manca l’ironia. Talvolta essa entra direttamente nell’insieme degli avvenimenti, mentre altre volte è legata soltanto alla posizione fortuita di questi tra le persone ed i luoghi.»

Questa premessa andrebbe bene per quasi tutte le opere del grande H.P. Lovecraft definito da molti studiosi della sua vita come “un gentiluomo, nel vero senso della parola.>>. A mio parere è eccezionale quasi quanto E.A.Poe  da cui prende spunto ed ispirazione e questo è lampante. In queste due opere, simili in stile, se pur scritte in anni differenti, La Casa Stregata (La casa evitata - The Shunned House) risale al 1924 mentre L’Orrore di Dunwich risale al 1929, troviamo condensante tutte le “Fasi Lovecraftiane”.
- La “Fase Onirica”, Ispirata in origine dalle opere e dal pensiero di Lord Dunsany, dedicata ai sogni spaventosi e a volte premonitori.
- La fase Gotica, che è inutile dire che è ispirata al genio assoluto E.A.Poe, e qui troviamo tracce anche di quel “Pessimismo Cosmico” o “Macabro Cosmico” (Cosmicismo in gergo) che contraddistingue Lovecraft dagli altri autori del suo stesso genere. Questo Macabro Cosmico, lo scorgiamo anche in queste due opere dove nessun umano si può sottrarre al suo destino in qualunque spazio o tempo si trovi.
- Insufficiente è  l’interesse per la sensualità e le donne! Quest’ultime, poco narrate, hanno sempre una connotazione negativa; non a caso Lavinia Whateley, nell'Orrore di Dunwich, è una  servitrice del male. Ed il sesso o la sensualità hanno sempre una connotazione molto negativa, infatti, i rapporti sessuali generano, nelle opere di Lovecraft, sempre esseri meno umani.
- Qui scorgiamo anche quel piccolo velo di razzismo tipico dell’ autore verso coloro che hanno una scarsa conoscenza e scarso uso dell’ intelletto i cosiddetti Villici Superstiziosi che ritroviamo in particolar modo nel “La Casa Stregata”.
- Ho notato che H.P Lovecraft ha la tendenza a dividere gli umani in categorie in base alle loro caratteristiche: la classe superiore con virtù quali l’ intelligenza, elevato status sociale, civiltà e razionalità, istruzione, connotazioni tipicamente dei bianchi, in particolar modo degli anglosassoni, ovvero i protagonisti “positivi” delle sue opere; L’altra categoria, invece, la classe sottostante, quella opposta, connotata da caratteristiche quali l'inferiorità intellettuale, la corruzione, l’irrazionalità, la mancanza di civiltà, coloro che vengono definiti gli impuri, nelle sue opere, sono spesso gli antagonisti. Ed anche in queste due opere, La Casa Stregata e L’ Orrore di Dunwich la cosa non cambia.
Non manca nulla della “Narrativa Lovecraftiana” in questi due racconti, infatti,  vi sono solo poche e semplici cose da dire ovvero che sono altamente eleganti, suggestivi, ricchi di suspense e soprattutto di un’eccezionale fantasia che può piacere agli adulti e ai ragazzi in egual misura! L.Ch. Il Mio voto da 1 a 5 è un bel 4 pieno! 📚📚📚📚🕮


TRAMA

La Casa Stregata L’Orrore di Dunwich

Riprese da internet e/o  dalla 4° di copertina:
La casa stregata è l'opera più celebre, ispirata ad una casa realmente esistita una casa realmente esistente a Providence, da lui definita «maledetta o nutrita di cadaveri».: "All'angolo nord est di Bridge Street ed Elizabeth Avenue, si trova una casa terribilmente vecchia, un luogo infernale, con una superficie nerastra, non verniciata, il tetto ripido in maniera innaturale e una scala esterna che conduce al secondo piano, soffocata da un groviglio di edera talmente fitta, che non si riesce nemmeno a descriverne la forma. Mi ricorda Casa Babbit a Benefit Street a Providence (...)".  Il racconto La casa stregata venne ispirato a Lovecraft da Il tema di Antichi orrori che si risvegliano, di misteriose auree demoniache, la suspense e il senso di oppressione soprannaturale trasmessi da queste pagine si incontrano anche nel celebre L’orrore a Red Hook, molto citato dagli appassionati di Lovecraft che sostengono l’ipotesi che lo scrittore fosse un affiliato di una setta occulta, vista la precisione con cui riporta alcune formule usate durante rituali esoterici. Il soprannaturale che opprime la quotidianità e rituali esoterici fanno risalire le radici della sua narrativa alle angosce e agli incubi più oscuri dell'animo umano.


Riprese da internet e/o  dalla 4° di copertina:
L’Orrore di Dunwich entriamo in un altro mondo, in quell’universo alieno inaugurato dalla figura di Cthulhu che lo scrittore svilupperà in una serie di famose raccolte. L’orrore non proviene solo dallo spazio infinito, ma anche dall’infinità di universi paralleli al nostro. Creatore e caposcuola incontestato del filone dell’orrore soprannaturale, Lovecraft fa risalire le radici della sua narrativa alle angosce e agli incubi più oscuri dell’ animo umano. Con eccezionale maestria Lovecraft crea una particolare sensazione di stranezza e angoscia nel descrivere il piccolo villaggio di Dunwich, nello stato del Massachusetts, dove nasce Wilbur Whateley, figlio di una ragazza albina lievemente deforme chiamata Lavinia e di un padre sconosciuto. Dalla notte della sua nascita iniziano ad accadere fatti strani: i cani abbaiano senza sosta, si sentono provenire dalla casa suoni mostruosi, si scorgono misteriose presenze. Old Whateley, il padre di Lavinia, è conosciuto in tutto il villaggio come un occultista e si dichiara orgoglioso del nipote, al quale desidera trasmettere tutto il suo sapere. Il bambino cresce velocemente e inizia a parlare già a sette mesi assumendo un aspetto inquietante. Il villaggio assiste con sgomento ai riti oscuri praticati da madre e figlio durante le notti di Halloween. All'interno - come in tutti i volumi Fermento - gli "Indicatori" per consentire al lettore un agevole viaggio dentro il libro.

 

CENNI SULLA VITA di:

Howard Phillips Lovecraft

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Nato il 20 agosto del 1890 a Providence, (Rhode Island, USA), H. P. Lovecraft è considerato uno dei più grandi autori horror di sempre. La sua particolarità sta nell'aver creato un mondo fantastico e suggestivo, in cui la dimensione dell'orrore si colloca addirittura sul piano cosmico. 

Figlio unico di una famiglia agiata e benestante, perde a soli otto anni il padre, rappresentante di commercio, vittima della sifilide. Il futuro scrittore cresce così all'ombra delle donne di famiglia rappresentate dalle zie e dalla madre, quest'ultima una donna non molto equilibrata e incline a forme di comportamento ossessive. Con il piccolo Howard, ad esempio, si atteggia in modo eccessivamente protettivo, impedendogli di giocare con i coetanei o, spesso e volentieri, anche di uscire. A questo stato di segregazione si aggiungano una serie di lutti che colpiscono il bambino, da quello già citato del padre (un padre abbastanza assente comunque), a quello dell'amato nonno materno, una figura che agli occhi di Howard aveva incarnato e sostituito qualità paterne. Ma la perdita del nonno è anche un duro colpo sul piano economico, visto che grazie alla sua dipartita si interrompono le attività commerciali che egli portava avanti di persona. Tuttavia, un bene prezioso il nonno la lascia pur sempre in eredità a Lovecraft: la sua estesa biblioteca ricca di libri antichi e di classici, in cui il giovane può immergersi e divagare grazie alla sua accesa fantasia e sensibilità. Non a caso, si appassiona alle letture più strampalate o fantasiose (ma anche assai colte), che vanno dalla mitologia greca e latina, alla letteratura fantastico - fiabesca, fino ad arrivare a tomi di argomento scientifico. L'influenza di queste letture è ben visibile sulla sua produzione successiva (sì, perché già a sette anni Lovecraft componeva brevi racconti di ispirazione macabra), mai esente da una certa patina arcaicizzante. Di fatto, comunque, Lovecraft si rivela un vero e proprio bambino prodigio. Oltre a scrivere come detto brevi racconti, redige anche innovativi articoli di astronomia e chimica, accolti con entusiasmo dalle principali riviste amatoriali dell'epoca. Inoltre, pubblica a sua cura numerosi "fogli" periodici, di argomento miscellaneo, nei quali fa sfoggio di una prodigiosa erudizione (tra i più importanti di questi fogli, vi è il "The Conservative"). Problemi di salute, legati alla sua costituzione debole, gli impediscono però di completare gli studi della scuola superiore; inoltre, prende forma in questo periodo il suo stile di vita schivo e solitario, malgrado le numerose amicizie epistolari, che smentiscono in parte il soprannome che lo scrittore si guadagnerà negli anni, quello appunto di "solitario di Providence". Di fatto, comunque, l'epistolario lovecraftiano costituisce un corpus superiore perfino alla stessa produzione letteraria; e non solo per dimensioni, ma soprattutto per la profondità filosofico - concettuale, la varietà dei temi, la sterminata erudizione storica, artistica, letteraria e l'eccezionale spessore umano. Il 1917 è l'anno della svolta: fallito il tentativo di arruolarsi nell'esercito e di partecipare alla Prima Guerra Mondiale, a causa dei suoi cronici problemi di salute (e all'opprimente influenza materna), Lovecraft decide di imprimere un cambiamento alla sua esistenza. Inizia così la grande stagione della narrativa lovecraftiana, che è possibile suddividere sommariamente in tre fasi: dapprima quella dei racconti fantastici, comprendente la sua produzione letteraria più "onirica" e visionaria, influenzata dalla spiccata ammirazione per Lord Dunsany (il suo principale modello estetico fino alla metà degli anni Venti): questa fase è in parte corrotta da una imitazione, talora eccessivamente di maniera, del "gotico" alla Poe. In seguito, prendono vita le storie del macabro "cosmico" e filosofico ispirate da una vena decisamente più personale. In questa fase si colloca il fondamentale "The Call of Cthulhu" (1926), che prefigura la successiva evoluzione delle tematiche narrative verso il cosiddetto "cosmicism" e la creazione di una pseudo  mitologia in funzione simbolica (che si fonda perfino su un Libro magico di pura invenzione, il "Necronomicon").  Questi scritti hanno fatto la fortuna di Lovecraft a partire dal secondo dopoguerra, dando ad alcuni critici lo spunto per apparentare gran parte della sua produzione successiva sotto l'etichetta del "Ciclo di Cthulhu", espressione in realtà mai usata da Lovecraft.

«Penso che la cosa più misericordiosa al mondo 
sia l'incapacità della mente umana di mettere in relazione i suoi molti contenuti. 
Viviamo su una placida isola d'ignoranza in mezzo a neri mari d'infinito  e non era previsto che ce ne spingessimo troppo lontano. 
Le scienze, che finora hanno proseguito ognuna per la sua strada,  non ci hanno arrecato troppo danno: 
ma la ricomposizione del quadro d'insieme ci aprirà, 
un giorno, visioni così terrificanti della realtà 
e del posto che noi occupiamo in essa, 
che o impazziremo per la rivelazione o fuggiremo dalla luce mortale  nella pace e nella sicurezza di una nuova età oscura.»

Negli anni Trenta, invece, si passa ad una letteratura di matrice più spiccatamente fantascientifica. Gran parte dei suoi racconti e delle sue poesie sono apparsi nell'attivo mercato delle fanzines americane dell'epoca dedicate al fantastico, tra cui, in primis, la famosissima "Weird Tales", che nasce proprio nel 1923, e altre tra cui "Amazing Stories" e "Astounding". Diventato oggetto di culto e venerazione da parte di schiere di ammiratori e appassionati del fantastico fin dagli anni Venti, Lovecraft non conobbe mai in vita la vera fama: sempre poverissimo, ricava gran parte del suo sostentamento economico dagli aborriti ma indispensabili lavori di revisione o riscrittura di manoscritti inviatigli da una clientela ambiziosa quanto artisticamente poco dotata, mentre il proprio sostentamento spirituale, da lui tenuto in ben più elevata considerazione, lo ricavava dalla fittissima corrispondenza con giovani amici e ammiratori che incoraggia e avviava all'attività letteraria. Lovecraft muore il 15 marzo 1937 nella sua Providence, dove viene sepolto. Aveva 46 anni. Per Providence è proprio il caso di usare l'espressione "sua" poiché non per nulla sull'epigrafe che compare incisa sulla sua lapide funeraria, posta nello Swan Point Cemetery, compare a chiare lettere il motto: I Am Providence. 

«Sono talmente stanco dell’umanità e del mondo 

che nulla suscita la mia attenzione 

se non comporta almeno due omicidi a pagina,

o se non tratta di innominabili orrori provenienti da altri spazi.»

 

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martedì 7 gennaio 2020

Giorgio Faletti – Physique du role

Giorgio Faletti 
Physique du role

Recensione – Opinione
di
Mugnano di Napoli
22.12.2019

Iniziamo dal principio: libro microscopico, appena 60 pagine introduzione inclusa, costo bassissimo 6,00 euro (gioia per le mie finanze da disoccupata) e copertina gradevole; conosco l’ attore, comico e ricordo ancora la sua canzone, vincitrice, al 2° posto di un Festival di Sanremo, intitolata Signor Tenente ... Compro il libro, il primo, il secondo e pure il terzo, lascio sullo scaffale il suo capolavoro ovvero “io uccido” ci penserò un domani ...
Il commesso mi conosce, mi guarda e aggiunge al saluto: Luigia ottima scelta Faletti.
Torno a casa e il giorno dopo, in scarsi 45 minuti, finisco Physique du role, una sola parola uau!
L’ introduzione del libro è di Marcello Simoni ed è breve, efficace e soprattutto genera curiosità. Due parole di questa introduzione hanno catturato la mia attenzione e sono a
Pagina 9: << Carnevale Rovesciato>>.
La curiosità mi prende e viene più che soddisfatta 45 minuti dopo.
Già avete capito, a questo punto, che ho apprezzato il libretto.
E’ scritto in modo semplice ed è accessibile a chiunque  ragazzino e/o adulto e questo, per la narrativa commerciale, è di notevole importanza.
Mai avrei pensato che  un Horror Psicologico – Fantasy così breve potesse essere così sufficientemente dettagliato; questa abilità di Giorgio Faletti è decisamente meravigliosa.
Capacità di sintesi e spiegazione portate all’ estremo in particolare nella descrizione della predisposizione emotiva e psicologica del protagonista Andrea Marchesini. Un ottimo uso della lingua italiana con parole scelte con il cucchiaino che rendono ogni singolo paragrafo molto preciso.
Leggendo il breve racconto lo si vede letteralmente scorrere dinnanzi agli occhi come un film nel film (leggendolo scoprirete il perché, non voglio anticipare). Il sogno desiderato, la propria convinzione artistica divengono realtà davanti ai propri occhi e sono, per il protagonista di una bellezza sublime unita alla mortale angoscia di non averla riconosciuta nel momento opportuno.
Meno di 60 pagine per un mini capolavoro. Altamente consigliato!
L.Ch.
  
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TRAMA
 Physique du role
Giorgio Faletti

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
In "Psysique du rôle", il regista Andrea Marchesini è alle prese con il suo nuovo film: un fanta-horror sulla licantropia, in un'Umbria che sembra la Transilvania. Durante le riprese tutto procede per il verso giusto, finché l'attore che è stato scartato per la parte del protagonista non irrompe sul set... A volte i mostri della notte possono essere più vicini di quanto si creda.

AutoreGiorgioFaletti
Prima pubblicazione: 25 luglio 2019
Editore: La nave di Teseo
Lingua: Italiano
ISBN-10: 8893950464
ISBN-13: 978-8893950466


CENNI SULLA VITA
di:
Giorgio Faletti

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Giorgio Faletti, artista poliedrico, non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da un campo artistico all’altro. Come comico ha lasciato una forte impronta nel panorama della comicità creando una serie di personaggi indimenticabili protagonisti di alcune fortunate serie televisive come Drive InEmilio e Fantastico 90. Anche come musicista Giorgio Faletti ha ottenuto negli anni numerosi consensi.
Ha cominciato pubblicando in proprio diversi album di successo. Nel 1994, con la canzone  Signor Tenente, si è aggiudicato il secondo posto e il Premio della Critica al Festival di Sanremo. Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i versi di due album di Angelo Branduardi, Camminando Camminando e Il dito e la luna. Il 2002 segna l’esordio in campo letterario. Il romanzo Io uccido balza immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 3.500.000 di copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi anni. Nel 2004 esce Niente di vero tranne gli occhi che ne conferma il talento letterario con oltre tre milioni di copie vendute. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e a partire dal mese di marzo 2007 negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone. Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. Nel frattempo non dimentica di essere un attore. Nel 2006 interpreta il prof. Martinelli in Notte prima degli esami, film campione di incassi con oltre 20 milioni di euro al botteghino. La sua interpretazione è stata premiata dalla critica con la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Il suo terzo romanzo, Fuori da un evidente destino ha venduto quasi 2 milioni di copie.  Del 2008 la raccolta di racconti Pochi inutili nascondigli (Baldini Castoldi Dalai) e del 2009 l'audiolibro di uno di questi racconti, Una gomma e una matita (Emons audiolibri) letto da Vinicio Marchioni. Nel 2010 esce Appunti di un venditore di donne (B.C. Dalai editore). Nel 2011 esce Tre atti e due tempi (Einaudi) e nel 2012  Da quando a ora (Einaudi).
Giorgio Faletti scompare nel 2014, in seguito a una lunga malattia.  

Cenni sulla Vita e Opere 
di 

Marcello Simoni

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nasce a Comacchio, in provincia di Ferrara, nel 1975.
E’ uno scrittore, bibliotecario e archeologo italiano. Nel 2011 ha pubblicato il romanzo Il mercante di libri maledetti, che ha raggiunto il 2º posto nella classifica dei libri più venduti in Italia del 26 settembre. È il vincitore del Premio Bancarella 2012. Nel 2013 vince il premio Lizza d'oro con L'isola dei monaci senza nome. Il 2 luglio 2015 pubblica L'abbazia dei cento delitti, romanzo primo in classifica che raggiunge un milione di copie. Laureato in Lettere all'Università degli Studi di Ferrara, svolge per anni la professione di archeologo, per poi divenire bibliotecario presso il Seminario dell'Annunciazione. Ha pubblicato diversi saggi storici, soprattutto per la rivista specialistica Analecta Pomposiana. Molte delle sue ricerche riguardano l'abbazia di Pomposa, con speciale attenzione agli affreschi medievali che raffigurano scene del Vecchio e del Nuovo Testamento e dell'ApocalisseSul fronte della narrativa ha partecipato all'antologia 365 racconti horror per un anno, a cura di Franco Forte. Altri suoi racconti sono usciti per la rivista letteraria Writers Magazine Italia. Il suo primo romanzo, Il mercante di libri maledetti, è un thriller medievale che ruota intorno alla figura di Ignazio da Toledo, mercante di reliquie mozarabo, e a uno sfuggente manoscritto intitolato Uter Ventorum, in grado secondo leggenda di evocare gli angeli. In realtà questo volume è uno pseudobiblion come il Necronomicon citato da H.P. Lovecraft. Per il successo conseguito da questo romanzo l'autore ha ricevuto il 24 novembre 2011 il premio What's up Giovani Talenti per la culturaNell'ottobre del 2012 pubblica La biblioteca perduta dell'alchimista con protagonista ancora il mercante Ignazio da Toledo e a partire dall'agosto dello stesso anno Rex Deus. L'armata del diavolo, ebook a puntate poi pubblicato in cartaceo con il titolo L'isola dei monaci senza nomeNel tempo libero Simoni organizza eventi culturali di taglio letterario.


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venerdì 12 ottobre 2018

E. A. Poe - Tutti i Racconti, le Poesie e Gordon Pym

E. A. Poe 

Tutti i Racconti, le Poesie 
<<Gordon Pyn>>

Racconti del Mistero, dell’ Incubo e del Terrore, Racconti Fantastici e Grotteschi, <<Gordon Pym>>, Poesie Complete e Saggi sulla Poesia.

Introduzione di Tommaso Pisanti 
Edizioni Integrali

Venerdì 12 ottobre 2018
Mugnano di Napoli (Na)

Scrivere una recensione - opinione a tutto il volume, di quasi 900 pagine, non è semplice; bisognerebbe affrontare tutto punto per punto, ma per quanto fan dell’ autore, non voglio fare un’analisi tecnica dell’opera, questo blog, non è il luogo adatto. Posso, però, dire che le vicende di <<Gordon Pym>> sono meravigliose, qualsiasi ragazzo/a avventuroso/a, non potrà che amarle, per il resto ci vorrebbero tutti gli aggettivi del mondo per recensire i Racconti Fantastici, dell’Incubo, del Mistero, del Terrore e le Poesie.
Mi sono avvicinata a quest’ opera più volte, fin da 15enne, e lo faccio tutt’oggi quando voglio rilassare la mente, stare bene, divertirmi, ed imparare a scrivere, ma, sopratutto, quando desidero entrare nel mondo eccitante dell’ impossibile e della fantasia, quando voglio apprendere l’uso della parola come immagine.
I due racconti che ho amato di più, nonostante gli anni, ed ora ne ho 42, sono sempre gli stessi, si trovano, entrambi, nella sezione “Racconti del Terrore” e sono rispettivamente : “Il Cuore Rivelatore” (1843) e “La Sepoltura Prematura” (1844). In questi due racconti, più di qualunque altro, per me, le capacità descrittive e sensoriali, a cui arriva E. A. Poe, sono incredibili; è in questi racconti che la parola diventa quadro, fotografia, pittura; che darei per saper scrivere solo un pò come E. A. Poe. Le vicende che riesce a narrare, con tanta maestria e facilità, le vivi dentro al tuo corpo, ci si trasforma da lettore a protagonista della storia, le si sente scorrere nella mente e vibrare nel sangue; è magia pura!
Di tutti gli altri racconti non posso che dire bene, certo ci sono quelli più apprezzati e quelli meno, ma, veramente, si trova tutto il mondo dell’ impossibile e del possibile in quest’ opera. Non a caso, è considerato un caposaldo della letteratura dell’orrore: si passa dalla metafisica alla pazzia, dal romanticismo al simbolismo, dalla cosmologia all’occulto e all’ossessione, inoltre, sono di casa, in questo librone,  la psicologia cupa dei personaggi, i sogni, le vibrazioni dei sensi, le paure profonde e il sovrannaturale; tutto entra nella carne. Tutto! E. A. Poe è un Genio è un Magister!
L.Ch. 
Sintesi del libro

Riassunto, al mio volume, di quasi 900 pagine, ripreso dalla copertina: Castelli diroccati, paesaggi foschi, misteriose presenze. Eroi solitari e introversi, donne diafane e sensitive che si aggirano in luoghi spettrali. Situazioni paradossali, talvolta grottesche. Casi straordinari, apparizioni d’incubo e di sogno: le storie stregate di Poe sono metafore delle nostre stesse più profonde inquietudini, esplorazioni negli oscuri meandri della psicologia umana, negli orrori malcelati di una condizione esistenziale lacerata, contraddittoria, enigmatica. La continua allusività analogica e simbolizzante, l’ oniricità ossessiva e visionaria, le suggestioni “gotiche” e romantiche sono costantemente sostenute dalla ricerca di idealità assolute, da un lucido e articolato dominio complessivo dettato da una straordinaria abilità e tecnica, da una logica compositiva e combinatoria di stampo razionalista che, attraverso una stupefacente varietà di intrecci strofici e metrici e una continua fluidità ritmico-musicale, si dilata fino all’ istrionismo e alla mistificazione.

N.B.: Il mio volume, di quasi 900 pagine è un’ Edizione Newton & Compton Editori; I Mammut; Grandi Tascabili Economici Newton, La mia è una terza edizione del marzo 2004 di €12,90.  


Cenni sulla vita di E. A. Poe


Ripresi dalla copertina e dall’introduzione del mio volume: Edgar Allan Poe è considerato l’ inventore del genere letterario “del Terrore”.  Nacque a Boston nel 1890; secondogenito di due genitori itineranti, dalla vita stentata. Il padre, Irlandese, si diede alla fuga, la madre a 24 anni morì di complicanze della polmonite. Rimasto orfano a due anni, fu allevato dallo zio, il cui cognome , Allan, volle aggiungere al proprio nome. Studiò in Inghilterra e in America, e si arruolò. Nel 1827 lo scrittore lasciò lo zio e ritornò a Boston, dove iniziò la sua difficile esistenza di uomo e di scrittore. Nella sua vita affrontò molti lutti e abbandoni e morì a Baltimora a soli quarant’anni, nel 1849.




Lascio i link, del mio blog, 
dove potete trovare le recensioni opinioni 
agli altri libri del genere: 







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