Il Delitto
Della
Via Accattapane
Recensione – Confronto di
Luigia Chianese Books Review
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Mugnano di Napoli –22.07. 2021
Questa non è una vera e propria recensione diciamo che
è una recensione/confronto, forse anche cattivella, che non ho potuto non fare.
Un libro di 170 pagine circa che scorrono velocemente,
niente di geniale ma si lascia leggere sotto un ombrellone. Scritto da una
donna, al suo primo romanzo, e come protagonista vi è una donna, precisamente “La
Commissaria”.
Ora leggetemi bene, volevo scrivere “leggetemi con
attenzione” non bene, ma sono Partenopea tollerate, per favore, le mie
espressioni napoletane (Sientm’ Buon) tradotte in italiano: preparatevi sparo
la bomba:
La Commissaria, la dott.ssa Sonia Castelbarco è, a
parer mio, un perfetto alter ego femminile di Salvo Montalbano, sapete tutti
chi è Montalbano vero? Immagino i fan in preda ad un attimo di soffocamento
emotivo!
Lei, guarda un pò! Adora il mare, scappa, appena può,
al mare, non nuota ad oltranza come Salvo, ma fa vela, ma il mare "l’attrae
assai"; abita in una villetta solitaria, anche lei, ma che coincidenza! (Ma la
casa sulla spiaggia di Marinella con terrazzino sul mare della Sicilia non l’ha,
e li parte il volgarissimo gesto dell’ombrello da nasce da un fantasma
dispettoso che vive tutto nella mia testa.) Lei adora mangiare, come Salvo Montalbano, ma ha
una cosa in più, la commissaria, è esperta di vini; altra particolarità: Salvo Montalbano
ragionava mentre era in pausa, fuori dal commissariato, ed anche la bella
Commissaria Sonia ha questa abitudine. La Commissaria, poi, ha un modo d' investigare
un po' fuori dagli schemi, come Salvo Montalbano, dirige il commissariato come
una famiglia allargata, come Salvo Montalbano, (manca solo Catarella, ma forse
no!) affiancata, nel suo commissariato, dal suo manipolo di fedelissimi, come
Salvo Montalbano; il Vice Commissario, l’ Ispettor dott. Pasquale Cirillo, il
Napoletano, che sarà l’ infiltrato, nelle vicenda narrata, mi ricorda il buon Giuseppe
Fazio sempre, della serie Montalbano di Camilleri; abbiamo, poi, l’Ispettore
Salvatore Giampiccolo, chiamato Ninì, lo sciupafemmine, che mi ricorda,
ovviamente, il vice di Montalbano, lo sciupafemmine per eccellenza, Mimì
Augello, anche se Ninì capitolerà d’amore per la sua bella Sonia; il vice
Ispettore Antonini Fulvio, altro fedelissimo; e non poteva mancare un Medico
Legale che state certi farà la sua strada, altri agenti con vari soprannomi,
tipo Francesco Zanon, Veneziano, detto perciò Gondola, ed infine un allegro Questore; in questo caso un Questore molto disinvolto, non voglio spoilerare, ma da
pagina 85:
<< è solo un uomo
d’ordine.
E se c’è qualcosa di più
pericoloso di un uomo di potere,
è proprio un uomo
d’ordine.>>
- << Perché>> -
<< Perché un uomo di
potere è prevedibile.>>.
Il disinvolto Questore di questo romanzo è il dott.re Cesaroni, e non vi racconto come
i rapporti tra i Questori e Salvo Montalbano siano particolari, che
coincidenza!
Alla storia principale, giusto per trovare ancora altre
similitudini con Camilleri, vi è una sotto storia, in questo caso, l’amore di
Ninì per la bella Sonia e la storia del medico Michele Rocca, ex carcerato per
“imputazione politica di stampo brigatista”! Storia nella storia, tipico modus
operandi narrativo del Maestro. E per finire, come nelle peggiori tradizioni
italiche anche qui chi è di “sinistra” è meglio tollerato … ma lasciamo perdere
la politica su questo piano.
Vogliamo parlare delle decisioni prese al limite
della legalità, tipo far partecipare un civile, solo perché ha il porto d’ armi
e sa sparare, in una irruzione armata? Queste sono bravate che si può
permettere solo Salvo Montalbano al culmine della sua popolarità ed esperienza
sul campo, non una giovane Commissaria alle prime armi, forse la si voleva rendere audace e
sfrontata verso le regole come Montalbano. È, però, sull’ espressione a pagina
127:
<< il saltafosso funzionò>>
tipica strategia interrogativa/investigativa di Salvo
Montalbano, lo “Sfunnapedì” per l’appunto, che posso affermare che l’autrice,
Margherita Capitò, sembra molto, ma molto, ma molto liberamente ispirata dal
grande maestro Andrea Camilleri.
Tutto questo per farvi capire com’ è l’andazzo di
questo giallo! Sapete però che vi dico! Che nonostante tutto il lavoro è bello,
scritto bene, (non siamo ai livelli di Camilleri sia chiaro), ma è un buon
lavoro, completo, leggibile, scorrevole, mai noioso, e con un bellissimo ed
originale finale.
E per puro piacere personale desidero concludere con
una citazione da questo libro, quella a pagina 96:
<< Ha ragione, ma sa com’è: ognuno
è segnato dalla propria storia.>>.
Il mio voto, d’ incoraggiamento, è un bel 3 libri su 5.
Buona lettura L.Ch.
VOTO: 📚📚📚📖📖
TRAMA
Il Delitto
Della Via Accattapane
Margherita
Capitò
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Un'auto incendiata lungo la via Accattapane, nel mezzo della
campagna, tra vigne e oliveti; accanto, il corpo di un uomo, per metà
carbonizzato. Una scena a cui la polizia non pensava certo di dover assistere
nella tranquilla località turistica di Donoratico. Il caso vuole che in quegli
stessi giorni un nuovo commissario sia approdato nella cittadina: è Sonia
Castelbarco ed è appena arrivata dal nord Italia. Nonostante la giovane età, una
massa di ricci ribelli e due occhi azzurro mare, Sonia è una donna lontana
dagli stereotipi: ama cenare da sola al ristorante, fare lunghe nuotate per
schiarirsi le idee, e una squadra tutta al maschile non le fa per niente
paura ... anzi. Con l'aiuto dell'ispettore Giampiccolo, napoletano dalla battuta
sempre pronta, tutt'altro che immune al suo fascino, si getta a capofitto nella
sua prima indagine, complicata dall'arresto di Maurizio Venturini, un figlio di
papà arrogante e viziato, coinvolto in un giro di cocaina. Ben presto, però,
quello che sembrava un banale delitto di droga si colora di tinte più
inquietanti: un intrigo mafioso internazionale, in cui si nasconde il peggior
malaffare intrecciato alla politica.
CENNI
SULLA VITA di:
Margherita
Capitò
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Margherita Capitò è nata a Lisbona nel 1971 da padre siciliano e da madre francese. Ha studiato in Italia e dopo il liceo classico, si è laureata in
lettere. Ha vissuto per brevi periodi in Marocco, Grecia e Luisiana. È stata
corrispondente dal Marocco per alcuni periodici francesi. Vive fra la Provenza
e la Toscana e Il delitto della via Accattapane è il suo primo
libro.
Autore: Margherita Capitò
Prima pubblicazione 24
settembre 2014
Editore: Giunti
Editore (5 gennaio 2017)
Lingua: Italiano
Copertina flessibile: 176
pagine
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