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L’Ospite, visibile, invisibile, nel ricordo o nella coscienza, nel buono e nel cattivo che è in ogni essere vivente! Ecco chi è L’Ospite di Giorgio Faletti; ogni volta diverso ma sempre con lo stesso fine. La paura, la morte! Il volumetto di appena 117 pagine è composto di due racconti NoirdueThriller Psicologici . Sono narrazioni molto particolari, piccole storie/avventure a cui spesso ci ha abituati l’autore.
Si inizia con “L’ospite d’Onore” , una esposizione piacevole anche se a tratti mi è sembrato più un esercizio di scrittura e/o una bozza di un copione per le battute di un film, sembra scritto da uno sceneggiatore, ma è interessante, infatti come dice a pagina 56: << Poi la vita è vita e, in quanto tale, è un avvenimento a rischio.>>. Ed a rischio è il racconto perché non ha mezze misure o piace o non piace. Da pagina 64: << il giorno in cui il pianto avrà una giustificazione e il dolore una ricompensa.>>.
Già nella seconda pagina del secondo racconto troviamo quest’affermazione molto molto sospetta ed inquietante che ci guiderà sulla strada di questa nuova narrazione, che ci tengo a sottolineare è completamente slegata da “L’ospite d’Onore” in quanto,come vi dicevo in precedenza, l’unico punto in comune è il concetto o meglio la percezione della morte!
L’altro racconto è intitolato “Per Conto Terzi” ed è più psicologico, più Thriller , scava leggermente nel concetto individuale di giustizia e vendetta entrambe motivate dal dolore che si sopporta ma che non passa mai. Da pagina 96: << Se non ha sofferto mi dispiace. Se ha sofferto mi dispiace che non abbia sofferto di più.>>. Un epitaffio di un certo spessore soprattutto se pronunciato da un uomo che viene descritto come persona per bene ma, una tale crudezza, nel fulcro della storia è assolutamente possibile e giustificabile. Il dolore è qualcosa che ti rosicchia l’anima piano piano, con una lentezza tale che ti costringe a sopportarlo fino a quando non trovi un escamotage che ti aiuta ad alleviarlo.
Da pagina 114: << Ci sono cose che arrivano e passano, perché siamo uomini e riusciamo a dimenticare. Ce ne sono altre che non passano mai. Per lo stesso motivo. Perché siamo uomini e non le vogliamo dimenticare.>>.
Ho trovato “Per Conto Terzi” più strutturato, meglio organizzato e decisamente più racconto, con un ritmo di narrazione più delicato. Non scava a fondo nella psiche dei personaggi ma il buon utilizzo della parola basta a far nascere l’empatia verso i personaggi.
Da pagina 115: << E io, se non riesco ad avere giustizia, sono disposto ad accontentarmi della vendetta.>>. L.Ch.
TRAMA
L’ Ospite
di Giorgio Faletti
L'ospite è sempre diverso. È una presenza bizzarra e terrorizzante, dall'espressione imperturbabile, che attraversa la vita di un presentatore ritiratosi all'apice della carriera e quella di un cronista spregiudicato che ha seguito le sue tracce fino ai Caraibi. È un anonimo passeggero sceso da un treno in una stazione di provincia, un uomo che ha negli occhi la determinazione di chi ha compiuto una scelta: non ha scadenze da rispettare, solo un risultato da ottenere. L'ospite può portare a termine una resa dei conti perfetta, oppure essere un mistero tanto spaventoso che nessuno, in realtà, vuole svelare.
«I suoi occhi erano davanti a me, con la stessa nitidezza della prima e unica volta in cui i nostri sguardi si erano incrociati, così vicini da poter distinguere nettamente le sue pupille, nelle quali il colore non era immobile, ma pareva in continuo movimento. Fu come affacciarsi per un attimo sul bordo di un pozzo, nel quale l'acqua che rifletteva la luna non fosse uno specchio piano, ma si muovesse come aspirata da un gorgo».
Editore: Einaudi Collana: Editore: Einaudi Collana: Einaudi. Stile libero big Anno edizione: 2018 In commercio dal: 19 giugno 2018 Pagine: 117 p., Brossura
Giorgio Faletti, artista poliedrico, non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da un campo artistico all’altro.Come comico ha lasciato una forte impronta nel panorama della comicità creando una serie di personaggi indimenticabili protagonisti di alcune fortunate serie televisive come Drive In, Emilio e Fantastico 90.Anche come musicista Giorgio Faletti ha ottenuto negli anni numerosi consensi.Ha cominciato pubblicando in proprio diversi album di successo. Nel 1994, con la canzone Signor Tenente, si è aggiudicato il secondo posto e il Premio della Critica al Festival di Sanremo. Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i versi di due album di Angelo Branduardi, Camminando Camminando e Il dito e la luna.Il 2002 segna l’esordio in campo letterario.Il romanzo Io uccido balza immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 3.500.000 di copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi anni. Nel 2004 esce Niente di vero tranne gli occhi che ne conferma il talento letterario con oltre tre milioni di copie vendute. I suoi libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia e a partire dal mese di marzo 2007 negli Stati Uniti e nei paesi di lingua anglosassone. Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. Nel frattempo non dimentica di essere un attore. Nel 2006 interpreta il prof. Martinelli in Notte prima degli esami, film campione di incassi con oltre 20 milioni di euro al botteghino. La sua interpretazione è stata premiata dalla critica con la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Il suo terzo romanzo, Fuori da un evidente destino ha venduto quasi 2 milioni di copie. Del 2008 la raccolta di racconti Pochi inutili nascondigli (Baldini Castoldi Dalai) e del 2009 l'audiolibro di uno di questi racconti, Una gomma e una matita (Emons audiolibri) letto da Vinicio Marchioni. Nel 2010 esce Appunti di un venditore di donne (B.C. Dalai editore). Nel 2011 esce Tre atti e due tempi (Einaudi) e nel 2012 Da quando a ora(Einaudi). Giorgio Faletti scompare nel 2014, in seguito a una lunga malattia.
<< La fine di Montalbano l'ho già scritta più di 13 anni fa.
Recentemente l'ho rimaneggiata dal punto di vista stilistico ma non del
contenuto. Finirà Montalbano, quando finisco io, uscirà l'ultimo libro. Quello
che posso dire è che non si tratta tanto di un romanzo, quanto di un
metaromanzo dove il Commissario dialoga con me e anche con l'altro Montalbano,
quello televisivo. >>.
"Riccardino" è uscito in due versioni, quella
classica della Sellerio in blu e, sempre della medesima casa editrice, in
versione deluxe. La differenza non è solo nella copertina ma anche nel prezzo,
la prima 15,00 euro la seconda 20,00 euro, ma ciò che differenzia veramente le
due opere, chicca per i fan di Andrea Camilleri, è lo stile di scrittura
ovvero il "rimaneggiamento" da parte dell' autore. La versione "completa" ovvero quella deluxe, comprende
anche la stesura originaria del 2005 con l'aggiunta di una nota di Salvatore
Silvano Nigro. Fortunatamente
che vi sono le note di S.S. Nigro perché aiutano tanto il lettore, soprattutto
il meno esperto nel linguaggio di Camilleri.
Nell' edizione speciale, di cui vi sto parlando, vengono
quindi presentate le due versioni del romanzo, la prima datata 2005 e quella
definitiva. Per chi come me ha optato per la scelta della versione deluxe (se
potessi le comprerei entrambe, ma non disdegno un regalo da parte anche di
sconosciuti ...) ha goduto dei mutamenti di quella lingua
Italiano/Siculo inventata da Andrea Camilleri. Una lingua definita da
molti unica e personale ma accessibile alla moltitudine. Questo
linguaggio chiamiamolo "Camilleriano", nel corso degli anni e delle
opere, è cresciuto e si è evoluto, direi che è invecchiato insieme a Salvo
Montalbano, ma, questa volta, non leggeremo le "speculazioni
letterarie", di recensori, blogger, letterati, giornalisti e amanti
vari di Camilleri, ma è la mano dell'autore (con il formidabile aiuto di
S.S.Nigro) che ci mostra la progressione linguistica. Il creatore del
linguaggio lo "conta" (racconta/spiega) attraverso una storia.
(della storia narrata ne parlerò più avanti.)
Una creazione/sperimentazione che lo scrittore ha voluto
regalarci e che viene palesata dal confronto tra le due versioni. Secondo me,
che questo accostamento di stili Camilleriani evoluti, sia mostrato proprio
l'autore potrebbe sembrare un atto di vanità, ma sapete che vi dico? Se lo può
premettere! Perché sono i fan che l'hanno consacrato Magister non la stampa,
non le case editrici.
Per me questo confronto esistente nella versione deluxe ha un
fine ben preciso: "Cuore ed Emozioni", “Unicità”!
Per scrivere con il cuore, emozionarsi ed emozionare bisogna
usare una lingua "intima" ovvero quella dell'anima ed è quella che ha
inventato Camilleri, una lingua dell'anima!
Ma torniamo a Riccardino, al di là delle due versioni e all’ invenzione/confronto della lingua utilizzata, posso dire che
la storia narrata nel romanzo e il finale di Montalbano non mi sono piaciuti.
Premesso che:
Racconta lo scrittore, che - rivelando il segreto dell'ultimo libro
della serie - assicura:
«Non può cadere in un burrone
come Sherlock Holmes e poi ricomparire in altre forme. Montalbano
non muore. »
Certo
che Montalbano non poteva finire in un burrone, ma neppure terminare la storia
così come è stata scritta e il motivo è semplice: lo doveva a noi lettori – fan.
Da pagina 201 della versione deluxe:
<<Non fermarsi a quello che appariva a prima botta, ma
circare di vidiri quello che non si vidiva.>>.
Ci ho
provato, ho cercato di vedere quello che non si vedeva, ho letto entrambe le
versioni, ho ringraziato per la nota finale di S.S. Nigro, che è stata
utilissima e precisa, ma la sensazione di rabbia e delusione che ho provato
quando ho chiuso l’ultima pagina del libro e l’ho riposto vicino agli altri 119
non è mutata. La storia e il finale non mi sono piaciuti. Lo sfizio di mostrare
l’evoluzione linguistica è estremamente interessante, ci sta! Ma la storia in sé
e la fine di Montalbano, passatemi e scusatemi il termine, sono una schifezza!
Potevo scrivere delusione ma non avrebbe reso in pieno il mio sentire! Lo so i
fan staranno arricciando il naso e andando su tutte le furie ma è ciò che mi è
uscito dallo stomaco, dal cuore e dal cervello! (Non si amano tutte
le opere di un autore solo perché si è estimatori, questa è la seconda opera
che non mi è piaciuta, la prima è stata “ La Relazione”.).
Il
maestro è stato amato e consacrato, a furor di popolo, nel
tempo, dai fan e dalla serie televisiva, diciamola tutta, non di certo dai suoi
pari, o dalla stampa, (e se lo dice pure da solo); vi sono persone, come
me, che a scatola chiusa, hanno prenotato, comprato e letto tutte le opere sul
commissario, 31 romanzi, e non solo, (di mio ho comprato e letto 120 libri di
Camilleri) hanno guardato e riguardato la serie televisiva, sono stati a
teatro, hanno letto anche i romanzi storici e le favole, ascoltato interviste e
letto articoli. Camilleri è stato seguito e amato ed ha anche incassato un bel
po' di soldini perché i libri non costano poco, per non parlare dei diritti
vari, siamo sinceri con noi stessi, come lui lo è stato con se stesso e il suo
personaggio, per tanto una storia nuova ed un finale più originale poteva
regalarlo ai lettori o per lo meno ai fan. Semplicemente cancellarsi nel vento
non è un finale è un imbroglio, un deludere sogni e speranze dei lettori.
Napoletanamente parlando si chiama cazzimma! (Sono Partenopea).
Sapete
che vi dico! Secondo me quando ha scritto il finale, con l’intenzione
di non scrivere più su e di Montalbano, che poi l'ha fatto lo stesso, Camilleri
si è semplicemente, come diciamo a Napoli, “sfastriato”
(scocciato, rotto i cabasisi) o semplicemente, a 80 anni suonati, ha desiderato
fare uno scherzo enorme a tutti prima di morire molto dopo.
Già lo
immagino lì in paradiso, seduto al tavolino a forma di nuvola, insieme a
Sciascia e Pirandello, a fumare come un Turco, con un vassoio di cannoli
dinnanzi, a ridere di noi e dello scherzo che ci ha tirato.
Un’ultima nota: nel 2006 Andrea Camilleri ha
consegnato all'editore Sellerio l'ultimo libro con il finale della storia,
chiedendo che questo venisse pubblicato dopo la sua morte; dichiarerà in
proposito:
«Ho scritto la fine dieci anni fa... ho trovato la
soluzione che mi piaceva e l'ho scritta di getto, non si sa mai se poi
arriva l'Alzheimer. Ecco, temendo l'Alzheimer ho preferito scrivere subito il
finale. La cosa che mi fa più sorridere è quando sento che il manoscritto è
custodito nella cassaforte dell'editore... È semplicemente conservato in un
cassetto.»
TRAMA E CURIOSITA'
RICCARDINO
ANDREA CAMILLERI
Riprese da internet e/o dalla 4° di copertina:
«Il
telefono sonò che era appena appena arrinisciuto a pigliari sonno, o almeno
accussì gli parse". "Riccardino sono", disse una voce
"squillante e festevole", per dargli appuntamento al bar Aurora. Ma
Montalbano non conosceva nessuno con quel nome... Un'ora dopo, la telefonata di
Catarella: avevano sparato a un uomo, Fazio lo stava cercando. Inutilmente il
commissario cercò di affidare l'indagine a Mimì Augello, perché "gli anni
principiavano a pesargli" aveva perso "il piacere indescrivibile della
caccia solitaria", insomma "da qualichi tempo gli fagliava la
gana", "si era stuffato di aviri a chiffari coi cretini". Si
precipitò sul posto, e scoprì che il morto era proprio Riccardino.»
Questo,
in sintesi, è l'incipit di Riccardino, l'ultimo, atteso romanzo con
protagonista il commissario Montalbano, che Andrea Camilleri ha voluto uscisse
postumo. Il primo capitolo del romanzo è stato letto in anteprima il 16 maggio
2020 dallo scrittore Antonio Manzini, amico e allievo di Camilleri, in
occasione del Salone del Libro Extra. Un titolo così diverso da quelli
essenziali ed evocativi e pieni di significato ai quali siamo abituati, in cui
risuonano echi letterari. Riccardino segna quasi una cesura, una
fine, ed è giusto marcare la differenza sin dal titolo.
«La fine di Montalbano l'ho già scritta più di 13 anni fa.
Recentemente l'ho rimaneggiata dal punto di vista stilistico, ma non del
contenuto. Finirà Montalbano, quando finisco io, uscirà l'ultimo libro. Quello
che posso dire è che non si tratta tanto di un romanzo, quanto di un
metaromanzo dove il Commissario dialoga con me e anche con l'altro Montalbano,
quello televisivo.»
Questa una delle ultime dichiarazioni di Camilleri sul suo
personaggio più celebre e sul finale della serie che lo vede protagonista.Anno 2005: Camilleri ha appena pubblicato La luna di carta.
Sta lavorando alla successiva avventura della serie, ma in estate consegna a
Elvira Sellerio un altro romanzo con protagonista il commissario Montalbano. Si
intitola Riccardino. L’accordo è che verrà pubblicato poi, un domani
indefinito, si sa solo che sarà l’ultimo romanzo della saga Montalbano. Anno
2016. Sono passati 11 anni durante i quali sono usciti 15 libri di Montalbano.
Andrea Camilleri sente l’urgenza di riprendere quel romanzo, che è venuta l’ora
di «sistemarlo». Nulla cambia nella trama ma solo nella lingua che nel
frattempo si è evoluta. Né muta il titolo che allora considerava provvisorio ma
al quale ormai si è affezionato e che nel 2016 decide essere definitivo. Un
titolo così diverso da quelli essenziali ed evocativi e pieni di significato ai
quali siamo abituati, in cui risuonano echi letterari: La forma dell’acqua, Il
giro di boa, Il ladro di merendine, L’altro capo del filo. Ma Riccardino segna
quasi una cesura, una fine, ed è giusto marcare la differenza sin dal titolo.Ma come è nata l’idea, e
soprattutto perché. Racconta Andrea Camilleri in una vecchia intervista
che a un certo punto si era posto il problema della «serialità» dei suoi
romanzi, dilemma comune a molti scrittori di noir, che aveva risolto decidendo
di fare invecchiare il suo commissario insieme al calendario, con tutti i
mutamenti che ciò avrebbe comportato, del personaggio e dei tempi che man mano
avrebbe vissuto. Ma poi, aggiunge, «mi sono pure posto un problema
scaramantico». I suoi due amici scrittori di gialli, Izzo e Manuel Vázquez
Montálban, che volevano liberarsi dei loro personaggi, alla fine erano morti
prima di loro. Allora «mi sono fatto venire un’altra idea trovando in un certo
senso la soluzione». Ecco: la soluzione la scopriranno i suoi tantissimi
affezionati lettori di questo Riccardino che pubblichiamo ricordando Andrea
Camilleri con grande gratitudine.Di
questo romanzo viene pubblicata anche una edizione speciale in cui vengono
presentate entrambe le versioni del romanzo, quella del 2005 e quella
definitiva. Il lettore potrà così seguire i mutamenti di quella lingua
individuale, unica, inventata da Andrea Camilleri e la sua evoluzione nel corso
del tempo. Una sperimentazione alla quale lo scrittore teneva moltissimo e che
viene resa così evidente dal confronto tra le due versioni.«Vorrei innanzitutto spiegare perché, in me, è nata la
necessità di porre fine a questo personaggio. Ho scoperto che questa sensazione
è comune a molti autori di libri gialli che scrivono di personaggi seriali.
Arrivati a un certo punto, la serialità stanca. Il rischio grossissimo in cui
può incorrere uno scrittore è la ripetitività del protagonista. Cioè che
finisca per rifare le stesse cose. Anch’io stavo per correre lo stesso rischio.
Però mi sono salvato in corner con tutta questa storia dell’invecchiamento e
dei mutamenti del mio personaggio. Dell’essere dentro una realtà mutante,
perciò mortificante, per il personaggio stesso. Questa mia soluzione, invece,
lo rende vivo; lo rende diverso. Per altri scrittori è stato assai più difficile.
Poi mi sono pure posto un problema scaramantico. Nella vita ho avuto due
carissimi amici, scrittori di gialli. Uno era il francese Jean Claude Izzo, di
Marsiglia, l’inventore di un Commissario dal nome italianissimo: Fabio Montale.
L’altro era Manolo Vázquez Montalbán. Izzo decise un giorno di abbandonare il
suo personaggio e lo fece mentre, nella storia, il protagonista si trovava
gravemente ferito, in balìa delle onde, su di una barca. Montale, alla fine del
racconto, avrebbe potuto salvarsi o non salvarsi. All’autore decidere in futuro
che cosa fare! Come fece per esempio Arthur Conan Doyle con il suo personaggio
di Sherlock Holmes, che a un certo punto finisce in un burrone. Poi, in seguito
alle proteste dei lettori, lo tirò nuovamente fuori, riportandolo in vita.
Queste, per inciso, sono cose che noi autori possiamo permetterci di fare, un
po’, come Dio!Il povero Manolo
Vázquez Montalbán, anche lui, per esempio, voleva liberarsi del suo Pepe
Carvalho e invece andò a finire che tanto Izzo che Manolo sono morti prima dei
loro personaggi. Allora mi sono detto: “Col cavolo che faccio morire il mio
personaggio!”. Queste sono cose che sto raccontando un po’ per scherzo ma anche
un po’ seriamente. Mi pareva un po’ assurdo che un personaggio, nato letterariamente,
morisse “sparato” oppure, alla fine di tutte le indagini, di tutte le
avventure, andasse in pensione. Così mi sono fatto venire un’altra idea,
trovando in un certo senso la soluzione.Ho ottant’anni passati e a questa età è sempre meglio mettere da parte
tutto quello che si trova. Quindi mi sono trovato a scrivere questo romanzo che
rappresenta il capitolo finale di Montalbano; l’ultimo libro della serie. E
l’ho mandato al mio editore dicendo di tenerlo in un cassetto e di pubblicarlo
solo quando non ci sarò più. L’ultima indagine di Montalbano in realtà non è
proprio l’ultima. Perché nel frattempo io continuo a scrivere e ho pubblicato e
pubblicherò ancora altri libri del mio Commissario».Andrea Camilleri, la Repubblica, agosto 2007
TITOLO. Riccardino
AUTORE: Andrea Camilleri
EDITORE: Sellerio
LINGUA: italiano (italiano/siciliano ovvero linguaggio di
Camilleri)
PAGINE: 304 Costo circa €15,00
NOTE: Volume 31 de il Commissario Montalbano
DATA di uscite delle due versioni: 16.07.2020
GENERE:
Edizione Deluxe: Fuori Collana Sellerio
PAGINE: 590 Costo circa € 20,00
CENNI SULLA
VITA di:
ANDREA
CALOGERO CAMILLERI
Ripresa
da internet e/o dalla 4° di copertina:
Andrea Calogero
Camilleri (Porto
Empedocle, 6 settembre 1925 – Roma, 17
luglio 2019), nato a Porto Empedocle, in provincia di Girgenti, figlio
unico di Carmelina Fragapane e di Giuseppe Camilleri, ispettore delle compagnie
portuali che partecipò alla Marcia su Roma. Vive a Roma dalla
fine degli anni quaranta e dal 1968 trascorre alcuni mesi
l'anno a Bagnolo, frazione di Santa Fiora, nel territorio
del Monte Amiata in Toscana. Dal 26 settembre 2014 è
cittadino onorario del borgo toscano, da lui descritto come suo "luogo
del cuore"; il 14 agosto 2017 gli viene intitolato il Teatro
Comunale del paese grossetano.
E' stato
uno scrittore, sceneggiatore, regista e drammaturgo italiano.
Ha raggiunto la popolarità dalla fine degli anni novanta per aver
ispirato la serie televisiva di grande successo Il commissario Montalbano trasmessa
da Rai 1.
Negli anni seguenti
Camilleri continua a pubblicare numerosi romanzi con protagonista Montalbano o
che trattano eventi storici rielaborati dalla sua fantasia. Il filone narrativo
del Commissario Montalbano è destinato a una conclusione in quanto
nel 2006 Andrea Camilleri ha consegnato all'editore Sellerio l'ultimo
libro con il finale della storia, chiedendo che questo venisse pubblicato dopo
la sua morte; dichiarerà in proposito:
<<Ho scritto la fine dieci anni fa… Ho trovato la soluzione che mi piaceva e l’ho scritta di getto, non si sa mai se poi arriva l’Alzheimer. Ecco, temendo l’Alzheimer ho preferito scrivere il finale. La cosa che mi fa più sorridere è quando sento che il manoscritto è custodito nella cassaforte dell’editore… È semplicemente conservato in un cassetto.>>.
Racconta lo scrittore, che - rivelando il segreto
dell'ultimo libro della serie - assicura:
<<Non può cadere
in un burrone come Sherlock Homes e poi ricomparire in
altre forme. Montalbano non muore.>>.
Ha anche insegnato
regia all'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica, e tra gli studenti ha
avuto Luca Zingaretti, che poi diventerà il Commissario Montalbano.
Le sue opere (oltre
cento) sono state tradotte in almeno 120 lingue (tra cui inglese, francese,
tedesco, spagnolo, portoghese, irlandese, russo, polacco, greco, norvegese,
ungherese, giapponese, ebraico e croato) e ha venduto più di 10 milioni di
copie.
Negli anni…
Dal 1939 al 1943,
dopo una breve esperienza nel Collegio Vescovile "Pio X", dal
quale fu espulso per aver lanciato delle uova contro un crocifisso, studia
al Liceo Classico "Empedocle" di Agrigento dove
nel 1943 ottiene la maturità senza sostenere esami poiché, a causa
dei bombardamenti e in previsione dell'imminente sbarco in
Sicilia delle forze alleate, le autorità scolastiche decisero di
chiudere le scuole e di considerare valido il secondo scrutinio trimestrale. A
giugno dello stesso anno comincia, come ricorda lo scrittore,
«una sorta di
mezzo periplo della Sicilia a piedi o su camion tedeschi e italiani sotto un continuo mitragliamento per cui bisognava gettarsi a terra,
sporcarsi di polvere, di sangue, di paure».
Tra il 1946 e
il 1947 vive a Enna, in due misere stanzette prive di riscaldamento,
e casualmente, dapprima attirato dal tepore, comincia a frequentare con
assiduità la Biblioteca Comunale diretta dall'avvocato Fontanazza. Diventato
suo amico questi gli fa conoscere gli scritti originali di due celebrità
letterarie locali: Nino Savarese e Francesco Lanza. Diventa
anche amico di Franco Cannarozzo, che poi diverrà un famoso scrittore di
romanzi di fantascienza con lo pseudonimo di Franco Enna. Camilleri
ricorda che il "periodo ennese" lo indusse a partecipare
a “certamenletterari”,
e fu proprio nel 1947 che vinse il Premio Firenze con alcune sue
poesie. Camilleri, nel documentario Rai "Il luogo e la
memoria" (da lui scritto e letto) attesta il "debito
letterario" verso Enna:
«... Ed io, proprio in quelle due
stanzette, credo di essermi formato come
scrittore».
È stato sposato dal
1957 sino al giorno della sua morte con Rosetta dello Siesto, da cui ha avuto
le figlie Mariolina, Andreina e Elisabetta, che lo hanno reso nonno.
Nel 1978 esordisce
nella narrativa con Il corso delle cose, scritto dieci anni prima e pubblicato gratuitamente
da un editore a pagamento con l'impegno di citare l'editore stesso
nei titoli dello sceneggiato TV La mano sugli occhi tratto dal libro che non viene distribuito e
rimane ignoto al pubblico dei lettori.
Nel 1980 pubblica
con Garzanti Un filo di fumo, primo di una serie di romanzi ambientati
nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigata a cavallo fra la fine
dell'Ottocento e l'inizio del Novecento. Grazie a quest'ultima opera
Camilleri riceve il suo primo premio letterario a Gela.
Nel 1984 pubblica, per Sellerio editore, La strage dimenticata, senza successo.
Nel 1992 riprende
a scrivere dopo dodici anni di pausa e pubblica La stagione della
caccia e
nel 1993 La bolla di
componenda, entrambe presso
Sellerio Editore.
Nel 1994 Camilleri
dà alle stampe La forma dell'acqua, primo romanzo
poliziesco con protagonista il commissario Montalbano, personaggio
destinato ad imporsi nel panorama letterario del romanzo giallo in Italia
mentre la serie televisiva su Montalbano, interpretato da Luca
Zingaretti, fa di Camilleri ormai un autore cult. Il
nome Montalbano venne scelto da Camilleri in omaggio allo
scrittore spagnolo Manuel Vázquez Montalbán, ideatore di un altro
famoso investigatore, Pepe Carvalho: i due personaggi hanno in comune
l'amore per la buona cucina e le buone letture, i modi piuttosto sbrigativi e
non convenzionali nel risolvere i casi e una storia d'amore controversa e
complicata con donne anch'esse complicate.
Successivamente
(1995) Il birraio di Preston, che partecipa
al Premio Viareggio e grazie al quale, pur senza classificarsi,
riesce a ottenere un discreto successo di pubblico vendendo quasi 70 000
copie.
Con quest'opera
partecipa a Siracusa, nel 1996, anche al Premio Vittorini, entra
nella rosa dei tre vincitori ma il Superpremio della giuria viene aggiudicato
a Gustaw Herling. Camilleri diventa un autore di grande successo e i suoi
libri, ristampati più volte, vendono mediamente intorno alle 60 000 copie,
anche se non tutti trovano il consenso unanime della critica che lo accusa di
essere a volte ripetitivo.
Dal 1995 al 2003 si
amplia il fenomeno Camilleri, che di fatto esplode nel 1998.
Titoli come La concessione del
telefono e La mossa del cavallo (1999) vanno a
ruba. La mossa del cavallo è un romanzo
poliziesco ispirato da un fatto di cronaca realmente accaduto
a Barrafranca (Enna) nel XIX secolo. Da esso è stato tratto
il film TV La mossa del cavallo - C'era una volta Vigata trasmesso
da Rai 1 il 26 febbraio 2018, con protagonista Michele
Riondino. È la prima trasposizione televisiva di un romanzo storico dello
scrittore.
Nel 1996,
pubblica Il ladro di merendine, prima e principale
fonte di notizie sul background familiare di
Montalbano.
Due anni dopo,
nel 1998, è la volta di Un mese con Montalbano, prima raccolta
di racconti sul commissario seguita l'anno successivo da un'altra antologia di
racconti intitolata Gli arancini di Montalbano.
Camilleri nel 1998, «assittato» a leggere nella sua
casa romana.
La serie quindi
prosegue con il romanzo La gita a Tindari del 2000.
Nei primi anni duemila
si susseguono diverse storie del commissario ambientate nella
immaginaria Vigata.
Nel 2000 pubblica Favole del tramonto in cui Camilleri,
benché ormai felicemente nonno, comincia a scrivere favole, non per i suoi
nipoti, ma in seguito alla richiesta di una cooperativa di carcerati
ed ex detenuti per i quali compose una prima favola: La magarìa.
Nel 2001 viene
pubblicato il romanzo Il re di Girgenti, ambientato nel Seicento, interamente scritto in
siciliano inframmezzato con lo spagnolo. Nello stesso anno dà alle stampe Le inchieste del
commissario Collura, antologia di racconti gialli ambientati su una
nave da crociera in cui sembra comparire anche Silvio Berlusconi. Il libro
contiene anche un'Intervista sul commissario Collura a cura di
Giovanni Capecchi dove Camilleri racconta che a 12 anni avrebbe voluto fare il
marinaio e come i racconti di mare che ha letto lo abbiano aiutato molto a
scrivere le storie del commissario Collura. Suso Cecchi d'Amico ha
tratto una sceneggiatura dai racconti ma la proposta cinematografica
non si è realizzata mentre è andata a buon fine la composizione di un'opera
lirica, rappresentata in vari teatri italiani, su un libretto di Rocco
Mortelliti tratto dal racconto Il fantasma nella cabina.
Il 26
gennaio 2003, al Palazzo del Quirinale a Roma ha
ricevuto la medaglia di Grande Ufficiale dell'Ordine al merito della
Repubblica Italiana dall'allora Presidente della Repubblica
Italiana Carlo Azeglio Ciampi.
Tra le altre
onorificenze la cittadinanza onoraria di Santa Fiora, nel 2014, e
di Agrigento, sempre nel 2014, oltre che esser stato insignito di
molte lauree honoris causa.
Nel 2004 La
pazienza del ragno, nel
giugno 2005 La luna di carta: tutti con
protagonista Salvo Montalbano.
A
marzo 2005 viene edito Privo di titolo.
Tra
il 2006 e il 2008, pubblica altri cinque romanzi che hanno per
protagonista Montalbano: La vampa d'agosto, Le ali della sfinge, La pista di sabbia, Il campo del vasaio, L'età del dubbio.
Nel 2007 vince
il Premio letterario "La Tore - Isola d'Elba".Di particolare
interesse la serie di romanzi biografici, di fantasia, dedicata ai grandi
pittori: nel 2007 pubblica per Mondadori Il colore del sole (Caravaggio),
nel 2008 per Skira La Vucciria (Guttuso) e
nel 2009 sempre per Skira il romanzo ambientato nella
"sua" Agrigento, Il cielo rubato. Dossier Renoir (Renoir). Nel 2009 pubblica
per Rizzoli il romanzo pirandelliano La tripla vita di Michele Sparacino.
Inoltre, sempre
nel 2008, pubblica, per la prima volta sul web (e precisamente sul
quotidiano on-line Agrigento Notizie) un suo racconto, La
finestra sul cortile (già apparso in versione cartacea sul
mensile Il Nasone di Prati), che vede come protagonista sempre il
commissario Montalbano, inserito come appendice nel libro Racconti di
Montalbano.
Nel
febbraio 2008 per Mondadori pubblica Il tailleur
grigio e nel giugno dello stesso anno con Sellerio Il
casellante, secondo romanzo di una trilogia di romanzi fantastici, primo
dei quali è il romanzo Maruzza Musumeci pubblicato
nel 2007, conclusasi nel 2009 con Il sonaglio.
Il 4
settembre 2008 ha vinto il Premio internacional de novela
negra RBAcon un inedito in lingua spagnola dal
titolo La muerte de Amalia Sacerdote che sarà pubblicato in
Spagna il 9 ottobre 2008 e in Italia nel 2009 con il
titolo La rizzagliata.
Camilleri ha
partecipato alla manifestazione No Cav Day, l'8
luglio 2008 a piazza Navona, contro i provvedimenti
del governo Berlusconi IV in materia di giustizia. Camilleri al No
Cav Day a Roma nel 2008.
Il 29
gennaio 2009 decide di entrare in politica prospettando il "Partito
dei Senza Partito" insieme con Antonio Di
Pietro e Paolo Flores d'Arcais per partecipare
alle elezioni europee del 2009 ma il 12 marzo dello stesso anno viene
annunciato il mancato accordo fra i tre.
Il 2009 incomincia
con il romanzo La danza del gabbiano, vincitore nello
stesso anno della XXVI edizione del Premio Cesare Pavese. Tutti presso
Sellerio nella collana La Memoria, fondata da Leonardo Sciascia.
Nel 2010 nella
stessa collana escono i successivi romanzi di Montalbano, La caccia al tesoro e Il sorriso di Angelica, ai quali si
affianca un terzo romanzo, Acqua in bocca, pubblicato da minimum fax. Quest'ultimo scritto
insieme con Carlo Lucarelli nella forma "epistolare" già
sperimentata con successo ne La scomparsa di Patò, il romanzo vede per la prima volta il commissario
Montalbano interagire con un altro investigatore letterario, l'ispettore Grazia
Negro creata appunto da Lucarelli. Il successo della serie sul commissario
porta Camilleri a essere conosciuto e premiato anche all'estero. Il campo del vasaio (tradotto in
inglese da Stephen Sartarelli) vince il premio International
Dagger conferitogli dalla Crime Writers' Association. L'annuncio è
stato fatto il 5 luglio 2012 durante la cerimonia di premiazione
tenutasi a One Birdcage Walk a Londra.
Nel 2010, oltre ai
romanzi con protagonista Montalbano, escono presso Sellerio Il Nipote del Negus, una divertente storia
ambientata nella Vigata del ventennio fascista, e, presso Mondadori, l’Intermittenza, thriller ambientato
nella Milano odierna.
Nel 2011 Camilleri
pubblica I fantasmi, romanzo breve fra il giallo, il fantastico ed
il satirico, e collabora con Edoardo De Angelis nel brano Spasimo,
contenuto nell'album del cantautore romano Sale di Sicilia, insieme
con Franco Battiato. Sempre lo stesso anno gli viene conferito
il Premio Fondazione Il Campiello.
Nel 2013 con La
rivoluzione della luna, Camilleri prendendo spunto da un episodio
storico, che descrive arricchendolo dei colori della sua fantasia, richiama la
convinzione dell'autore che le donne abbiano doti tali da esercitare un'azione
politica coraggiosa e concreta, che classi sociali misogine e reazionarie
ostacolano con ogni mezzo.
Nel marzo 2013, in
seguito alle Elezioni politiche, assieme ad altri personaggi famosi lancia
una raccolta firme con l'appoggio di MicroMega con l'intento
di non fare entrare al Senato Silvio Berlusconi per la questione
del conflitto d'interessi facendo applicare il D.P.R. n. 361
del 1957, riprendendo peraltro l'iniziativa portata avanti già
nel 1994 e nel 1996 da un altro comitato di personaggi e
conclusasi con il parere sfavorevole della Giunta delle elezioni
della Camera dei deputati.
Il 5 giugno 2013,
nel corso della presentazione in un programma televisivo del suo libro Come la penso, ha espresso alcune
sue considerazioni sulla situazione politica italiana; la sua contrarietà
al governo Letta e alla rielezione del capo dello
Stato Giorgio Napolitano. Ha manifestato il suo appoggio alla lista
Tsipras per le elezioni europee del 2014, salvo poi ritirarlo per
polemiche interne.
Inseguendo un'ombra del 2014,
può essere considerato il complemento romanzato della biografia
dell'umanista Flavio Mitridate.
Nel 2017 gli
è stato dedicato un asteroide, denominato appunto 204816 Andrea
Camilleri.
Nel numero 2994 del
fumetto Topolino del 16 aprile 2013 appare la storia
"Topolino e la promessa del gatto". Il racconto ambientato in Sicilia
vede Topolino aiutare il commissario Salvo Topalbano, parodia del
celebre commissario Salvo Montalbano. Un altro personaggio della storia,
il signor Patò, è stato disegnato secondo la fisionomia dello scrittore
siciliano. La storia, disegnata da Giorgio Cavazzano e tratta dai
testi di Francesco Artibani, è stata supervisionata proprio da Camilleri.
Lo stesso autore in un'intervista afferma che è la prima volta che il suo
personaggio appare in un fumetto nonostante avesse avuto altre offerte in
passato. In un dialogo con lo scrittore Francesco Piccolo, Camilleri
descrive al lettore il suo metodo di scrittore forse sorprendente per il
lettore che dalla personalità dell'autore si aspettava un modo di comporre del
tutto diverso. Una caratteristica dei libri di Andrea Camilleri è che hanno
tutti una struttura prefissata e ben regolare:
<<Per un romanzo di Montalbano diciotto
capitoli ciascuno di dieci pagine, ogni pagina nel mio computer vuol dire 23 righe. Un romanzo ben congegnato sta perfettamente in 180
pagine. Per i racconti, 24 pagine, o meglio 4 capitoli di 6
pagine ciascuno. Se non sento questa mia metrica vuol dire che qualcosa
non va.>>.
Questa esigenza di
ordine geometrico-matematico, continua Camilleri, lo costringe come un geometra
a fare una sorta di pianta del romanzo che intende scrivere e che pure ha
completo nella sua mente.
«I vuoti, i pieni, dove c'è la
finestra, dove c'è il giardino. Ho bisogno di organizzarmi questo
schema, e fino a quando non organizzo questo
schema sono incapace di scrivere.»
Del resto
anche Simenon, il suo maestro, faceva lo stesso e
«Quindi vuol dire che non sono solo
nelle mie manie, questo mi consola».
Nella nota finale del
suo centesimo libro, L'altro capo del filo, pubblicato nel
maggio 2016, Camilleri dichiara che questo è «un Montalbano scritto
nella sopravvenuta cecità»; infatti, all'età di 91 anni, Camilleri ha
dovuto dettare il romanzo alla sua assistente Valentina Alferj, «l'unica che
sia in grado di scrivere in vigatese.», non potendo più scrivere
autonomamente in quanto ha perso la vista.
<<Diventando cieco mi è venuta una curiosità immensa di intuire cosa sia l’eternità, quell’eternità che ormai sento così vicina a me.>>.
Una peculiarità di
alcuni romanzi di Camilleri è l'uso di un particolare linguaggio commisto di
italiano e siciliano. Come sue prime opere letterarie Camilleri scrisse
poesie che rispettavano scrupolosamente le regole di composizione e usavano il
linguaggio letterario italiano.
Le sue poesie furono
premiate in concorsi poetici importanti e furono riconosciute come notevoli,
tanto che Giuseppe Ungaretti le fece stampare in una sua antologia e
lo stesso fece Ugo Fasolo.
In seguito lo
stesso Salvatore Quasimodo insistette per avere delle sue poesie da
pubblicare.
Il nuovo interesse per
il teatro fece però abbandonare a Camilleri la poesia, anche se continuò con la
scrittura di brevi racconti in italiano. Questo fino a quando, avendo deciso di
voler rappresentare opere teatrali sue con parole sue, si rese conto di non
riuscire a esprimersi in italiano in opere di grande respiro, e così smise di
scrivere sia in versi sia in prosa. Lavorando per il teatro Camilleri s'imbatté
nelle opere in dialetto di Carlo Goldoni e del Ruzante e da
lì gli nacquero l'amore per Gioacchino Belli e Carlo
Porta e la scoperta dell'uso letterario del siciliano, che gli fece
tornare la voglia di scrivere.
Il particolare
linguaggio di Camilleri si formò quando, assistendo in ospedale suo padre
morente, volle raccontargli una storiache avrebbe voluto
pubblicare ma che non era capace di comporre in italiano: fu suo padre a
suggerirgli di scriverla come gliel'aveva raccontata. Tuttavia uno scrittore
che volesse essere compreso da tutti non poteva esprimersi completamente in
siciliano, pertanto occorreva adottare un linguaggio equilibrato dove i termini
dialettali avessero la stessa qualità e significanza, la stessa risonanza
di quelli italiani. Fu un duro lavoro di elaborazione che continua tuttora, ad
esempio nei romanzi scritti in vigatese dove la base del
lavoro è sempre una iniziale struttura in lingua italiana, con cui mescolare i
termini tratti non dalla letteratura alta ma dai vari dialetti siciliani
comunemente parlati,
«... Non si tratta di incastonare
parole in dialetto all'interno di frasi strutturalmente
italiane, quanto piuttosto di seguire il flusso
di un suono, componendo una sorta di partitura che invece delle note adopera il
suono delle parole. Per arrivare ad un impasto unico, dove non si riconosce più il lavoro
strutturale che c'è dietro. Il risultato deve avere la
consistenza della farina lievitata e pronta a diventare pane.»
Camilleri è stato
iscritto al Partito Comunista Italiano dal 1945.
La mattina del 17
giugno 2019, mentre si stava preparando a partecipare con la sua Autodifesa di Caino allo spettacolo
del successivo 15 luglio alle Terme di Caracalla, Camilleri veniva colto
da un arresto cardio-respiratorio e trasportato in gravi condizioni
all'ospedale Santo Spirito di Roma, dove veniva ricoverato
con prognosi riservata nel reparto di rianimazione. Lo scrittore non
riprese più conoscenza e morì la mattina del 17 luglio 2019, all'età di 93
anni.
È stato sepolto nel Cimitero acattolico di Roma, dopo aver
ricevuto un funerale strettamente privato, com'era suo desiderio.
L'ultimo libro
pubblicato prima della sua morte è il romanzo breve giallo Km 123 nel 2019.
Le
Opere § I teatri stabili in
Italia (1898-1918), Bologna, Cappelli, 1959. § Il corso delle cose,
Poggibonsi, Lalli, 1978. § Un filo di fumo, Milano,
Garzanti, 1980. § La strage dimenticata,
Palermo, Sellerio, 1984. § La stagione della caccia,
Palermo, Sellerio, 1992. § La bolla di componenda,
Palermo, Sellerio, 1993. § Il birraio di Preston,
Palermo, Sellerio, 1995. § Il gioco della mosca,
Palermo, Sellerio, 1995. § La concessione del
telefono, Palermo, Sellerio, 1998. (Premio Società dei
Lettori, Lucca-Roma) § La mossa del cavallo,
Milano, Rizzoli, 1999. § La scomparsa di Patò,
Milano, A. Mondadori,2000. § Biografia del figlio
cambiato, Milano, Rizzoli, 2000. § Favole del tramonto, Roma,
Edizioni dell'Altana, 2000. § Racconti quotidiani,
Pistoia, Libreria dell'Orso, 2001. § Gocce di Sicilia, Roma,
Edizioni dell'Altana, 2001. (racconti) § Il re di Girgenti,
Palermo, Sellerio, 2001. § Le parole raccontate.
Piccolo dizionario dei termini teatrali, Milano, Rizzoli,2001. § L'ombrello di Noè. Memorie
e conversazioni sul teatro, Milano, Rizzoli, 2002. § La linea della palma.
Saverio Lodato fa raccontare Andrea Camilleri, Milano, Rizzoli,
2002. § Le inchieste del
commissario Collura, Pistoia, Libreria dell'Orso, 2002. § La presa di Macallè,
Palermo, Sellerio. § Teatro, con Giuseppe
Dipasquale, Siracusa, Lombardi, 2003. § Romanzi storici e civili,
Milano, A. Mondadori, 2004. § Privo di titolo, Palermo,
Sellerio, 2005. § Il medaglione, Milano,
Oscar Mondadori, 2005. § Il diavolo. Tentatore.
Innamorato, con Jacques Cazotte, Roma, Donzelli, 2005. § Troppi equivoci,
in Crimini, Torino, Einaudi, 2005. § Vi racconto Montalbano.
Interviste, Roma, Data news, 2006. § Pagine scelte di Luigi
Pirandello, Milano, BUR, 2007. § Il colore del sole,
Milano, Mondadori, 2007. § Le pecore e il pastore,
Palermo, Sellerio, 2007. § La novella di Antonello da
Palermo. Una novella che non poté entrare nel § Decamerone, Napoli, Guida,
2007. § Voi non sapete. Gli amici,
i nemici, la mafia, il mondo nei pizzini di Bernardo § Provenzano, Milano,
Mondadori, 2007. § Maruzza Musumeci, Palermo,
Sellerio, 2007. § L'occhio e la memoria:
Porto Empedocle 1950, con Italo Insolera, Roma, Palombi, 2007. § Il tailleur grigio,
Milano, Mondadori, 2008. § Il casellante, Palermo,
Sellerio, 2008. § La Vucciria, Milano,
Skira, 2008. § La muerte de Amalia
Sacerdote, traduzione in lingua spagnola di Juan Carlos Gentile Vitale,
Barcelona, RBA Libros, 2008. (II Premio Internacional de Novela Negra
RBA 2008) § La tripla vita di Michele
Sparacino, Milano, Corriere della Sera, 2008; Milano, Rizzoli, 2009. § Un sabato, con gli amici,
Milano, Mondadori, 2009. § Il sonaglio, Palermo,
Sellerio, 2009. § L'uomo è forte,
in Articolo 1. Racconti sul lavoro, Palermo, Sellerio, 2009. § Il cielo rubato. Dossier
Renoir, Milano, Skira, 2009. § La rizzagliata, Palermo,
Sellerio, 2009. (originale in lingua italiana de La muerte De Amalia
Sacerdote) § Un inverno italiano.
Cronache con rabbia 2008-2009, con Saverio Lodato, Milano,Chiarelettere,
2009. § Troppu trafficu ppi nenti,
con Giuseppe Dipasquale, Siracusa, Lombardi, 2009. § Il nipote del Negus,
Palermo, Sellerio, 2010. § L'intermittenza, Milano,
Mondadori, 2010. § Di testa nostra. Cronache
con rabbia 2009-2010, con Saverio Lodato, Milano,Chiarelettere, 2010. § La moneta di Akragas,
Milano, Skira, 2010. § Gran Circo Taddei e altre
storie di Vigàta, Palermo, Sellerio, 2011. § La setta degli angeli,
Palermo, Sellerio, 2011. § La targa, Milano, RCS
Quotidiani, 2011. § I fantasmi, Milano, Dieci
dicembre, 2011. § Il giudice Surra,
in Giudici, Torino, Einaudi, 2011. § Il diavolo, certamente,
Milano, Mondadori, 2012. § La Regina di Pomerania e
altre storie di Vigàta, Palermo, Sellerio, 2012. § Un'amicizia. Angelo
Canevari, Milano, Skira, 2012. § Dentro il labirinto,
Milano, Skira, 2012. § Il tuttomio, Milano,
Mondadori, 2013. § La rivoluzione della luna,
Palermo, Sellerio, 2013. § Come la penso. [Alcune
cose che ho dentro la testa], § Magaria, Milano,
Mondadori, 2013. § La banda Sacco, Palermo,
Sellerio, 2013. § I racconti di Nené,
Milano, Melampo, 2013. § La creatura del desiderio,
Milano, Skira, 2013. § Inseguendo un'ombra,
Palermo, Sellerio, 2014. § Segnali di fumo (Andrea
Camilleri), Novara, Utet - De Agostini, 2014. § Donne, Milano, Rizzoli,
2014, § La relazione, Milano,
Mondadori, 2014, § Il quadro delle
meraviglie. Scritti per teatro, radio, musica, cinema, Palermo, Sellerio,
2015, § Le vichinghe volanti e
altre storie d'amore a Vigàta, Palermo, Sellerio, 2015, § La targa, Milano, Rizzoli,
2015, § Certi momenti, Milano,
Chiarelettere, 2015, § Noli me tangere, Milano,
Mondadori, 2016, § Pinocchio (mal) visto dal
Gatto e la Volpe, con Ugo Gregoretti, Firenze, Giunti,2016. § La cappella di famiglia e
altre storie di Vigàta, Palermo, Sellerio, 2016. § I quattro Natali di
Tridicino, in Storie di Natale, Palermo, Sellerio, 2016, § Conversazioni su Tiresia,
Palermo, Sellerio, 2019, § Esercizi di memoria,
Milano, Rizzoli, 2017, § Ora dimmi di te. Lettera a
Matilda, Milano, Bompiani, 2018, § I tacchini non
ringraziano, Disegni di Paolo Canevari, Milano, Rizzoli, 2018, § La casina di campagna. Tre
memorie e un racconto, Milano, Henry Beyle, 2019, § Km 123, Milano, Mondadori,
2019, § Autodifesa di Caino,
Palermo, Sellerio, 2019,
Serie del Commissario
Montalbano § La forma dell'acqua, Palermo,
Sellerio, 1994. § Il cane di terracotta,
Palermo, Sellerio, 1996. (Premio Letterario Chianti) § Il ladro di merendine,
Palermo, Sellerio, 1996. § La voce del violino,
Palermo, Sellerio, 1997. § Un mese con Montalbano,
Milano, Mondadori, 1998. (racconti) § Gli arancini di
Montalbano, Milano, Mondadori, 1999. (racconti) § Quindici giorni con
Montalbano, a cura di Antonella Italia e Enrico Saravalle, Milano, A.
Mondadori scuola, 1999. § La gita a Tindari,
Palermo, Sellerio, 2000. . § L'odore della notte,
Palermo, Sellerio, 2001. § La paura di Montalbano,
Milano, Mondadori, 2002. (racconti) § Storie di Montalbano, a
cura e con un saggio di Mauro Novelli, Milano, A. Mondadori, 2002.
(raccolta) § Il giro di boa, Palermo,
Sellerio, 2003. § La pazienza del ragno,
Palermo, Sellerio, 2004. § La prima indagine di
Montalbano, Milano, Mondadori, 2004. (racconti) § La luna di carta, Palermo,
Sellerio, 2005. § La vampa d'agosto,
Palermo, Sellerio, 2006. § Le ali della sfinge,
Palermo, Sellerio, 2006. § La pista di sabbia,
Palermo, Sellerio, 2007. § Il campo del vasaio,
Palermo, Sellerio, 2008. § Il commissario Montalbano. Le
prime indagini, Palermo, Sellerio, 2008. (Contiene: La forma
dell'acqua; Il cane di terracotta; Il ladro di merendine) § L'età del dubbio, Palermo,
Sellerio, 2008. § Racconti di Montalbano, Milano,
Oscar Mondadori, 2008. raccolta) § La danza del gabbiano,
Palermo, Sellerio, 2009. (Premio Letterario Cesare Pavese) § Ancora tre indagini per il
commissario Montalbano, Palermo, Sellerio, 2009. (Contiene: La voce
del violino; La gita a Tindari; L'odore della notte) § La caccia al tesoro,
Palermo, Sellerio, 2010. § Acqua in bocca,
con Carlo Lucarelli, Roma, Minimum fax, 2010. § Il sorriso di Angelica,
Palermo, Sellerio, 2010. § Il gioco degli specchi,
Palermo, Sellerio, 2010. § Altri casi per il
commissario Montalbano, Palermo, Sellerio, 2011. (Contiene: Il § Giro di boa; La
pazienza del ragno; La luna di carta) § Una lama di luce, Palermo,
Sellerio, 2012. § Una voce di notte,
Palermo, Sellerio, 2012. § Tre indagini a Vigàta,
Palermo, Sellerio, 2012. (Contiene: La vampa
d'agosto; Le ali della sfinge; La pista di sabbia) § Una cena speciale,
in Capodanno in giallo, Palermo, Sellerio, 2012. § Un covo di vipere,
Palermo, Sellerio, 2013. § Notte di Ferragosto,
in Ferragosto in giallo, Palermo, Sellerio, 2013. § La piramide di fango,
Palermo, Sellerio, 2014. § Morte in mare aperto e
altre indagini del giovane Montalbano, Palermo, Sellerio, 2014.
(raccolta) § La giostra degli scambi,
Palermo, Sellerio, 2015. § L'altro capo del filo,
Palermo, Sellerio, 2016. § La rete di protezione,
Palermo, Sellerio, 2017, § La calza della befana,
in Un anno in giallo, Palermo, Sellerio, 2017. § Il metodo Catalanotti,
Palermo, Sellerio, 2018, § Ventiquattr'ore di
ritardo, in Una giornata in giallo, Palermo, Sellerio, 2018. § Il cuoco dell'Alcyon,
Palermo, Sellerio, 2019, § Riccardino, Palermo,
Sellerio, 2020, § Riccardino bis. Edizione
speciale 2005-2016, Palermo, Sellerio, 2020, [contiene 2 versioni] § Camilleri legge
Montalbano, con 2 CD, Milano, Mondadori, 2002. § Un filo di fumo, letto
da Fiorello, con CD, Roma, Full color sound, 2006. § Il nipote del Negus, con 5
CD, Palermo, Sellerio, 2010.
Sceneggiati
Radiofonici Rai § IlSindaco, radiodramma
di Nicola Manzari, regia di A.C., trasmesso il 18.07.1964. § Le canzoni di casa Maigret, dal
romanzo – Le memorie di Maigret di Georges Simenon, sceneggiatura di Umberto
Ciappetti, Regia di A.C. , 13 puntate, dal 9 gennaio al 03 aprile 1972
Programmi
radio Rai
§ Il girasole, programma mosaico a cura
di Giacinto Spagnoletti e Vincenzo Romano, regia
di Andrea Camilleri 1973.
Regia
Lazarillo (1968) § La carretta dei
comici (1970) § Re Cervo (1970) § Finale di
partita (1970) § Io, Caterina (1972) § Francesca Da
Rimini (1980) § L'indizio (cinque
inchieste per un commissario) (1982) § La cicaliera (1982),
di Gilbert Léautier
Sceneggiatura
§ Lazarillo (1968) § La mano sugli occhi (1979) § Western di cose nostre (1984) § Un siciliano in Sicilia (1987) § Il commissario Montalbano (1999-in
produzione), Rai 2 (st. 1-3), Rai 1 (st.4+), Rai
HD (st. 9-10) § Crimini (2006), Rai 2, episodio
1x01 Troppi equivoci § La scomparsa di Patò (2012) § Il giovane Montalbano (2012-2015), Rai 1 § La stagione della caccia - C'era una volta Vigata,
regia di Roan Johnson (2018) § La concessione del telefono - C'era una volta
Vigata, regia di Roan Johnson (2020)
Soggetto
§ La strategia della maschera (1998) § Il commissario Montalbano (1999-in
produzione), Rai 2 (st. 1-3), Rai
1 (st.4+), Rai HD (st. 9-10) § Crimini (2006), Rai 2, episodio
1x01 Troppi equivoci § La scomparsa di Patò (2012) § Il giovane Montalbano (2012-2015), Rai 1 § La mossa del cavallo - C'era una volta
Vigata (2018), Rai 1 § La stagione della caccia - C'era una volta
Vigata (2019), Rai 1 § La concessione del telefono - C'era una volta
Vigata, regia di Roan Johnson (2020)
Premi § Nel 1997 con il
libro Il cane di terracotta ha vinto l'XI edizione del Premio Letterari
Chianti. § Nel 2003 ha
ricevuto il Premio Vittorio De Sica nella sezione Cultura; il 20
gennaio dello stesso anno aveva già ottenuto il Premio letterario
Racalmare Leonardo Sciascia per tutta la sua produzione letteraria. § Nel 2008 ha vinto
il Premio Internacional de Novela Negra col romanzo giallo
in lingua spagnola La muerte de Amalia Sacerdote. § Nel 2009 con
il libro La danza del gabbiano ha vinto la XXVI edizione del
Premio Letterario Cesare Pavese § Nel 2009 ha
ricevuto l'Alabarda d'oro per la letteratura, Premio "Città di
Trieste". § Nel 2010 ha
ricevuto il Premio letterario Piero Chiara alla carriera. § Nel 2011 viene
insignito del Premio Fondazione Il Campiello. § Nel 2014 ha ricevuto
a Barcellona il IX Premio intitolato a Pepe Carvalho,
il protagonista dei gialli dello scrittore spagnolo Manuel Vázquez
Montalbán, dal cui cognome Camilleri ha tratto quello del
suo commissario. § Nel 2017 gli è
stato dedicato l'asteroide 204816 Andreacamilleri. § Nell'aprile del 2018 è
stato proclamato Distinguished Professor (Professore Emerito Honoris
Causa) all'Università di Roma Tor Vergata
Omaggi
§Nell'album
di Daniele Silvestri S.C.O.T.C.H., che vanta la collaborazione di
numerosi artisti (Niccolò Fabi, Pino Marino, Diego Mancino, Raiz, Stefano
Bollani, Peppe Servillo) vi è anche Camilleri, che compare per la prima
volta su un disco, precisamente al termine del brano Lo scotch, dove
racconta una storia avvenuta durante un viaggio in treno. §Dal 2013 sono state pubblicate due storie a fumetti
sul periodico Topolino con protagonista Topalbano (parodia di
Montalbano), disegnate da Giorgio Cavazzano e scritte
da Francesco Artibani, con la consulenza di Camilleri stesso. §Lo scrittore argentino Carlos
Salem ha reso omaggio al collega siciliano chiamando Andrés Camiller un
personaggio del suo romanzo Nuda è la morte. §Nel 2014 è
stato mandato in onda su Rai 1 un film-documentario sulla vita dello
scrittore intitolato Andrea Camilleri - Il maestro senza regole.