martedì 9 agosto 2022

Federico Maderno - Abigail

Federico Maderno
Abigail

#GiftedBook 
Mugnano di Napoli (Na) – 25 luglio 2022
 
Un’avventura meravigliosa, veniamo immediatamente catturati e catapultati nella Londra del 1868, sembra di leggere una bella storia alla Sherlock Holmes, perché anche Abigail di Federico Maderno è un romanzo movimentato e ragionato, ricco di colpi di scena.
Il linguaggio utilizzato dall’autore è preciso e curato, direi raffinato. È un tipo di linguaggio che incuriosisce il lettore e riesce ad incrementare le sue aspettative; sono ben 33 piccoli capitoli ma sembra un romanzo a puntate più che a capitoli, direi che questo è interessante perché questi capitoli mi danno l’impressione di essere stati creati come i racconti a puntate di Charles Dickens, non nella scrittura ma nel metodo, ovvero il portare avanti sempre di più l’attenzione di chi legge.
I personaggi non deludono; in particolare sono eccellenti le figure di Max ovvero Maximilian Whright, medico, chimico e narratore principale della storia; Abbiamo, poi, “Old Lindy” ovvero Sir Linford Lancelot Palmer colui che farà materialmente nascere questa avventura, peripezia che prende vita dal più nobile e forte dei sentimenti l’Amore; e non posso mancare di menzionare il Capitano Clark, comandante di grande esperienza, che si rivelerà un aiuto prezioso per chi come Lindy, Max e tutto il suo gruppo di amici, sono determinati ad affrontare anche i pericoli del mare per la loro amicizia e per amore di una donna: Abigail.
Da pagina 68:
<< Cosa accadde dunque? L’inevitabile.
Ossia che il mio animo e la mia mente
iniziarono un crudele gioco di intimi contrasti.
Perché il cuore avrebbe voluto andare
dove il raziocinio aveva posto un confine.>>.
L’autore è stato molto accurato nella descrizione dei dettagli e soprattutto si nota tantissimo che Federico Maderno, si è abbondante documentato sulla società dell’epoca quindi anche sugli usi e costumi; infatti abbiamo da una parte la borghesia agiata che si espande nel commercio e alimenta la sua ricchezza, soprattutto nei rapporti con le Colonie, dall’altra vediamo descritte le condizioni precarie della classe lavoratrice, il proletariato urbano e non solo, che si trova ancora in condizioni sanitarie indecenti, con una prostituzione dilagante, la povertà e la corruzione imperante e tutto ciò ci trascinerà verso il fulcro della storia: la tratta delle bianche dall’Europa ai paesi Arabi.
Sono da notare principalmente, però, le attenzioni mostrate all’architettura dell’epoca e alla toponomastica della Londra Vittoriana. Dettagliata attenzione e cura è stata mostrata anche nella conoscenza marittima in particolare dei Clipper di navigazione in uso all’epoca.
Non si può non far cadere l’occhio su un particolare; Il romanzo è corredato da 7 disegni:
Il primo la troviamo a pagina 22 è di un Fiacre Vittoriano, il disegno è un’elaborazione Grafica di Carla Curtabbi – Disegni a China.
Il secondo a pagina 136 è di un Clipper, imbarcazione allungata, agevole e veloce, con telaio in acciaio e un gran numero di vele.
Il terzo a pagina 160  troviamo  “Spitalfields” – Mappa di Londra del 1868.
Il quarto a pagina 166 intitolata “Fascino della Carrozza”  è anch’essa un’elaborazione Grafica di Carla Curtabbi – Disegni a China.
Il quinto a pagina 195 è un particolare della “Spitalfields” – Mappa di Londra del 1868 precisamente nei dintorni della Christ Church.
Il sesto a pagina 246 è una cartina o mappa di navigazione  – La Rotta del Queen Of Speed” .
Il settimo  ed ultimo si trova a pagina 254 ed è un particolare dello Stretto di Gibilterra.

Precise ed interessanti anche le 53 note a fondo pagina, confesso che sono state molto utili.
È un romanzo affascinante ed arrivati in fondo, alla duecentosessantesima pagina, si desidera solo una cosa: che inizi un’altra avventura! È un romanzo che Cattura! Speriamo che Federico Maderno accolga questo capriccio! #LuigiaChianese 


Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 3 pieno Libri.  📕📗📘🕮🕮

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TRAMA
Federico Maderno
Abigail
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Immaginate la vita nella Londra vittoriana del 1868, dove la più nera povertà si trova a stretto contatto con la ricchezza della Borghesia britannica e dove emergono stridenti le contrapposizioni culturali e sociali della rivoluzione industriale. Immaginate una serie incredibile di eventi, tanto enigmatici ed occulti che anche la Polizia di Scotland Yard sembra incapace di venirne a capo. Immaginate, poi, inseguimenti notturni e incontri bizzarri, lungo i vicoli dei quartieri più miseri e violenti della Capitale. Immaginate che improvvisamente la narrazione urbana si trasformi in un racconto di mare, con i "Clipper" a vela che si rincorrono sulle rotte del Tè. Immaginate... Ma perché immaginarlo? C'è tutto questo e altro ancora in "Abigail". Nella migliore tradizione dei romanzi d'avventura, una storia emozionante, sostenuta da una rigorosa e documentata ricerca sulla vita nella Londra del XIX secolo. Libro per tutti e molto appropriato per giovani lettori.

Autore: Federico Maderno
Editore ‏ : ‎ Youcanprint (16 agosto 2021)
Lingua ‏ : ‎ Italiano
Copertina flessibile ‏ : ‎ 266 pagine - Dimensioni ‏ : ‎ 15 x 1.7 x 21 cm
ISBN-13 ‏ : ‎ 979-1220352468 - ASIN: ‎ B09CRTMBBR
 
CENNI SULLA VITA di:
Federico Maderno
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Di Federico Maderno sappiamo davvero poco, di là da quelle rare notizie che trapelano dalle sue opere e che si può immaginare siano ispirate da esperienze personali. È tipo piuttosto sfuggente, umbratile, niente affatto festaiolo.
Nato nel 1962, ha conseguito un Diploma di Liceo classico e successivamente una Laurea in Ingegneria. Non si sa di preciso quale sia la sua professione ma su internet ho letto che Lui si definisce più ingegnoso che Ingegnere. Attualmente è vivo, perché fino a ieri 24 luglio 2022 ci siamo scritti via e-mail, e quanto si legge in giro risiede in campagna, da qualche parte in Italia. Adora gli animali, la buona musica, dal Gregoriano alla musica elettronica, la scrittura e la lettura, l’amicizia vera, la natura, gli occhi di una donna, le persone sincere, le gemme delle piante in primavera, la gente intelligente (nel senso di chi sa capire), la speranza di  migliorarsi… sappiamo che  non sopporta la gente avida, quella che pensa solo al proprio tornaconto, gli avari. Segni particolari: Animalista e Vegetariano non a caso ama nutrirsi con le mega insalate, le caldarroste, le patate cotte alla brace, le insalate di riso freddo,  le arance di Sicilia, pomodoro e mozzarella, il vino piemontese… Riconoscimenti: 3° al premio "Residenze gregoriane 2021 di Roma" e vincitore della migliore trama al "Dikens golden book 2022 di Napoli.
Per ora, è tutto quello che sono riuscita a scoprire su internet.

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E il Finale è in Omaggio
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martedì 2 agosto 2022

Dario Correnti - Nostalgia Del Sangue

DARIO CORRENTI
Nostalgia Del Sangue

 
Mugnano di Napoli (Na) – 14 luglio 2022
 

Passato e presente, presente e basi per il futuro, esperienza e modernità, sicurezza e paura, forza e traumi, uomo e donna, maturità e gioventù; tutto! Vi è quasi tutto in questo giallo/thriller, sfociante nel noir, un libro ricco di emozioni.

I due personaggi principali sono il giornalista della cronaca nera, avanti con gli anni, con esperienza e pronto ad andare in pensione anticipata, Marco Besana e la giovane stagista, ventiseienne, Ilaria Piatti, detta “Piattola”, molto imbranata, insicura, portatrice di trauma e con un “non gusto” nel vestire ma con una spiccata intelligenza. Entrambi descritti con cura, durante tutto il racconto, nell’aspetto, nelle emozioni e nel modus operandi; due personaggi di cui sarà facilissimo innamorarsi perché non sono super eroi irraggiungibili, di quelli che fanno sognare, ma persone che svolgono il loro lavoro con amore e attraversano la loro esistenza facendo ciò che devono e ciò che possono tra errori e vittorie.

La location principale è la bergamasca, descritta senza tante illusioni o fantasticherie: cupa e chiusa, però aperta al lavoro e con gente rispettosa e taciturna dove “l’essere taciturna e rispettosa” spesso diventa sinonimo di omertà, non solo di buona educazione. Cambiano i termini, da nord a sud, ma la sostanza non muta, siamo tutti figli della medesima italica madre.  Da pagina 295:

<< Perché la morte,

che è la questione più universale in assoluto,

è una faccenda così vergognosamente personale? >> .

La storia è ben costruita, nulla da aggiungere. La vicenda narrata ovvero i vari omicidi rituali sono simili a degli omicidi avvenuti alla fine del 1800 nel nord Italia; omicidi che furono perpetrati, illo tempore, da Vincenzo Verzeni, il così detto “Vampiro di Bottanuco”, il primo serial killer italiano, studiato dallo psichiatra Cesare Lombroso.

In città, ora, vi è un nuovo serial killer divenuto tale alla scoperta del suo terzo omicidio noto, e saranno i nostri giornalisti Bersana e Piatti a indagare, tra alti e bassi, tra difficoltà e paura, tra astuzia e studio e riusciranno a risolvere il caso.

Verso la fine del racconto il giornalista Marco Bersana rivedrà le sue priorità, iniziando a riconsiderare alcune delle sue scelte mentre la nostra “Piattola”, da stagista sull’orlo del licenziamento, si “ battezzerà  giornalista di nera ”, proprio su un importante giornale italiano, con il suo primo articolo, firmato da sola ed in prima pagina. Un inizio di carriera scoppiettante per l’imbranata, goffa e mal vestita Ilaria Piatti! 

Sta nascendo una nuova collaborazione che ci potrà entusiasmare con il tempo!

Consiglio questa piacevole lettura. L.Ch.

Il mio voto, nella mia scala, da 1 a 5,  apprezzamento libri, è un  pieno 3 Libri!  
📗📘📙🕮🕮  L.Ch.
 
TRAMA
Nostalgia Del Sangue
di Dario Correnti
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Certe mostruosità possono maturare solo in posti così: una provincia del nord Italia, dove soltanto pochi metri separano un gregge di pecore da un centro commerciale con sala slot e fitness, dove la gente abita in villette a schiera con giardino, tavernetta e vetrina con i ninnoli in cristallo, dove riservatezza è il nome che si attribuisce a un'omertà che non ha niente da invidiare a quella dei paesi dove comanda la mafia. Gli stessi luoghi che più di cento anni fa, infestati dalla miseria, dalla denutrizione e dalla pellagra, videro gli spaventosi delitti di Vincenzo Verzeni, il “vampiro di Bottanuco”, il primo serial killer italiano, studiato da Lombroso con la minuzia farneticante che caratterizzava la scienza di fine Ottocento e aggiungeva orrore all'orrore. Il serial killer che sembra citare il modus operandi di quel primo assassino non è però un giovane campagnolo con avi “cretinosi”, è una mente lucidissima, affilata, che uccide con rabbia ma poi quasi si diletta, si prende gioco degli inquirenti. A raccontare ai lettori le sue imprese e, a un certo punto, a tentare in prima persona di dargli la caccia, la coppia più bella mai creata dal noir italiano: Marco Besana, un giornalista di nera alle soglie del prepensionamento, disilluso, etico e amaro come molte classiche figure della narrativa d'azione, e una giovane stagista, la ventiseienne Ilaria Piatti, detta “Piattola”. Goffa, malvestita, senza neppure un corteggiatore, priva di protezioni, traumatizzata da un dolore che l'ha segnata nell'infanzia e non potrà abbandonarla mai, eppure intelligentissima, intuitiva, veramente dotata per un mestiere in cui molti vanno avanti con tutt'altri mezzi, Ilaria è il personaggio del quale ogni lettrice e lettore si innamorerà. Un uomo anziano e una ragazza rappresentanti emblematici delle due categorie più deboli della società italiana di oggi, uniscono la loro fragilità e le loro impensabili risorse per raccogliere la sfida lanciata dal male.

CENNI SULLA VITA di:
Dario Correnti
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Dario Correnti è uno pseudonimo. Anzi, un doppio pseudonimo, perché nasconde due autori. Il suo primo romanzo, Nostalgia del Sangue, è stato uno dei thriller più apprezzati del 2018. Tradotto in quindici Paesi, è diventato un caso editoriale internazionale.
Con la seconda uscita, Il Destino dell’Orso (2019), si è consolidata la fortuna della coppia di cronisti Besana e Piatti con la pubblicazione della seconda avventura. . La terza Avventura è intitolata Tutti i Nomi Della Morte.


Editore: ‎Giunti Editore (17 gennaio 2018)
Lingua: ‎Italiano
Copertina rigida: ‎ 544 pagine
ISBN-10: ‎8809856015 - ISBN-13: ‎978-8809856011

 

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martedì 26 luglio 2022

Vito Mancuso - Il Coraggio Di Essere Liberi

VITO MANCUSO
Il Coraggio Di Essere Liberi

 
Mugnano di Napoli (Na) – 02 Luglio 2022
 
Questo testo, di Vito Mancuso, teologo e filosofo italiano, che rientra nella categoria filosofia/saggi, è chiaro come l’acqua di una sorgente.
Con chiaro intendo che è scritto in maniera semplice, facile da comprendere ai più; devo, però, far notare che in meno di 148 pagine sono citati all’incirca 250 autori tra letterati, scienziati, filosofi, intellettuali, uomini e donne ovviamente, di ogni epoca e di varie cultura e nazioni; per intenderci da Einstein a Gandhi fino a Socrate, da Democrito a Oscar Wilde e Roberto Radice, dal Marchese de Sade a Luigi Zoja fino a Tao Te Ching etc., etc., etc. lo ricordo circa 250 persone, praticamente un matrimonio nella mia Napoli. Per non parlare delle innumerevoli, e non le ho contate tutte, citazioni di frasi, di molti dei suddetti autori, sparse nel testo.
Il libricino inizia su un metaforico palcoscenico dove l’argomento è la Libertà, ma non la Libertà come concetto assoluto ma la Liberta come viene vissuta e praticata dai più; dove l’attore di turno, persona non veramente libera di dire e agire come vuole, perché condizionata dallo scrittore/autore dell’opera e dal regista, se pur libero di non farlo, mette in evidenza qualcosa di ovvio ma che spesso ignoriamo:
Da pagina 11:
<< Forse scoprirete che in realtà anche ognuno di voi
recita a sua volta sui diversi  palcoscenici dell’esistenza,
perché esiste un copione per ogni situazione,
non attenersi al quale comporta il fallimento dei rapporti con gli altri,
l’insoddisfazione di tutti coloro che hanno a che fare con voi. >>.
L’argomento quindi non è l’esistenza o meno della Libertà ma è il “Ritenersi Libero Di - Da – Per ” , o meglio quando scegliamo, consciamente o no, di passare da persona a personaggio.
A mio umile parere, secondo l’autore, la prima, autentica e vera esperienza di Libertà si ha nella solitudine; perché quando si è soli ci si manifesta al di fuori dagli schemi, giusti o sbagliati, che il mondo, o meglio la società, così come l’abbiamo costruita, ci impone; nella solitudine, non recitiamo su nessun palcoscenico della vita ma siamo solo noi stessi.
Da pagina 143:
<< Quando nei diversi sistemi di cui facciamo parte 
si raggiunge l’armonia,
il nostro essere si riempie di compiutezza
e nasce dentro di noi una particolare dolcezza interiore. >>.
Il fulcro dell’intero discorso/monologo, sta nell’arrivare ad un concetto di Libertà che attraversa tre fasi:
“Libertà da” ovvero liberazione dagli altri.
“Libertà per” ovvero consapevolezza della Libertà dagli altri per poi giungere ad una realtà maggiore di sé.
“Libertà da, di nuovo, che io chiamo “Libertà da 2.0”, ovvero l’essenza ultima, la Libertà da se stessi.
Sono tre passaggi, i primi due sembrano abbastanza praticabili, il terzo, a me, sembra molto molto complicato, s’inizia davvero a chiamare in causa Freud ( non citato nel testo)  e Jung (citato pag. 21-71-103).
Da pagina 93:
<< Si diventa veramente liberi quando ci si libera dai fantasmi della mente;
quando si mette a tacere l’ego con le sue pretese e le sue paure
e si apre la mente all’aria pulita della realtà;
quando si depone il desiderio di autoaffermazione
e ci si accinge a servire il mistero dentro cui siamo capitati nascendo.
Si tratta di cambiare. >>.
Per vivere la Libertà o in Libertà si deve provare a conquistare un'autentica, e non so quanto praticabile nella vita reale, trasformazione di se stessi e del proprio modo d’agire e di pensare ma principalmente avere il desiderio, la forza e il coraggio di sopportare, subire e, perché no! Goderne le conseguenze. L.Ch.

Nella mia scala gradimento libri, da 1 a 5 il mio voto è un 2 e mezzo. 📘📗📖🕮🕮
 
TRAMA
Il Coraggio Di Essere Liberi
di VITO MANCUSO
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Siamo al mondo per diventare liberi. Esiste veramente la libertà? E, se esiste, dov'è? Com'è? Come definirla? Se invece non esiste, perché tutti ne parlano, la ricercano, la pretendono?
In questo libro, Vito Mancuso affronta la questione in modo concreto, interrogandosi non tanto sulla libertà come concetto, quanto sull'essere liberi come condizione dell'esistenza reale. La domanda più importante qui non è: «Esiste la libertà?», quanto piuttosto: «Tu ti ritieni libero? E se non ti ritieni tale, lo vuoi diventare? Hai, vuoi avere, il coraggio di essere libero?». Per essere liberi, infatti, ci vuole coraggio. Guardando al mondo e agli esseri umani, quello che appare è uno sterminato palcoscenico su cui tutti si esibiscono indossando le diverse maschere imposte dall'esistenza, ma ognuno di noi, soprattutto in quei momenti in cui è solo con se stesso, sperimenta anche l'acuta sensazione di essere qualcosa di assolutamente differente e separato da tutto il resto, qualcosa di unico. La scintilla della libertà nasce da questa consapevolezza, per sostenere la quale è necessario però il coraggio: il coraggio di sottrarsi al pensiero dominante e scoprire nuovi valori in cui credere; il coraggio di scrollarsi di dosso le convenzioni che ci soffocano e costruire un rapporto autentico con gli altri e con se stessi; il coraggio di essere liberi per diventare veramente chi siamo.
 
Editore: ‎Garzanti (8 aprile 2021)
Prima Edizione: 20 ottobre 2016
Lingua: ‎Italiano
Copertina flessibile: ‎160 pagine
ISBN-10: ‎ 8811818699  - ISBN-13 ‏ : ‎ 978-8811818694
Dimensioni: ‎ 13.5 x 1.3 x 20.8 cm
Generi – Etichette: Filosofia  Saggi Monologhi
 
CENNI SULLA VITA di:
VITO MANCUSO
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Vito Mancuso 1962, Carate Brianza; Teologo italiano, docente di Teologia moderna e contemporanea presso la Facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Al centro del suo lavoro sta la costruzione di una teologia laica, nel senso di un rigoroso discorso su Dio, tale da poter sussistere di fronte alla filosofia e alla scienza.
Mancuso è al centro di aspre polemiche per la presunta incompatibilità di alcune sue tesi con il nucleo teologico-dogmatico tradizionale della fede cristiana. Mancuso si è pronunciato a favore della contraccezione "per prevenire la tragedia dell'aborto". Ha pubblicato, tra gli altri, Il dolore innocente (2002), Per amore (2005), L'anima e il suo destino (2007), La vita autentica (2009), Obbedienz4a e libertà (2012). Insieme a Corrado Augias ha scritto Disputa su Dio e dintorni (2009), e insieme a Eugenio Scalfari Conversazioni con Carlo Maria Martini (2012). Il suo pensiero è oggetto di una monografia uscita in Germania nel 2011 (Essential of Catholic bRadicalism. An Introduction to the Lay of Theology of Vito Mancuso). Per Garzanti ha pubblicato Io e Dio. Una guida per perplessi (2011), Il principio passione (2013), Io amo. Piccola filosofia dell'amore (2014), Questa vita (2015), Dio e il suo destino (2015), Il coraggio di essere liberi (2016) e Il bisogno di pensare (2017). Assieme ad Elido Fazi è direttore della collana dedicata a un'interpretazione laica della spiritualità pubblicata da Fazi, Campo dei fiori. Dal 2009 collabora con la «Repubblica».
Con Garzanti ha pubblicato La forza di essere migliori (2019), Il coraggio e la paura (2020), I quattro maestri (2020) e A proposito del senso della vita (2021).
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martedì 19 luglio 2022

Alberto Schiavone - Dolcissima Abitudine

ALBERTO SCHIAVONE
Dolcissima Abitudine

 
Mugnano di Napoli (Na) – 26 giugno 2022
 
La storia di questo romanzo è temporalmente scandita dalle vicende italiche del ‘900; se si vuole capire che aria tira in Italia, nella vita della protagonista, la puttana Piera Cavallero, in arte Rosa, basta leggere tra le righe.
L’autore, Alberto Schiavone, cita vari avvenimenti che non possono non saltare all’occhio: La legge Merlin (La legge 20 febbraio 1958, n. 75 sulla Prostituzione), l’orribile Strage di Piazza Fontana in Milano (12 dicembre 1969, nel centro di Milano presso la Banca Nazionale), il Massacro del Circeo (tra il 29 e il 30 settembre 1975), la legge Basaglia (La legge 180 del 1978, quella sui manicomi per capirci), la legge 194 del 1978 sull’Aborto, le migrazioni e la prostituzione delle Nigeriane, le sigarette di contrabbando, i trafficanti Albanesi, la droga dilagante tra i ricchi e meno ricchi, e poi il subentro delle prostitute dell’est Europa, la cancellazione del Delitto d’Onore nel 1981. Non manca di citare la morte, per mano della mafia, dei grandi magistrati Giovanni Falcone (23 maggio 1992) e Paolo Borsellino (19 luglio 1992), assolutamente indispensabile il riferimento alla discesa in campo politico dell’Imprenditore Silvio Berlusconi (1994) quindi Tangentopoli e il Pool di Mani Pulite (tra 1992 e 1994) e tanto altro. Uno spaccato della storia italiana.
Da pagina 182:
<< È l’esatto momento in cui in Italia
il sarcasmo e l’indignazione
entrano in gioco come strumento,
inutile, di lotta politica. >>.
Dal 1942 al 2006, anni delle vicende di Piera/Rosa, tra le cosce di questa donna, che trova una sua particolare emancipazione/liberazione, si può effettuare un volo pindarico su un’ordinaria brutta storia di una poverissima famiglia italiana che trova nella prostituzione un salvavita e Piera /Rosa diventerà il salvagente di se stessa.
Da pagina 182:
<< Il folclore addomestica la verità.
Una verità che ha il sapore del
sempre visto e del sempre praticato,
a tutte le latitudini. >>.
Piera Cavallero, in arte Rosa, a parte la bellezza, che maniacalmente curerà nel tempo fino a strafare, non ha avuto nulla dalla vita se non sfruttamento e dolore, iniziando dalla madre, figlia di prostituta e prostituta anch’ella, e cosa poteva fare se non insegnare “il mestiere” anche alla sua primogenita? Le insicurezze e le paure di Piera/Rosa si trasformeranno con il tempo in disprezzo verso gli altri, verso la sorella minore e verso la povertà, scatenando in lei l’accumulo compulsivo di beni e ricchezze e trasformando il suo lavoro di puttana, sana e discreta, in un’abitudine, un rifugio, una sicurezza economica ed emotiva.
Da pagina 215:
<< La sua abitudine al lavoro,
e la paura del vuoto senza,
la reggono e la logorano
allo stesso tempo. >>.
Vi è però qualcosa che non può avere e che non può fare, cambiare il passato, riavere e crescere suo figlio, può solo, spiare dal buco del mondo, che nel suo caso sarebbe la città di Torino, la vita del suo bambino che si fa uomo.
Tutta la storia di Piera/Rosa è narrata, da Alberto Schiavone, con un movimento leggero della penna, quasi come una foglia autunnale che plana lenta, molto lenta, sul terreno umido e fangoso di una vita autolimitata. La scrittura è chiara, semplice e dettagliata quanto basta, i protagonisti sono essenziali e la rombante e un po' grigia città di Torino è in sincrono con l’animo della protagonista.
Un discreto lavoro che ci accarezza dolcemente e che attraversa la vita anche di chi lo legge. L.Ch.
Nella mia scala, da 1 a 5, valutazione gradimento libri, questo testo merita un ottimo 3. 
📗📘📙🕮🕮
TRAMA
Dolcissima Abitudine
di Alberto Schiavone
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Torino, 2006. Piera, sessantaquattro anni, sta partecipando al funerale del suo ultimo cliente. Per gran parte della sua vita Piera Cavallero è stata Rosa, una prostituta. Ha avuto molto. Ha avuto niente. Ha avuto soldi, tanti, un piccolo impero economico insieme a una sua emancipazione personale. E ha avuto un figlio, che però non la conosce. Ma Rosa negli anni non ha mai perso di vista questo figlio. Gli è stata accanto passo dopo passo senza farglielo sapere. Ora, giunta a fine carriera, sente che è arrivato il momento di chiudere i conti con il passato. Un passato che ripercorriamo dai primi anni Cinquanta, quando nella Torino in espansione del dopoguerra Rosa inizia il mestiere in casa con la madre, che le ha trasmesso la professione appena adolescente. Seguiamo le sue vicende e la sua caparbia evoluzione. Gli uomini incontrati, le cadute, la solitudine rotta dai pochi amici e dai clienti che l’hanno accompagnata. La storia di Rosa, minuscola eppure incredibile, ispirata a figure e ambienti reali, si mischia con la storia del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri, insieme alla necessità spietata di trovare una difficile pace.
 
Editore: ‎ Guanda (10 gennaio 2019)
Lingua: ‎ Italiano
Copertina flessibile : ‎ 250 pagine - Dimensioni : ‎ 22.2 x 2.3 x 14.5 cm
ISBN-10: ‎8823517206   -   ISBN-13:‎ 978-8823517202
 
CENNI SULLA VITA di:
Alberto Schiavone
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Alberto Schiavone è nato a Torino nel 1980, vive e lavora a Milano. Ha pubblicato i romanzi La libreria dell’armadillo, Nessuna carezza e, presso Guanda, Ogni spazio felice (vincitore del Premio Fiesole Narrativa Under 40 e finalista al Premio Stresa).

La storia di Rosa, minuscola eppure incredibile, ispirata a figure e ambienti reali, si mischia con la storia del Novecento fino ad arrivare ai giorni nostri, insieme alla necessità spietata di trovare una difficile pace.

«Indagando profondità e minuzie con asciuttezza sabauda,  scandita da dialoghi credibili ed efficaci, Schiavone fa della sua protagonista Rosa, la figura al centro di uno specchio del secondo Novecento italiano» 
Leonetta Bentivoglio, Robinson
 
«Dolcissima abitudine ha la forza della storia vera, dell’ambientazione realistica in un’Italia che dagli anni Cinquanta alla metà dei Duemila attraversa la storia del Novecento» 
Cristina Taglietti
 
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