Recensioni, Opinioni, Consigli, Anteprime, Info Box Books, Video, Presentazioni ed Eventi sui Libri. Le mie Recensioni-Opinioni Rispecchiano le Sensazioni e le Emozioni che i libri mi regalano!
I libri vanno letti!
Un Libro dà non prende! Luigia Books Blogger
Ambientazioni molto
realistiche, una storia quasi verosimile, direi attuale, che ha in sé tutti i
cliché del mondo: Italiani eccessivamente prudenti e bonaccioni, legati all’
eccesivo binomio di giustizia/regolamenti, cugini Francesi egoisti e traditori,
ma con eleganza, alleati Americani cazzuti e prepotenti, a cui però non si può
del tutto mentire e sicuramente non rinunciare, terroristi musulmani che
sognano di conquistare il mondo, aggiungiamo il contorno di personaggi strani e
simpatici come Tony, Leyla, Albert, Diana, Ollio, inoltre niente sesso ma molta
tortura, forse entrambe sarebbero state eccessive, ed il thriller è servito.4
Da
pagina 318:
<< Il coraggio senza prudenza è incoscienza.
La prudenza senza coraggio è viltà.>>.
Abbiamo tutto! Questa è l’ essenza del
racconto, secondo me!
Eccessiva, invece, ho
trovato, la capacità della protagonista Aba Abate di far fronte a ogni faccenda,
malattia del cane Killer incluso: casa, lavoro, amicizie e, sopra ogni cosa, se
stessa; ma, proprio di Aba, detta Ice, ho apprezzato l’aspetto più umano,
quello da paranoica maniaca del controllo, con i sui dubbi e le sue paure. Ho
gradito molto l’aspetto sensibile e coraggioso di Pietro Ferrara (Papà Doyle),
la misoginia di Giulio Bonan (Arpax) è stata strepitosa e divertente, la giusta
vendetta di J.J. (prof. Johnny Jazir, Marlow),
irritante però l’ “Hakuna Matata” del marito di Aba, Paolo, troppo troppo.
Il testo conquista, il ritmo è buono, non è
troppo veloce e riduttivo, ma neppure troppo lento, scorre con la dovuta
leggerezza, praticamente non è un mattone pesante che annoia anzi ti spinge a
continuare a leggere e scoprire come si concluderà la storia ma il finale non è
“esplosivo” (leggendolo capirete la scelta di questo termine) come si
desidera, o almeno come lo desideravo io. Il romanzo lascia un senso d’
incompiuto e di amaro in bocca, esagerato, anche per un “to be continue …”, ma è un libro che merita d’essere preso in
giusta considerazione. L.Ch.
VOTO : 3 su 5 📚📚📚🕮🕮
TRAMA
Una Donna Normale
di Roberto Costantini
Ripresa
da internet e/odalla 4° di copertina:
Aba Abate è una donna normale. Suo marito Paolo,
pubblicitario aspirante scrittore, è un uomo colto ma con scarso senso pratico. I suoi figli, Francesco e Cristina, sono adolescenti e, come tutti i ragazzi a
quell'età, problematici e conflittuali. La sua unica vera amica sin dai tempi
della scuola, Tiziana, ha una libreria e da single continua a cercare il grande
amore. Aba si rivolge a lei in cerca di un aiuto per le aspirazioni di
romanziere del marito. Aba fa di tutto per tenere unita la sua famiglia e i
suoi affetti, ma non è sempre facile per via del suo vero lavoro. Perché Aba
Abate in realtà è anche «Ice». Non una semplice impiegata ministeriale come
credono i suoi familiari, ma una funzionaria dei Servizi segreti con un compito
delicatissimo: reclutare e gestire gli infiltrati nelle moschee. È proprio da
un suo informatore che Aba apprende una notizia potenzialmente catastrofica: in
Italia sta arrivando via mare dalle coste libiche un terrorista pronto a farsi
esplodere. La scadenza: una settimana. Aba si trova costretta a intervenire in
prima persona anche sul campo, in Libia e in Niger. E per avere una pur minima
speranza di successo deve avvalersi della collaborazione di un agente del
posto, il professor Johnny Jazir, un uomo che la trascina gradualmente in una
spirale in cui tutti i suoi valori sono messi in dubbio. Le missioni si
moltiplicano, le emergenze familiari e lavorative si sovrappongono nel giro di
pochi, frenetici giorni, e quando niente va come dovrebbe il mondo di Aba -
quello professionale, ma anche quello degli affetti e dell'amore per il quale
ha sempre così tenacemente lottato - comincia inesorabilmente a crollarle
addosso. Possono davvero coesistere Aba e Ice?
«Uno spirito dickensiano naturale che,
coniugato a una capacità affabulatoria a tavoletta, lo rende davvero unico.»- La Stampa
«Lo sguardo di Costantini è lucido. Le
sue parole restano impresse nella memoria, come la sua galleria di personaggi
imperfetti e dolenti in cerca di un senso alla comune sopravvivenza
quotidiana.» - Corriere della Sera
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CENNI SULLA VITA
di: Roberto Costantini
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Ingegnere, consulente aziendale, ha lavorato
per società italiane e internazionali nel campo impiantistico e ha conseguito
il Master in Management Science a Stanford (California). È oggi dirigente della
Luiss Guido Carli di Roma dove insegna Business Administration. È autore per
Marsilio della Trilogia del Male con protagonista il commissario Michele
Balistreri, già pubblicata negli Stati Uniti e nei maggiori paesi europei,
premio speciale Giorgio Scerbanenco 2014 quale «migliore opera noir degli anni
2000». Con La moglie perfetta è stato finalista al premio
Bancarella 2016. In precedenza aveva pubblicato con Franco Angeli saggi
destinati ai professionisti e alle università: Gestire le riunioni con
Maurizio Castagna nel 1996 e Negoziazione. Come trasformare le
tecniche negoziali in abilità istintive con Raffaele Carso nel
1998.Il suo quinto romanzo, Ballando nel buio (Marsilio
2017), ha nuovamente come protagonista il Commissario Balistreri. Dal 2020 al 2022pubblica con Longanesi Una Donna
Normale - Una Donna in Guerra e La Fiamma E La Falena
Con la
Casa Editrice: Solferino ha pubblicato nel luglio 2020 ha pubblicato Anche
le Pulci Prendono la Tosse
Be! Come ci spiega Roberta
Bellesini Faletti nella nota all’ultima pagina del libro, in questo breve, anzi
brevissimo, si legge in mezz’ora, racconto ironico-noir non manca nulla:
- Buona cucina popolare che rievoca ricordi felici e gioiosi
Per quanto mi riguarda trovo lo
stile di Giorgio
Falettiveramente
unico e fresco! Riesce ad essere coinvolgente dalla prima all’ ultima parola del
libro ed ha la splendida capacità di farti entrare nella scena narrata come se
fossi uno spettatore fantasma che può tranquillamente girare intorno ai
personaggi, guardarli agire e sentirli parlare!
Questo racconto è una vera è
propria Pulp Fictionun Hard Boiledma all’ inverso, perché il duro
e crudo, ma con debolezze tipicamente umane, non è il poliziotto ma il killer e
la Dark Lady di turno non è una sensualissima bambolona ma una frizzante
vecchietta.
Uno spietato e imbattibile sicario si introduce nella casa di
un uomo - un manager donnaiolo che è spesso fuori per lavoro - per compiere la
sua missione. La finestra dell'appartamento si trova esattamente di fronte al
tribunale dove il giorno seguente si celebra un importante processo con un
testimone chiave, le cui rivelazioni minacciano personaggi molto in alto. Il
compito del sicario è semplice: uccidere il testimone e sparire. Un lavoro
pulito come sempre. Ma non ha calcolato la ricetta della mamma... Con una nota
di Roberta Bellesini Faletti.
Giorgio Faletti, artista
poliedrico, non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da
un campo artistico all’altro.Come comico ha lasciato una
forte impronta nel panorama della comicità creando una serie di personaggi
indimenticabili protagonisti di alcune fortunate serie televisive come Drive In, Emilio e Fantastico
90.Anche come musicista Giorgio Faletti
ha ottenuto negli anni numerosi consensi.
Ha cominciato
pubblicando in proprio diversi album di successo. Nel 1994, con la
canzone Signor Tenente, si è
aggiudicato il secondo posto e il Premio della Critica al Festival di Sanremo.
Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica
leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i
versi di due album di Angelo Branduardi, Camminando
Camminando e Il dito e la luna.Il
2002 segna l’esordio in campo letterario.Il romanzo Io uccido balza
immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 3.500.000 di
copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi
anni. Nel 2004 esce Niente di vero tranne gli occhi che ne
conferma il talento letterario con oltre tre milioni di copie vendute. I suoi
libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in
tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia
e a partire dal mese di marzo 2007 negli Stati Uniti e nei paesi di lingua
anglosassone. Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente
della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. Nel frattempo non
dimentica di essere un attore. Nel 2006 interpreta il prof. Martinelli in Notte prima
degli esami, film campione di incassi con oltre 20 milioni di euro
al botteghino. La sua interpretazione è stata premiata dalla critica con la
nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Il suo
terzo romanzo, Fuori da un evidente destino ha
venduto quasi 2 milioni di copie. Del 2008 la
raccolta di racconti Pochi inutili nascondigli (Baldini
Castoldi Dalai) e del 2009 l'audiolibro di uno di questi racconti, Una gomma e
una matita (Emons audiolibri) letto da Vinicio Marchioni. Nel
2010 esce Appunti di un venditore di donne (B.C.
Dalai editore). Nel 2011 esce Tre atti e due tempi (Einaudi)
e nel 2012 Da quando a ora(Einaudi).
Giorgio
Faletti scompare nel 2014, in seguito a una lunga malattia.
1978: a Roma le Brigate Rosse hanno rapito Aldo Moro, in Sicilia boss mafiosi come Gaetano Badalamenti soffocano ogni tentativo di resistenza civile, all'ombra della Madonnina le bande di Vallanzasca e Turatello fanno salire la tensione in una città già segnata dagli scontri sociali. Ma anche in questo clima la dolcevita del capoluogo lombardo, che si prepara a diventare la Milano da bere degli anni Ottanta, non conosce soste. Si moltiplicano i locali in cui la società opulenta, che nella bella stagione si trasferisce a Santa Margherita e Paraggi, trova il modo di sperperare la propria ricchezza.
È proprio tra ristoranti di lusso, discoteche, bische clandestine che fa i suoi affari un uomo enigmatico, reso cinico da una menomazione inflittagli per uno sgarbo. Si fa chiamare Bravo.
Il suo settore sono le donne. Lui le vende. La sua vita è una notte bianca che trascorre in compagnia di disperati, come l'amico Daytona. L'unico essere umano con cui pare avere un rapporto normale è un vicino di casa, Lucio, chitarrista cieco con cui condivide la passione per i crittogrammi.
Fino alla comparsa di Carla che risveglierà in Bravo sensazioni che l'handicap aveva messo a tacere. Ma per lui non è l'inizio di una nuova vita bensì di un incubo che lo trasformerà in un uomo braccato dalla polizia, dalla malavita e da un'organizzazione terroristica. Un noir fosco su uno dei momenti più drammatici del dopoguerra italiano, in una Milano che oscilla tra fermenti culturali e bassezze morali.
Giorgio Faletti, artista
poliedrico, non ha mai smesso di dare prova della sua capacità di spaziare da
un campo artistico all’altro.Come comico ha lasciato una
forte impronta nel panorama della comicità creando una serie di personaggi
indimenticabili protagonisti di alcune fortunate serie televisive come Drive In, Emilio e Fantastico
90.Anche come musicista Giorgio Faletti
ha ottenuto negli anni numerosi consensi.Ha cominciato
pubblicando in proprio diversi album di successo. Nel 1994, con la
canzone Signor Tenente, si è
aggiudicato il secondo posto e il Premio della Critica al Festival di Sanremo.
Sono nate in seguito le collaborazioni con alcuni grandi artisti della musica
leggera italiana: ha scritto canzoni per Mina, Milva, Gigliola Cinquetti e i
versi di due album di Angelo Branduardi, Camminando
Camminando e Il dito e la luna.Il
2002 segna l’esordio in campo letterario.Il romanzo Io uccido balza
immediatamente al vertice delle classifiche italiane e con oltre 3.500.000 di
copie vendute diventa uno dei più clamorosi successi editoriali degli ultimi
anni. Nel 2004 esce Niente di vero tranne gli occhi che ne
conferma il talento letterario con oltre tre milioni di copie vendute. I suoi
libri sono tradotti in 25 lingue e pubblicati con grande successo, oltre che in
tutti gli stati d’Europa, anche in Sud America, in Cina, in Giappone, in Russia
e a partire dal mese di marzo 2007 negli Stati Uniti e nei paesi di lingua
anglosassone. Nel novembre del 2005 Giorgio Faletti ha ricevuto dal Presidente
della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura. Nel frattempo non
dimentica di essere un attore. Nel 2006 interpreta il prof. Martinelli in Notte prima
degli esami, film campione di incassi con oltre 20 milioni di euro
al botteghino. La sua interpretazione è stata premiata dalla critica con la
nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista. Il suo
terzo romanzo, Fuori da un evidente destino ha
venduto quasi 2 milioni di copie. Del 2008 la
raccolta di racconti Pochi inutili nascondigli (Baldini
Castoldi Dalai) e del 2009 l'audiolibro di uno di questi racconti, Una gomma e
una matita (Emons audiolibri) letto da Vinicio Marchioni. Nel
2010 esce Appunti di un venditore di donne (B.C.
Dalai editore). Nel 2011 esce Tre atti e due tempi (Einaudi)
e nel 2012 Da quando a ora(Einaudi). Giorgio
Faletti scompare nel 2014, in seguito a una lunga malattia.
Un'opera sconvolgente: un crocevia tra un testamento ed un viaggio, a tratti psichedelico, all'interno di una mente consapevole.Benché il titolo e la copertina del libro, suonino come un monito, si rimane davvero stupiti dalla sostanza "incontrata durante il viaggio". Una sostanza profonda, costellata di riflessioni e domande, mai di giudizi: se non per i mafiosi. Argomenti difficili anche solo da isolare nella mente di ognuno: figurarsi renderli a terzi: fede; spiritualità; amore; amicizia; consapevolezza, empatia ma anche vendetta e perdono: l'autore ci è riuscito con una naturalezza a tratti imbarazzante. Benché la trama del romanzo non abbia riscontro preciso rispetto alle vicende della vita dell'autore, appare lampante come le emozioni vissute da quest'ultimo, siano il fil rouge indissolubile dell'opera: rabbia, tristezza, odio e soprattutto paura: ma anche gioia nella fede, nell'amore e nell'amicizia. Il concetto dell'amicizia, dalla visione complessiva dell'opera, emerge estremamente profondo, alla stregua di quello della genitorialità: nonostante ciò la resa del concetto risulta spaventosamente naturale e credibile.
Nonostante sia un'opera di denuncia della Ndrangheta e delle parti deviate dello Stato, questa rimane un'opera d'amore. In calce al libro, nella descrizione dell'autore, ho trovato scritto: "In attesa di Enrico Quarto". Solo successivamente ho capito trattasi di un’ esemplificazione di quanto fin qui abbia cercato di rendere. Enrico Quarto sarà la ludoteca che l'autore aprirà, prossimamente, nel cuore di Gaeta. Lo ha dedicato a suo cugino/fraterno, Enrico Amelio, di Quarto, cofondatore del progetto e morto ucciso dalla camorra (come già accertato in sede giudiziaria) Si: questa è un'opera trasversale; un'opera obliqua, a tratti materica, che offre uno spaccato affidabile circa le sofferenze e le paure di un uomo impegnato: di un uomo "sporco di vita".
Le apparenze possono ingannare; e ciò che sicuramente non
fanno, è darci una visione approfondita di quanto al nostro esame. Ciò non vuol
dire che le valutazioni basate sulle apparenze siano, di per sé, sbagliate;
devono solo essere supportate dalla consapevolezza che sono superficiali (da
non intendere, in tal caso, in senso negativo), ovvero maturate da una visione
esterna, dalla visione della sola "scorza". È inevitabile che l'uomo
si faccia un'idea su una persona incontrata per la prima volta, basata sul modo
di parlare, linguaggio del corpo, abito, auto ecc.; a volte avviene in un attimo.
Le apparenze sono tutte intorno a noi e ci sollecitano di continuo.
(NOTA: L'autore ha concesso file e permessi )
SINOSSI
LE APPARENZE
La vita è una stagione
enormemente sopravvalutata
Salvatore Carandente Tartaglia
(Meravigliosa non potevo non pubblicarla)
Gentilmente Inviatami
dall’ autore con il permesso di pubblicarla:
Le valutazioni
basate sull’apparenze non sono, di per sé, sbagliate. Necessitano però la
consapevolezza della superficialità: cosa che non va intesa in senso negativo.
Vuol dire solo che, esse valutazioni, sono scaturite da una visione
esclusivamente esterna; della sola “scorza”. Rispetto alle apparenze si viaggia
nel campo della legittimità. Per il merito invece, necessitano migliaia di
altre “conoscenze”. In caso contrario si correrebbe il distruttivo rischio di
confondere una verità relativa con un’assoluta. Troppo spesso
rimuginiamo sul passato o ci proiettiamo a capofitto nel futuro. Troppo spesso
viviamo nella nostra testa, quando invece dovremmo fare esperienza diretta del
mondo. Qui ed ora. La consapevolezza di ciò è l’unico modo per evitare di essere
attratti dal potentissimo vortice del confronto e del giudizio. È l’unico modo
per evitare di considerare assolute cose assolutamente relative. La conoscenza è
un percorso impegnativo che tira dritto verso l’umiltà FOTO PADRE PINO
PUGLISI(POSSIBILMENTE – IN MANCANZA
NOME): quest’uomo, della sua vita, non ha sprecato niente; nemmeno la morte. L’empatia è
straordinaria capacità di stare dentro la vita, quant’anche vi sia dolore. “Occorre compiere fino in fondo il proprio
dovere, qualunque sia il sacrificio da sopportare, costi quel che costi, perché
è in ciò che sta l’essenza della dignità umana” (John Fitzgerald Kennedy). È difficile
essere curiosi ed infelici allo stesso tempo. “So di non sapere” (Socrate): è
l’intuizione faro di uomini straordinariamente illuminati: “Io vo dattorno ricercando e investigando
secondo la parola del Dio se ci sia alcuno tra i cittadini e fra gli stranieri
che io possa ritenere sapiente; e poiché sembrami non ci sia nessuno, io vengo
così in aiuto al Dio dimostrando che sapiente non esiste nessuno” (Platone). “Bisogna, con umiltà, accettare l’idea che il
progetto su di noi ci sovrasta sempre ed è sempre avanti” (Padre Pino
Puglisi). Nostro Signore
ha strutturato l’Universo affinché non si possano avere tutte le risposte,
proprio perché in questa continua ricerca risiede il fine dell’essere umano
consapevole. La continua espansione dell’Universo, a velocità probabilmente
superiore a quella della luce, sembra corollario affidabile di tale postulato. In profondità i
dubbi e le domande aumentano in maniera proporzionale. Nella Bibbia è
scritto chiaramente: “Dio manda gli
stolti per confondere i sapienti”. Vuol dire che siamo destinati
all’approfondimento continuo, affinché ci si tenga sempre in “allenamento”. “E’ proprio quando credete di sapere qualcosa
che dovete guardarla da un’altra prospettiva” (Robin Williams). Ci si può
gratificare grazie all’incontro con quello che Padre Puglisi ha definito
“l’intuito”. La scintilla; una scintilla d’inizio, mai di una fine. Agendo nel
giusto, impegnandosi a migliorare, si riceve in dono da Dio conoscenze che
nemmeno si credeva potessero esistere. Le nostre
caratteristiche, positive o negative che siano, nulla hanno a che fare con i
nostri meriti e demeriti; questi, invece, dipendano da cosa ce ne facciamo di
tali caratteristiche: quanto siamo disposti ad impegnarci per limare i difetti
e cosa siamo disposti a fare per onorare le nostre personali vocazioni.
Dipendono, cioè, da ogni singola decisione presa nella nostra vita; partendo da
quelle apparentemente meno importanti (come quella di donare o meno un
sorriso). “Siamo nati per l’amore”. Il principio
per cui esso farebbe girare il mondo ha un fondamento consistente; l’amore ci
ispira, ci stupisce, ci fortifica, c’insegna: a preoccuparci della sofferenza
altrui, a saper perdonare, a comprendere gli errori degli altri. “Amore è apertura esistenziale alla
trascendenza” (Padre Pino Puglisi). Le conoscenze,
ci permettono di sviluppare l’empatia e non farci attirare dal vortice, tanto
ben organizzato dal nostro cervello, del confronto e del giudizio. Albert
Einstein, ha detto che le uniche cose infinite sono l’Universo e la stupidità
umana, ammettendo poi che dell’Universo non ne era certo; ma ha anche detto che
gli esseri umani sono capaci di innescare la “spirale positiva”. “Fra i tanti
soprusi commessi dalle mafie vi è anche quello linguistico (Francesco
Deliziosi) Potremmo stare
a parlare per giorni di principi, senza scoprire, dell’altro quale religione
abbia abbracciato. Dio le ha legittimate tutte; tanto è funzionale al Disegno: affinché
si possa maturare la convinzione dei propri limiti e, in tal modo, navigare verso
l’Infinito. Se
non fosse solo una prova lampo, la vita, in essa, Dio, non avrebbe previsto la
sofferenza. E, forse, se non avesse avuto bisogno di questa prova, la vita,
nemmeno l’avrebbe creata”. Per gli uomini
straordinari, il rischio di morte può essere serenamente accettato, certamente
più di altri rischi, pur non empiricamente conosciuti. Che pure sentano essere
qualcosa assomigliante alla sostanza.
Qualcosa che potrebbe rappresentare la
scriminante tra aver vissuto o aver sprecato. Chiunque non abbia
mai sbagliato non avrà provato nulla di nuovo (Albert Einstein). “Basta che
siete giovani perché vi ami tantissimo” (Don Giovanni Bosco). “Nessuna
battaglia è troppo lunga e nessuna guerra è troppo difficile per non
combatterla fini in fondo” (On.Le Pietro Grasso). La disciplina
dell’arma, rispetto a persone come queste, tendenti al valore, manifesta tutti
i suoi meriti. “Tanto non possono nulla contro di noi, al
massimo possono ucciderci (Joe Pistone). L’eternità è,
al tempo stesso, il fine stesso della vita e l’unica cosa in grado di darle un
senso. L’Universo,
nella sua gamma infinita di colori, suoni, energie, costituisce un’armonia
estasiante. È come se
l’Universo fosse impegnato a comunicare a se stesso istantaneamente. Al di là
di ogni logica di tempo e spazio. Foto Papa
Francesco “Lui non è uno dei tanti; con
Lui proprio non vi potete confondere. Lui è il degno rappresentante di Nostro
Signore. Perché è il Papa? Mhh… no! Perché sta cambiando il mondo! Da solo! E,
soprattutto, perché lo sta facendo seguendo fedelmente l’insegnamento”. “La ndrangheta è una sorta di mostruoso
animale giurassico che non si estingue, perché sono ancora in tanti a
proteggerla, a tutelarla, a cercarla ed a legittimarla” (Nicola Gratteri). Il progetto è
di concedere lo Spirito Santo a chi si sia veramente impegnato. Le
caratteristiche che ognuno di noi ha, positive e negative e concesse con
immensa sapienza, non hanno nulla a che vedere con i nostri meriti o demeriti.
Questi dipendono da cosa ce ne facciamo di ogn’una di queste cose è
incredibilmente interessante prendereatto come una
persona, una persona sola, abbia in sé, tanta potenzialità. Ovvero come possa
incidere fortemente nella vita di altri esseri viventi. Giudicando ci
si sente gratificati per esclusione. Se c’è qualcuno
che non abbia mai fatto errori allora vuol dire che non è umano e se saremo
consapevoli di ciò sarà il nostro inconscio a ricordarcelo e sarà molto peggio. “Ogni volta
avalliamo il male siamo stranieri noi stessi” (Padre Fabio). Padre Pino
Puglisi: Quando avverti che un semplice uomo possa spostare le coscienze,
avverti, inevitabile, la sensazione che, credendo, si possano veramente
smuovere le montagne. Non saremo
stati dei buoni genitori se non avremo amato ogni singolo bambino al mondo. I bambini sono
doni straordinari concessici affinché li si promuove alla vita, nel mentre
s’insegna a noi stessi: loro sono, insieme, l’essenza della vita e la misura di
quanto voliamo. Essere amati ci
rende forti, ma amare ci rende coraggiosi. Si Signore: se
andiamo rischiamo di morire tutti; ma se non andiamo rischiamo molto, molto di
più. Questo manipolo
di uomini straordinari, la morte, sono pronti ad affrontarla a testa alta: con
la fierezza del loro immenso rapporto. Questi uomini stanno facendo, semplicemente, ciò che va
fatto: prendere o dare vita per gli uomini che li hanno salvati. Niente più e
niente meno. Un uomo che cade offre la possibilità di tendergli una mano.
Ineluttabilmente, nella vita, siamo talvolta “quello che cade”, talaltra “quello
tende la mano”. In ogni caso possiamo sentire la possente forza edificante
della dignità; dell’amore. Il Malgano, inizialmente, rimane fermo. Disorientato e
stupito. Poi tradisce tutta la sua debolezza ed inconsistenza, proprie dei
mafiosi, pur mascherate dalla capacità di compiere azioni forti. Piagnucolando
dal dolore, grida: “Mi ha rotto il naso,
mi ha rotto il naso ………….. brutto stronzo, sei morto”. “Posto assurdo questo,
dove il male ha preso il sopravvento in ogni parte della società, partendo da
quelle più importanti. Posto dove nemmeno si pensa possa esserci un’altra
possibilità. Ma non è un caso che dove vi sia tanto male, il bene, quello
residuo, sia enormemente concentrato. Parlo di quelle persone veramente toste,
quelle che onorano la vita, quelle che, guardandole, ti capita di capire
perché, la vita stessa, esista ancora”. “Bisogna
essere disposti pure al sacrificio della vita per Evangelizzare contro la
cultura della morte” (Papa Giovanni Paolo II). “Chiunque
scandalizzerà uno solo di questi piccoli, gli conviene che gli venga appesa al
collo una macina da mulino e sia gettato nel profondodel mare”. (Gesù). Essere soli è
la disgrazia più grande alla qual possiamo andare incontro (Padre Pino
Puglisi) Nel 2014 Papa Francesco ha scomunicato i mafiosi. “La mafia non è affatto
invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà
anche una fine” (Giovanni Falcone). “Ogni anno vedendo quel mare di gente,
quell’esercito silenzioso e pieno di speranza che vi commemora, me ne convinco
ancora di più. Hai ragione, Giovanni: avrà una fine” (Pietro Grasso). “La mafia mi ucciderà quando altri
lo consentiranno” (Paolo Borsellino). “La persona è immagine di Dio e
Dio non disprezza la propria immagine. Trova sempre il modo di riscattarla”
(Papa Francesco).“Non c’è niente di nobile ad
essere migliore di un altro; nobile è essere migliore di ieri” (Oscar
Wilde). “Niente e nessuno, al di fuori di
noi, può dare significato alla nostra vita” (Fromm). “Perché il Maestro è dentro: dentro
il profondo di ognuno di noi” (S. Agostino). “Quando la felicità non la vedi,
cercala dentro” (Napoli). “Ognuno di noi rappresenta solo
una goccia nell’oceano: eppure senza gocce l’oceano non esisterebbe” (Madre
Teresa di Calcutta) “Se dovesse succedermi qualcosa di
molto grave si ricordi questo incontro con il ministro Rognoni, perché a questo
incontro è da collegare quanto di grave mi potrà accadere” (Pier Santi
Mattarella). Legge La Torre: “E’ l’unico
strumento giudiziario veramente efficace nelle mani della magistratura”
(Nicola Gratteri). Boris Giuliano: “Il miglior
poliziotto d’Italia” (Pietro Grasso). Ninni Cassarà ed i suoi uomini straordinari: allorquando chiedevano
mezzi e risorse allo stato si sentivano rispondere che non c’erano fondi. All’epoca
ministro dell’interno era un certo Oscar Luigi Scalfaro. Le indagini, le
testimonianze, le ricostruzioni e le sentenze dei decenni successivi hanno
accertato come, in quegli anni, si spartissero torte enormi. Io stesso ricordo
come in prossimità delle elezioni per la composizione del parlamento, i
candidati, almeno quelli più “in vista”, per numerose settimane organizzavano
due ricevimenti al giorno in location esclusive; sfarzo, ostentazione,
benessere indecente. E pure, per quegli uomini straordinari, non c’erano fondi
nemmeno per comprare un binocolo! Dovettero fare una colletta per comprarne
uno. Quando a Spatuzza, autore di centinaia di uccisioni e della strage di
via D’Amelio, durante un esame teologico in carcere, gli venne chiesto quale
fosse il delitto che lo aveva segnato di più, lui rispose quello di Padre
Puglisi precisando che nulla aveva a che fare il fatto che fosse un prete.
Inevitabilmente gli chiesero, quindi, quale fosse il motivo e lui rispose: “Perché nel mentre gli sparavo lui mi
sorrideva; quando era in terra e la macchia di sangue si espandeva, lui mi
sorrideva”. Li aveva perdonati. A Giovanni Falcone che sperava di avere, dal pur esaustivo e strutturato
Tommaso Buscetta, anche i nomi dei politici, quest’ultimo gli rispose, in
maniera concludente: “L’Italia non è
pronta. Finiremmo al manicomio, io criminale e lei civile”!
(NOTA: L'autore ha concesso file e permessi )
CENNI SULLA VITA
Salvatore Carandente Tartaglia
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Salvatore Carandente Tartaglia 45 anni. Sposato e con due figli.
Proviene da una onesta famiglia di lavoratori. Napoletano di provincia.
Ha iniziato gli studi presso il liceo
classico Ettore Majorano; Anno di diploma 1994 a seguire con la
facoltà di Giurisprudenza presso la Federico
II di Napoli; (da note indiscrete laurea quasi imposta più che amata);
Anno di laurea 2000. Avvocato per oltre 15 anni, anche gestore di
stabilimento balneare, per ben quattro anni.
Quest’ultima esperienza lavorativa l’ha amata molto, donandogli
gioie e soddisfazioni, infatti è in procinto di aprire un locale a Gaeta che dedicherà al suo amato cugino che non c’è
più, Enrico che era originario, come l’ autore, della città di Quarto: ha già
registrato il marchio “Enrico Quarto”.