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martedì 26 gennaio 2021

Jenny Blackhurst - La Paziente Perfetta

Jenny Blackhurst
La Paziente Perfetta

 

 Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 

Mugnano di Napoli

19 dicembre2020

<< Lei non può curarmi.>>. 
Così inizia e così finisce il libro.
Prevedibile, mi dispiace dirlo, ma è un thriller altamente prevedibile, inoltre si corre troppo nel finale se lo si paragona al resto del racconto, nel complesso, però, non è una spiacevole lettura ma si sarebbe potuta sviluppare meglio. Per capirci, le prime 50 pagine sono un po' noiosette la curiosità verso la vicenda cresce con troppa lentezza, praticamente poca suspense ma è facile da leggere anche se sono un po' soporifere le descrizioni sulla vita delle protagoniste: donne assurde, donne anagraficamente adulte ma con atteggiamenti da adolescenti al liceo; ed è proprio dalle protagoniste che ci si aspettava di più dopo tanta descrizione e con tali trascorsi; in particolare dalla protagonista Karen, una maniaca del controllo. Il finale, però, è buono, questo lo devo ammettere, è sviluppato bene, in effetti  è originale; all’inizio mi ha dato l’ impressione che avessi sbagliato tutto nella  mia mente, intuizioni e deduzioni, invece si sono aggiunti piacevoli e sfiziosi tasselli, impossibili da ipotizzare in anticipo, alle mie stesse conclusioni. Mi sono sentita come la protagonista Karen Browning, soddisfatta di aver sempre ragione! Posso dire che il libro è scritto in maniera scorrevole anche se in taluni momenti bisogna prestare un po' più di attenzione ai fatti narrati ma nel complesso prende un generoso voto di 3/5. L.Ch. 
VOTO: 📚📚📚🕮🕮

 

TRAMA

La Paziente Perfetta

di Jenny Blackhurst


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Karen, Eleanor e Bea sono amiche sin da quando erano bambine. Tra loro non ci sono segreti, e ciascuna conosce le altre alla perfezione. Adesso che hanno superato i trent'anni, hanno cominciato ad allontanarsi a causa delle difficoltà di tutti i giorni: Eleanor è una moglie e una madre sommersa dalle responsabilità e che fatica a stare dietro a tutte le cose da fare; Bea è felicemente single, o almeno questo è ciò che lascia credere agli altri; Karen fa la psichiatra e, nonostante il proprio passato oscuro, considera se stessa la roccia del gruppo, l'amica su cui contare. Ma quando una nuova paziente si presenta nel suo studio con disturbi che non le sono ancora del tutto chiari, Karen comincia a temere di aver messo le sue più care amiche in pericolo. Perché la sua paziente sa cose sulle tre donne che nessuno all'infuori del loro ristretto circolo potrebbe (o dovrebbe) conoscere...
 







 

CENNI SULLA VITA di:

Jenny Blackhurst

 

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Jenny Blackhurst è cresciuta in Inghilterra, nello Shropshire, è una scrittrice inglese. Vive con il marito nel suo luogo di nascita, Shropshire, e ha esordito nella letteratura con il thriller - Era una famiglia tranquilla (How I Lost You). In Italia tutti i suoi romanzi sono pubblicati dalla Newton Compton Editori.  Ha ottenuto in pochissimo tempo il consenso della critica e un grande successo di pubblico. La Newton Compton ha pubblicato anche La paziente perfetta e La figlia adottiva, La strana morte di Evie White.

Copertina rigida: 384 pagine
Dimensioni: 15.5 x 3.5 x 23.5 cm
Editore: Newton Compton Editori : 29 marzo 2018
Prima pubblicazione: 28.08.2016
Lingua: Italiano







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martedì 19 gennaio 2021

Andrew Michael Hurley - Loney

 Andrew Michael Hurley
Loney

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

@LibrieOpinioni

 Mugnano di Napoli

Sabato 05.12.2020
 
È un quasi Horror, per essere più precisa un horror psicologico, un quasi Thriller con un tantino di gotico mistero. Eppure in copertina vi è scritto: 
“Non è solo un buon libro, è strepitoso.
Una storia straordinaria.”
Stephen King
 Mi sono fidata di uno degli autori che amo di più invece, questo libro, dalla meravigliosa copertina, mi ha lasciata con l’amaro in bocca. Non posso dire che mi sia piaciuto ma neppure il contrario. È tutto “un quasi”! La copertina della mia copia, però, con quella scritta scura, tra il nero e il grigio topo, con la casa disegnata nell’ incavo nella consonante L e il ramo d’albero che cresce intorno alla vocale Y, con la minuscola goccia di sangue che cola dalla punta bassa del ramo, come un fiore, tutto su un fondo bianco, è meravigliosa; complimenti al Polystudios.net per il progetto grafico. Narrato in prima persona, lo stile è bellissimo, chiaro e pulito, posso affermare che, questo racconto, è un eccezionale sfoggio di scrittura elegante e discreta, senza fronzoli, ridondanze, mancanze o esagerazioni, tanto scorrevole che le circa 360 pagine si leggono in massimo due giorni, forse troppo perfetto. A voler trovare un difetto potrei dire che la narrazione è un tantino prolissa, perché per più della metà del testo non succede molto, è una continua attesa, ma senza suspense, e questo per me è un problema in un horror/thriller, ma stilisticamente è un lavoro magistrale.  Da pagina 312:
<< Tonto, non sempre la verità è scritta sulla pietra.
Anzi, non lo è mai.
Esistono solo versioni diverse di uno stesso fatto.
E a volte conviene essere selettivi
circa la versione che si decide di dare alla gente.>>.
In fondo l’autore insegna letteratura inglese, non poteva essere scritto male.

Molto ben elaborato il bigottismo e il fanatismo religioso che dilaga tra i protagonisti, questo è tra le prime cose che noterete, un po' più accentuato su taluni personaggi più moderato su altri; la trama è semplice ma non la racconterò leggetela sotto nel mio blogIl ritmo della storia è lento, come le onde del mare, ma non troppo e per quanto i personaggi ed i luoghi siano ben descritti e ben sviluppati molto spesso non portano a nulla e forse è questo ciò che mi ha infastidito della storia. Ci sono, infatti, tante cose accennate e sospese ma senza consistenza. All’inizio sembrano tanti  indizi sparsi ma non è così. Per questo si rimane un po' spiazzati, come impotenti ed arrabbiati dinnanzi agli eventi, si vorrebbe aiutare i protagonisti a risolvere qualcosa ma non si può, questa è la sensazione che si prova leggendo questo libro.

Un po' come dice a pagina 195-196:
<< … diceva che la morte ha lo stesso
tempismo degli attori incapaci,
e credo che avesse ragione.
Quando qualcuno muore,
è normale rammaricarsi
per come lo si trattava da vivo.
… È il peggior senso di colpa possibile,
perché è assolutamente irreparabile.>>.
Nel complesso non lo sconsiglio, ma non mi sento neppure di consigliarlo è, come dicevo all’inizio, “un quasi” che sta a Voi decidere se scoprire o meno.
Come mette in evidenza il narratore a pagina 359:
<< … ci sono solo versioni diverse della verità.
E ad amministrarle sono sempre
gli strateghi più forti e preparati.>>.
Scegliete Voi, allora, che fare: leggerlo, per curiosità, o no! Potrebbe essere un capolavoro ed io non l’ho capito!  L.Ch. 📚Voto? 📚📚📚 🕮🕮

TRAMA

Loney

di Andrew Michael Hurley


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Per la voce narrante di questo romanzo Loney vuoi dire tante cose insieme: uno strano nulla sulla costa del Lancashire, una stagione della vita, una dimora che cela segreti, la memoria delle vacanze di Pasqua trascorse laggiù insieme ai genitori, al fratello maggiore Hanny e a una piccola comunità fanatica in cerca di un miracolo impossibile. Loney è il tempo del legame esclusivo con il silenzioso, oscuro Hanny, fatto di muti scambi attraverso oggetti e piccoli giocattoli, e del rapporto controverso con due preti molto differenti: padre Wilfred, morto in circostanze tutte da chiarire, e il giovane padre Bernard, forse troppo interessato alla vita e alle opere del suo predecessore. Anni dopo quello strano nulla ancora respinge e chiama con i suoi riti antichissimi, i suoi misteri macabri, i suoi prodigi sanguinosi. 
Pubblicato in prima battuta da Tartarus Press, piccolo editore specializzato in romanzi dell’orrore e del soprannaturale, poi portato a un pubblico più vasto da John Murray, editore inglese di lungo corso, Loney ha vinto il Costa First Novel Award 2015 e si è meritato subito l’etichetta impegnativa ma meritata di classico moderno.
 

CENNI SULLA VITA di:

Andrew Michael Hurley


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Nato nel 1975 a Preston, scrittore Britannico, dopo aver vissuto a Manchester e a Londra, vive e lavora nel Lancashire. Ha esordito nel 2006 con la raccolta di racconti Cages and Other Stories e ha pubblicato il suo primo romanzo, Loney, nel 2014. Stampato inizialmente in sole 278 copie, ha in seguito riscosso un buon successo e ottenuto un Premio Costa. Grazie al secondo romanzo, Il giorno del diavolo, è stato insignito dell' Encore Award destinato alla seconda opera pari merito con la scrittrice Lisa Mclnerney. Giornalista per il Guardian, insegna scrittura creativa alla Manchester Metropolitan University. 
Copertina flessibile : 368 pagine
Editore : Bompiani (13 marzo 2019)
Traduttore: Vincenzo Vega
Prima Pubblicazione: 01 ottobre 2014 - Lingua  : Italiano


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martedì 13 ottobre 2020

Michel Houellebecq - La Carta e il Territorio


Michel Houellebecq 

La Carta e il Territorio

 
Per chi già conosce l’ autore è quasi superfluo affermare che il suo stile di scrittura è favoloso. Leggero, implacabile, veloce, diretto ma soprattutto preciso. Un uso della parola magistrale non ci si può sbagliare ad intendere e capire.
In questo lavoro Michel Houellebecq è stato meno duro del solito nel pizzicare la società moderna è stato morbido, direi meno spietato, ma con una leggerissima vena pungente che solo chi ha letto opere come Sottomissione o Serotonina riesce ad intendere. Originale trovare tra i protagonisti dell’opera l’ autore stesso, direi divertente, appassionante ed ovviamente sfacciato, presuntuoso e pieno di sé, caratteristiche che me lo fanno amare sempre più, perché è bravo e chi è bravo può essere presuntuoso, finiamola con questa “corretta umiltà” ad ogni costo, viva l’ esagerazione dove è giusto che ci sia!
Torniamo, però, all’ opera:  Non manca nulla abbiamo il thriller, il giallo, i colpi di scena e quel pizzico leggero di erotismo ma ciò che più colpisce è l’introspezione utilizzata dall’ autore che rende questo lavoro più cedevole ed originale. Mettersi a nudo non è poi così semplice ma è stato fatto con maestria. Da pagina 209:
<< La vita talvolta vi offre un’opportunità, penso, ma quando si è troppo vigliacchi o troppo indecisi per coglierla, essa si riprende la sue carte; c’è un momento per fare le cose e per entrare in una felicità possibile, tale momento dura qualche giorno, talvolta qualche settimana o persino qualche mese ma si verifica solo una volta, soltanto una, e se in seguito si vuole tornare sui propri passi è semplicemente impossibile, non c’è più posto per l’entusiasmo, la convinzione e la fiducia, rimangono una rassegnazione dolce, una pietà reciproca e rattristata, la sensazione inutile e giusta che qualcosa avrebbe potuto esserci, che ci si è semplicemente mostrati indegni del dono che ci era stato fatto.>>.
 Secondo me con questo romanzo Michel Houellebecq mostra al mondo una caratteristica unica nel suo genere che lo farà apprezzare “con il senno di poi” ovvero saper intuire la modernità, l’umanità e il tempo che si sta vivendo dall’angolazione “della pancia”! #LuigiaChianese

 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 4 Libri. 📚📚📚📚📖

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TRAMA
La Carta e il Territorio
Michel Houellebecq
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Se Jed Martin, il personaggio principale di questo romanzo, vi dovesse raccontare la sua storia, probabilmente vi parlerebbe della rottura della propria caldaia, avvenuta un certo 15 dicembre. Oppure di suo padre, architetto noto e stimato, con cui era solito trascorrere solo la vigilia di Natale. Ricorderebbe certamente Olga, una russa molto carina incontrata all'inizio della sua carriera, in occasione di una mostra delle sue fotografie delle carte stradali della Michelin. Tutto questo avveniva prima che arrivasse il successo mondiale con la serie delle opere dedicate ai "mestieri", ritratti di personalità di diversi ambienti (fra cui lo scrittore Michel Houellebecq), colte nell'esercizio della loro professione. Dovrebbe dire anche come ha aiutato il commissario Jacelin a chiarire un'atroce storia criminale che ha sconvolto la polizia. Sul finire della sua vita, Jed Martin arriverà a una certa serenità ed emetterà solo dei mormorii. L'arte, il denaro, l'amore, il rapporto col padre, la morte, il lavoro sono solo alcuni dei temi di questo romanzo, decisamente classico eppure, evidentemente, contemporaneo, in cui Michel Houellebecq, con la consueta implacabilità, ritrae la condizione umana.
 
Prima Pubblicazione: 3 settembre 2010
Numero di pagine: 428
Editore: Groupe Flammarion
Premi: Premio Goncourt, Goncourt List, Poland's Choice
 
CENNI SULLA VITA di:
Michel Houellebecq
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Michel Houellebecq ([miˈʃɛl wɛlˈbɛk]), pseudonimo di Michel Thomas (Saint-Pierre, 26 febbraio 1956), è uno scrittore, saggista, poeta, regista e sceneggiatore francese. L'autore, spesso assimilato al movimento anglosassone detto di Anticipazione sociale, è considerato uno dei più rilevanti scrittori della letteratura francese contemporanea. Si è segnalato anche come critico letterario e per le sue prese di posizione critiche sull'Islam. I suoi libri sono tradotti in italiano da Bompiani, che ha raccolto in due volumi la sua opera omnia, e da La nave di Teseo.
<< La totalità degli animali e la schiacciante maggioranza degli uomini vivono senza mai provare il minimo bisogno di giustificazione. Vivono perché vivono, tutto qua, è così che ragionano; poi immagino che muoiano perché muoiono, e che questo, ai loro occhi, concluda l'analisi.>>. (M. Houellebecq, Sottomissione, p. 43)
Nato nel dipartimento d'oltremare francese della Réunion, Michel Thomas è cresciuto fino a sei anni in Algeria. Suo padre, guida d'alta montagna, e sua madre, medico anestesista, si disinteressano molto presto di lui, dopo la nascita della sorellastra. I genitori lo affidano alla nonna paterna, Henriette Houellebecq, una comunista, della quale adotta il cognome. Dopo aver frequentato a Parigi il liceo Chaptal, nelle classi di preparazione per la Grande École, si iscrive alla facoltà di agraria nel 1975, dove fonda la poco fortunata rivista letteraria Karamazov, per la quale scrive qualche poesia e lavora alle riprese di un film dal titolo Cristal de souffrance.
Consegue la laurea in agraria nel 1978 con una specializzazione in «Ecologia e miglioramento dell'ambiente naturale». Subito dopo si iscrive all'École nationale supérieure Louis-Lumière, nella sezione di cinema, scegliendo l'indirizzo di riprese cinematografiche, che abbandona nel 1981. Lo stesso anno nasce suo figlio Étienne. Affronta in seguito un periodo di disoccupazione, e un divorzio che gli provoca una forte depressione. Inizia a lavorare come informatico nel 1983 alla Unilog (società informatica poi acquisita dalla Logica), dove resterà tre anni, periodo che diventerà poi fonte di ispirazione per Estensione del dominio della lotta, il suo primo romanzo pubblicato nel 1994. In seguito passa a lavorare all'Assemblée Nationale.
Verso la metà degli anni ottanta inizia a frequentare ambienti letterari parigini, pubblica le prime poesie e collabora con varie riviste. Le sue due prime raccolte di poesie, edite nel 1991, passano inosservate. In esse sono già percepibili i temi che verranno trattati in seguito, ossia la solitudine esistenziale e la denuncia del liberalismo e del capitalismo, all'opera fin nell'intimità degli individui:
<< In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Ugualmente, il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Sul piano economico, Raphaël Tisserand appartiene al clan dei vincitori; sul piano sessuale, a quello dei vinti. Certi guadagnano su entrambi i tavoli; altri, su entrambi perdono. Le imprese si contendono certi giovani diplomati; le donne si contendono certi giovani; gli uomini si contendono certe giovani; il problema e l'agitazione sono considerevoli.>>. (Da Estensione del Dominio della Lotta)
Sempre nel 1991 pubblica un saggio su Lovecraft. Estensione del dominio della lotta, suo primo romanzo, viene pubblicato da Maurice Nadeau nel 1994 dopo essere stato rifiutato da parecchi editori. Esso ha collocato Houellebecq a capo di quella generazione di scrittori concentrati sulla miseria affettiva dell'uomo contemporaneo. Senza promozione né pubblicità, il romanzo si diffuse tramite il passaparola. Ne è stato tratto un film per il cinema francese da Philippe Harel nel 1999, e uno per la televisione danese da Jens Albinus nel 2002.
Michel Houellebecq (2008) Dopo la pubblicazione di Le particelle elementari (1998), il romanzo successivo, che lo fa conoscere in Francia e nel mondo, nascono forti polemiche sui media legate all'esclusione del suo autore dalla rivista letteraria Perpendiculaire, della quale faceva parte, a causa di "idee ambigue". La notorietà dell'autore, che replica senza peli sulla lingua su Le Monde, trae ovviamente vantaggio da tutta questa pubblicità. Les particules élémentaires attacca (simbolicamente, ma al contempo nominandolo) lo scrittore Philippe Sollers. Il libro otterrà il Premio novembre, assegnato da una giuria della quale fa parte lo stesso Philippe Sollers, il quale testimonierà a favore di Houellebecq nel processo generato dalle dichiarazioni di Houellebecq sull'islam. Sempre nel 1998 riceve dal Ministero della cultura francese il Grand Prix national des lettres.
Houellebecq ha condiviso con il suo traduttore Frank Wynne il premio IMPAC 2002 per Atomised, la traduzione di Les particules élémentairesLe particelle elementari è generalmente considerato il suo testo più importante (attualmente tradotto in più di 25 paesi), premiato tra l'altro come migliore libro dell'anno dalla rivista francese Lire. Nel 2006 da Le particelle elementari è tratto il film tedesco Elementarteilchen, diretto da Oskar Roehler e che partecipa alla Berlinale, vincendo un Orso d'argento per il miglior attore protagonista.
Nel 2000 Houellebecq ha firmato i testi dell'album Présence humaine, su musiche di Bertrand Burgalat, vicini allo stile delle sue poesieː nell'album, che ha anche interpretato in concerto, sono presenti sia delle parti cantate che delle parti parlate. Il disco è uscito presso Tricatel, la casa discografica creata da Burgalat. Houellebecq attribuisce una pari importanza alla sua opera di saggista. Ha scritto su Les InrockuptiblesPerpendiculaireL'Atelier du RomanImmédiatement, oltre che sulla stampa internazionale. Nel 2001 lo scrittore francese viene processato per islamofobia a causa di alcune sue prese di posizione sulla religione musulmana. Vince la causa, ma poi lascia la Francia. Dopo aver vissuto per anni in Irlanda, Houellebecq si è in seguito trasferito in Spagna.
Nel 2004 Houellebecq è passato dal suo vecchio editore Flammarion alle edizioni Fayard, del potente gruppo Lagardère, per una cifra insolita per le edizioni francesi e l'assicurazione che il suo romanzo venga portato sul grande schermo. Alla ripresa letteraria del settembre 2005, ha occupato, con il suo romanzo La possibilità di un'isola, la gran parte delle pagine culturali dei media, mettendo in ombra gli altri 600 libri presentati. Ciò nonostante le vendite sono state inferiori al previsto (300.000 copie vendute contro le 400.000 attese). Dal romanzo lo stesso Houellebecq ha tratto un film, che non è stato distribuito in Italia, uscito nelle sale francesi nel 2008, senza riscuotere successo.
Michel Houellebecq, che si è risposato, dopo aver vissuto in Irlanda per parecchi anni si è trasferito in Spagna, all'interno del Parco naturale Cabo de Gata-Nijar, per poi tornare a vivere in Francia nel 2012. Nel 2010 pubblica il romanzo La carta e il territorio, edito in Italia da Bompiani, che vince il massimo premio letterario francese, il Goncourt. Nel 2015 è la volta di Sottomissione, la cui edizione italiana è ancora una volta di Bompiani. Nel 2019 è invece la volta di Serotonina, pubblicato in Italia da La Nave di Teseo. Riceve il premio internazionale alla carriera in occasione dei Premi Flaiano 2021.  Con la casa editrice – La Nave di Teseo – in Italia, il 07 gennaio 2022, esce con il romanzo  - Annientare – 

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martedì 7 luglio 2020

Daniel Keyes Una Stanza Piena Di Gente


Daniel Keyes
Una Stanza Piena di Gente

Recensione – Opinioni di

Mugnano di Napoli
20.05.2020

 Avvincente ed emozionante! L’autore ci dice subito “dove va a parare” il racconto; questo può sembrare spiazzante per un lettore, ma in questo caso è assolutamente necessario e geniale. Necessario perché è un Thriller Psicologico ed allo stesso tempo un Thriller Legale e lo scontro tra le due parti sarà il fulcro della parte finale del libro.

Da pagina 117:
<<Quando si cerca di aiutare delle persone 
mentalmente disturbate, insisteva lei, 
bisogna mettere da parte i sentimenti di vendetta e preoccuparsi dell’ individuo.>>.

È un Romanzo psicologico di alto livello e tratta di un argomento complesso: il disturbo dissociativo e la personalità multipla. Questa è una storia romanzata ma vera ed è quella di William Stanley Milligan, detto Billy, e delle sue 24 Persone/Personalità Multiple o come le chiamerà il “Maestro” ovvero il “Billy tutto in un pezzo”, “Androidi che ho creato io.”.
La parte diciamo più utile della biografia è quella iniziale, dove, in forma brevissima, sono descritte in un elenco compatto, le 24 Persone/Personalità di Billy è utile questa scelta descrittiva perché non è semplice stare dietro a tutti i “vuoti di tempo” ed ai personaggi descritti, quindi, ogni tanto, una rinfrescata alla memoria è ben accetta. Lo stile di scrittura di Keyes è freddo e distaccato ma suggestivo riesce a farti provare anche una certa empatia verso un criminale molto malato e sofferente quale Billy.
Ad un certo punto anche nel lettore, cosa che è capitata anche a me, può avvenire una parziale frammentazione/dissociazione di posizioni. Si riesce a stare dalla parte di Billy e della sua “ Famiglia Interiore” ma allo stesso tempo ad odiare alcuni di loro; si riesce a comprendere le istanze di sicurezza della comunità di riferimento ma anche ad odiare i politici sfruttatori dell’ evento; si cerca di capire le intenzioni della stampa ma si riesce anche a dividersi su come considerare un ceto giornalismo di parte; si amano e si odiano alcuni medici, insomma la confusione-fusione di Billy diventa anche la nostra ed è qui che eccelle la maestria dell’ autore Daniel Keyes, perché ti conquista e riesce a non farti perdere il filo di Arianna nella mente e nella vita di Milligam e, soprattutto, a tenerti incollato alla lettura fino a notte fonda. L.Ch.

TRAMA
Una Stanza Piena Di Gente
di Danile Keyes

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina: Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l'accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie.
Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti. Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell'identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile. Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l'arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karaté; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Alien, Tommy, David, Adalana e Christopher. Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale. Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego. E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro.

Prima pubblicazione: ottobre 1981
AutoreDaniel Keyes
Titolo originale: The Minds of Billy Milligan
Seguito daThe Milligan Wars
1ª ed. originale: 1981
CENNI SULLA VITA di:
Danile Keyes

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Daniel Keyes  è nato a Brooklyn9 agosto 1927 ed è deceduto il 15 giugno 2014 a  Boca Raton, Florida, Stati Uniti. Sposato con Aurea Georgina Vazquez.
E’ stato un autore di fantascienza statunitense, principalmente noto per il suo racconto Fiori per Algernon, del 1959, vincitore del Premio Hugo nel 1960, che adattò in un romanzo omonimo nel 1966 aggiudicandosi con esso il Premio Nebula e in un film nel 1968.
Ha insegnato a lungo, soprattutto a ragazzi con difficoltà di apprendimento. Proprio questo lavoro gli ha fornito lo spunto per il suo esordio narrativo, Fiori per Algernon: un successo mondiale, pubblicato in più di trenta Paesi e continuamente ristampato.
Keyes ha un Bachelor of Arts in psicologia e un Master's degree in letteratura inglese ed americana. Nel 2000, la Science Fiction and Fantasy Writers of America lo ha insignito del Premio Author Emeritus.
Dalle sue opere sono stati tratti dei FilmI due mondi di CharlyUn cuore sempliceDes fleurs pour Algernon. A partire dagli anni ‘80, si è dedicato prevalentemente alla non-fiction e con Una stanza piena di gente ha ottenuto una nomination al prestigioso Edgar Award.

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