Françoise Rey
La Donna di Carta
Recensione - Opinione
di Luigia Chianese
Napoli
Letto intorno al 2000 non ricordo l’anno
Riletto per il blog il Martedì 06/11/2018
È
un opera del 1996, ma io sono arrivata a questo libro molto più in là. Per i
più puritani e debolucci in emozioni sessuali, questo romanzo, è pura
pornografia, e volendo essere onesti ci sta. Questo è un testo di sogni che
sfoglia l’album di ricordi e follie; avido di sensazioni, di adrenalina e di
orgasmi. (dal capitolo 2): <<Ma lo voglio ancora più grosso, più teso,
più imperioso. Chiamo mentalmente in soccorso le geishe del lubrico Giappone,
le massaggiatrici del leggendario oriente, invoco le minuscole puttane cinesi
dalle dita delicate, le ragazze di Amburgo, Amsterdam, Berlino, le pompinare,
le più dissolute succhiacazzi capaci di sconcezze demoniache, le pippaiole di
Saigon che si lasciano inculare, tutte le viziose, le battone, le
professioniste del maschio, ne invoco l’arte, la scienza, la sapienza...>>.
In questo romanzo si scardinano le barriere e i tabù in un continuo amarsi e
dis-amarsi attraverso il sesso!
E’
un misto di sogni e realtà raccontati in lettere dalla “Donna di Carta” tra ciò che si fa, si può chiedere e si
sceglie di fare. L’apice del romanzo, è (capitolo VIII) nel sesso della Donna
di Carta ... << Ti fotto a colpi di matita, donna di carta! ...>>.
Il medesimo ritmo della vita che non si arrende alla monotonia sociale è
continuo, incessante a tratti un amore bestiale. <<Lo vedi, donna di
carta, come bisogna fare per scoparti?>>. Penso che l’ opera non sia solo
erotismo o meglio erotismo misto a violenza, ma abbia in sé anche un tocco di
vecchio romanticismo sofferente con un certo fascino psicologico; magari per
alcuni sono solo devianze o turbe mentali, per me è libertà. (Dall’ultima
pagina): <<Te lo dedico in memoria delle nostre avventure e dei nostri
errori, in pegno di un amore che non si arrese mai alle insidie del quotidiano,
e che, diventando troppo sincero, preferì il sacrificio alla
banalità...>>.
L.Ch.
Françoise Rey –
La Donna di Carta
TRAMA
Più che la trama
è un avvertenza al lettore che l’ autrice da in prima pagina, in pratica fa lei
il riassunto: (Riportato anche nella copertina del libro) Lettore, è piuttosto
comune aprire un libro e incontrare, nelle prime pagine, un uomo e una donna
che ancora non si conoscono, che scopriamo separatamente, poi man mano li
vediamo mentre s’incontrano, si piacciono, si amano. Ed è persino banale,
credo, dopo alcuni capitoli preliminari, giungere a episodi più intimi e
piccanti. Le storie si concludono spesso in questo modo, o almeno in una certa
fase del loro sviluppo, possono attraversare la congiunzione carnale dei loro
eroi, e alcuni scrittori eccellono nel preparare con sapienza apoteosi di tal
genere.
Questo libro,
almeno nella sua architettura, sfugge dalle regole classiche di quel modo di
narrare. La donna che scrive sogna, o ricorda, quel che forse le ha chiesto il
suo amante, e gli incontri che forse hanno avuto. Ma il suo itinerario
spirituale segue un percorso inverso all’ordinario, che a poco a poco la
conduce a una scoperta sorprendente, ossia che i dettagli nascondono l’insieme,
se è vero, come è vero, che il sesso porta a tutto, anche all’amore. Non
sorprenda, dunque, di trovare al termine di questo itinerario capovolto la
dedica che, in un’altra opera, avrebbe dovuto figurare all’ inizio del volume
....
P.S.: La mia è una vecchia edizione della
Mondadori del 1999 non so se è ancora in commercio (Amazon non l’ha) su
internet non l’ho trovata, però ho trovato l’ edizione della Casa Editrice ES,
sezione letteratura erotica, 200 pagine, del 01/01/1999, costo di circa 15,50 €
e anche questa, come la mia, è una traduzione italiana di Enrico Badellino.
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Françoise Rey –
Vita
(Note sulla vita riprese da internet):
Françoise Rey , è nata
il 25 ottobre 1951 a Bourg-Saint-Maurice, Francia, autrice di romanzi erotici . Dopo un'infanzia e un'adolescenza a Grenoble, ha studiato letteratura, poi ha insegnato per due anni
in Vandea prima di stabilirsi, nel 1976, nella regione del Beaujolais. Sposata, madre di tre figli, era un'insegnante in un
college di campagna. Fu a seguito di difficoltà personali che nel 1987 ,
scrisse La Femme de papier, (La donna di carta) il primo romanzo con erotismo violento e
spesso descritto come "sulfureo". A quanto sembra si attiene
sempre a questo genere letterario; infatti è considerata la"grande donna
dell'erotismo" ! Non è solo scrittrice, anzi non è il suo unico lavoro, in
primis, per lei vi è l'insegnamento del
francese.
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