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martedì 3 novembre 2020

Brenda Novak – Alaska Il Ritorno

Brenda Novak
Alaska Il Ritorno 
 
  

Mugnano di Napoli

26.10.2020


 ….. Per come la vedo io il ritmo dell' opera si è alzato di molto rispetto ad Alaska (2016) e ad Hanover House (2018), i primi due romanzi (di cui troverete trama e recensione sul mio Blog); la facilità nella lettura è sempre la stessa, l' autrice non perde un colpo, a volte si dilunga ma penso che sia più un'impressione dovuta all'ansia del lettore di arrivare alla conclusione, il "quasi doppio finale" è piacevole, anzi direi che è più bello il primo che il secondo ... ed è proprio nel secondo che nasce in me la convinzione che l' opera può finire qui oppure no! Esistono sempre falle nel sistema e la mente umana non ha limiti e confini. L.Ch. …
Ecco! Questo è il finale della mia recensione sul precedente libro sulle vicende della dott.ssa Talbot in Alaska, Alaska La Resa Dei Conti avevo previsto tutto, forse se avessi avuto le capacità di scrivere un thriller psicologico così anche io avrei continuato l’ opera. ... Forse ...  
Ora Passiamo ad AlasKa Il Ritorno...
… Invece avrei fatto male! Sulle capacità di scrittrice di Brenda Novak non cambio la mia opinione di una virgola da ciò che ho dichiarato in precedenza, ma devo confessare che questo 4° libro della serie non mi è piaciuto.
Tutto più incentrato su Amarok, mi ha ricordato un po' la E. L. James, in 50 sfumature … che aggiunse un quarto volume “Gray” che s’ incentrava su “Lui /Christian”. ( anche un 5° se vogliamo dirla tutta che mi sono categoricamente rifiutata di comprare e leggere) Qui, in Alaska Il Ritorno, il protagonista assoluto è sergente Amarok, compagno e futuro marito della dott.ssa Evelyn Talbot, e non è un problema di per sé; il dramma vero e proprio è che è tutto prevedibile ogni singola parola e ogni azione. Già prima della metà del libro avevo immaginato anche i dialoghi e così è stato. La mancata suspense ha danneggiato tutto il testo.
Anche questa volta, secondo me, ci sarà un … to be continued … Quindi siamo di fronte a una vera e propria Epopea/Saga. Perché i sospesi sono tantissimi da ciò che è accaduto a Jasper, alla vita di Amarok e anche ciò che desidera il fedele Shorty. Questo perché come dice a pagina 56:
<< Un grammo di cervello 
la spuntava sempre contro 
una tonnellata di forza.>>.
Potrei anche azzardare uno o più titoli: Alaska La Vendetta di Jasper,  Alaska La Strage di Jasper o semplicemente Amarok. Ai posteri l’ardua sentenza! L.Ch. 

 

TRAMA

Alaska Il Ritorno

di Brenda Novak 

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
È estate in Alaska, la luce del sole illumina le bellezze di questa terra estrema fino a tarda sera. Adesso che Jasper, il ragazzo che l'ha ridotta in fin di vita quando aveva sedici anni, è finalmente in prigione a Hanover House, la dottoressa Evelyn Talbot può pensare al futuro: è incinta e sta per sposare il suo sergente, Benjamin Murphy, da tutti chiamato Amarok. I due hanno appuntamento al Moosehead per fissare i dettagli della cerimonia, ma Evelyn non arriverà mai al locale. Qualcuno la rapisce, in pieno giorno, mentre sta tornando a casa. Le uniche tracce: una scarpa e la sua borsa. Nessuno ha visto niente, e non risponde al cellulare. Evelyn si risveglia in una stanza fredda e buia, che scoprirà essere una cella frigorifera dotata di una brandina e un water. Deve fare qualcosa per salvare se stessa e la sua bambina, ma cosa? Tanti, troppi, sono gli psicopatici con cui è entrata in contatto tramite il suo lavoro. Chi può essere stato?

 

Autore: Brenda Novak
Editore : Giunti Editore
Prima Uscita Italia: 14 ottobre 2020
Pagine: 420
Lingua: : Italiano

 CENNI SULLA VITA di:

Brenda Novak

Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
È estate in Alaska, la luce del sole illumina le bellezze di questa terra estrema fino a tarda sera. Adesso che Jasper, il ragazzo che l'ha ridotta in fin di vita quando aveva sedici anni, è finalmente in prigione a Hanover House, la dottoressa Evelyn Talbot può pensare al futuro: è incinta e sta per sposare il suo sergente, Benjamin Murphy, da tutti chiamato Amarok. I due hanno appuntamento al Moosehead per fissare i dettagli della cerimonia, ma Evelyn non arriverà mai al locale. Qualcuno la rapisce, in pieno giorno, mentre sta tornando a casa. Le uniche tracce: una scarpa e la sua borsa. Nessuno ha visto niente, e non risponde al cellulare. Evelyn si risveglia in una stanza fredda e buia, che scoprirà essere una cella frigorifera dotata di una brandina e un water. Deve fare qualcosa per salvare se stessa e la sua bambina, ma cosa? Tanti, troppi, sono gli psicopatici con cui è entrata in contatto tramite il suo lavoro. Chi può essere stato?




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giovedì 22 ottobre 2020

Manuel Rios San Martin - L ’Impronta del Male

Manuel Rios San Martin

L’Impronta del Male

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

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 Mugnano di Napoli  - 09/10/2020

 

 Ciò che proprio non passa inosservato in questo thriller è la   capacità dell’ autore di scavare nella vita dei personaggi, di far   emergere emozioni e sentimenti sia dei vivi che dei morti infine   allinea tutto ad una location originale e reale, ovvero un sito   preistorico spagnolo, Atapuerca infatti,  che oltre ad essere uno dei   siti archeologici più importanti al mondo, è anche il luogo in cui è   stato commesso il primo omicidio documentato della storia, ed il   Thriller è servito!


Da pagina 74:

<<Anche lei, come me, pensa che la crudeltà sia il prezzo che

abbiamo dovuto pagare per l’ intelligenza?.>>.

 

Il personaggio femminile, ed anche principale, la Capo Ispettrice Silvia Guzmán, è la classica donna con un ruolo importante che vive costantemente nel mondo …. “devo dimostrare di …. “ . Devo dirlo, questo tema di donne forti che devono dimostrare di essere sia belle che intelligenti e capaci mi ha stancato, non è originale; come il “macio”, l’ex poliziotto Daniel Velarde, che diventa “meno macio” e mette in dubbio se stesso dinnanzi alla gran donzella … Basta! Concetti superati … Andiamo oltre!

 

La scrittura è scorrevole, facile, chiara però non genera grande suspense, ma non è mai tediosa, diciamo che lascia poco spazio all’ immaginazione e punta molto sulla logica, o meglio tende a rendere logici sia i sentimenti che le emozioni. Un po' come i vecchi giallisti che stringevano il cerchio come una spirale, pian piano, intorno all’ assassino fino a far diventare il cerchio/spirale un punto preciso che, a sua volta, è il cerchio che contiene il tutto della storia.

L’ incipit del libro è decisamente attraente, cattura alla prima lettura e lascia grandi aspettative, che, a par mio, a livello di azioni sono un po' eccessive ma a livello concettuale sono ottimi ragionamenti.

 

<< L’ istinto alla violenza si nasconde dentro di noi,

acquattato nel nostro io più profondo. È  nel DNA, nell’ anima.

Ciascuno può collocarlo dove vuole, sta di fatto che, è presente,

e che non si può estirpare senza uccidere l’essenza dell’ essere umano.

È  qualcosa di primitivo, atavico, fondamentale.

Esiste da milioni di anni.  È il mistero che ci definisce.

Bisogna solo aspettare che la rabbia o il dolore lo risveglino.

Oppure l’invidia. O la paura. O la lussuria.

E a quel punto … . >>

 

Di particolare fascino, che vincono sulla storia narrata, secondo me, sono le riflessioni che si generano sui concetti di bene e male che convivono all’ interno dell’ individuo.

 

Da pagina 271:

<< Quando si  a che fare con il male, è facile vederlo negli altri,

in coloro che classifichiamo come criminali;

il difficile è accorgersi che vive dentro ognuno di noi.>>.

 

Nozioni messe in luce da un sapiente professore, l’ archeologo/sacerdote Samuel Henares, che riesce, volontariamente o involontariamente, ad amplificare i concetti di male negli assassini e i concetti di bene nelle eroine, soprattutto, però, riesce a dare spunti di meditazione a noi lettori su tali argomenti.


<< Chi lotta coi mostri deve guardarsi di

non diventare, così facendo, un mostro.

E, se tu scruterai a lungo in un abisso,

anche l’abisso scruterà dentro di te.>>.

( Friederich Wilhelm Nietzsche, al di là del bene e del male)

 

Come lettrice, amante dei gialli e dei thriller, posso affermare che della storia narrata con gli anni ricorderò poco o nulla se non solo che è stata ambientata in Spagna e che si intrecciava con la preistoria, ma ciò che non potrò mai dimenticare sono i pensieri che ha lasciato frullare nella mia mente, il far girare concetti ed idee, su cosa siamo stati, come ci stiamo trasformando e cosa diventeremo.

 

Da pagina 481:

<< Il prezzo del nostro presunto trionfo come specie è la mediocrità.

La totale mancanza di libertà .>>.

<< I mediocri hanno bisogno di vincoli.

 Regole che gli dicano ciò che è bene e ciò che è male.

La nostra società tenta di reprimere la violenza facendoci sentire in colpa,

invece di aiutarci a conoscerla e ad accettarla. … >>.

 

Alla fine? Consiglio questa lettura non per la storia in sè ma per l’ introspezione che produce nel lettore! L.Ch.


TRAMA

L’Impronta del Male

Manuel Rios San Martin


Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:

Atapuerca è un paesino di poco più di cento anime relegato in un angolo sperduto della Spagna, ma è pure uno dei siti di archeologia preistorica più vasti del mondo. Qui sono conservati i resti umani più antichi mai rinvenuti. E qui è stato commesso il primo omicidio documentato della storia. Esattamente nello stesso punto, millenni dopo, una scolaresca in gita scopre il cadavere di una ragazza: nuda, in posizione fetale e disposta come nei riti funebri della preistoria. Per Silvia Guzmán, è un incubo che ricomincia. Sei anni prima, un'altra giovane donna era stata uccisa e deposta con modalità rituali in un sito funerario. Quel delitto, mai risolto, aveva quasi distrutto la sua carriera di poliziotta ed era costato il posto a Daniel Velarde, il suo partner, che adesso lavora nel settore della sicurezza privata. Ed è proprio a loro che le autorità affidano la nuova indagine. Per Silvia e Daniel, è l'occasione per affrontare i fantasmi del passato e i loro demoni personali, e forse per venire a patti coi sentimenti che ancora provavano l'uno per l'altra. Tuttavia, più tempo passano in quel luogo inquietante, in cui tutti si conoscono, più i segreti si moltiplicano e le ombre si tingono di nero. A poco a poco, Silvia e Daniel si rendono conto che l'unico modo per fare luce sul mistero e sul legame tra i due omicidi è comprendere le motivazioni dell'assassino, anche se ciò significa inoltrarsi nei sentieri oscuri della sua mente e seguirli fino agli abissi più profondi e nascosti dell'animo umano. Là dove il male ha lasciato la sua impronta fin dalla notte dei tempi...

 

Prima pubblicazione: 2020 
Autore: Manuel Rios San Martín 
 

CENNI SULLA VITA di:

Manuel Rios San Martin


Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina: Manuel Ríos San Martín è nato a Madrid nel 1965. È laureato in Scienze delle Comunicazioni e ha lavorato per anni per le maggiori case di produzione televisive spagnole, sia come produttore sia come regista e sceneggiatore. L'impronta del male è il suo romanzo d'esordio.



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martedì 13 ottobre 2020

Michel Houellebecq - La Carta e il Territorio


Michel Houellebecq 

La Carta e il Territorio

 
Per chi già conosce l’ autore è quasi superfluo affermare che il suo stile di scrittura è favoloso. Leggero, implacabile, veloce, diretto ma soprattutto preciso. Un uso della parola magistrale non ci si può sbagliare ad intendere e capire.
In questo lavoro Michel Houellebecq è stato meno duro del solito nel pizzicare la società moderna è stato morbido, direi meno spietato, ma con una leggerissima vena pungente che solo chi ha letto opere come Sottomissione o Serotonina riesce ad intendere. Originale trovare tra i protagonisti dell’opera l’ autore stesso, direi divertente, appassionante ed ovviamente sfacciato, presuntuoso e pieno di sé, caratteristiche che me lo fanno amare sempre più, perché è bravo e chi è bravo può essere presuntuoso, finiamola con questa “corretta umiltà” ad ogni costo, viva l’ esagerazione dove è giusto che ci sia!
Torniamo, però, all’ opera:  Non manca nulla abbiamo il thriller, il giallo, i colpi di scena e quel pizzico leggero di erotismo ma ciò che più colpisce è l’introspezione utilizzata dall’ autore che rende questo lavoro più cedevole ed originale. Mettersi a nudo non è poi così semplice ma è stato fatto con maestria. Da pagina 209:
<< La vita talvolta vi offre un’opportunità, penso, ma quando si è troppo vigliacchi o troppo indecisi per coglierla, essa si riprende la sue carte; c’è un momento per fare le cose e per entrare in una felicità possibile, tale momento dura qualche giorno, talvolta qualche settimana o persino qualche mese ma si verifica solo una volta, soltanto una, e se in seguito si vuole tornare sui propri passi è semplicemente impossibile, non c’è più posto per l’entusiasmo, la convinzione e la fiducia, rimangono una rassegnazione dolce, una pietà reciproca e rattristata, la sensazione inutile e giusta che qualcosa avrebbe potuto esserci, che ci si è semplicemente mostrati indegni del dono che ci era stato fatto.>>.
 Secondo me con questo romanzo Michel Houellebecq mostra al mondo una caratteristica unica nel suo genere che lo farà apprezzare “con il senno di poi” ovvero saper intuire la modernità, l’umanità e il tempo che si sta vivendo dall’angolazione “della pancia”! #LuigiaChianese

 

Nella mia scala, da 1 a 5, gradimento libro, questo testo, merita un 4 Libri. 📚📚📚📚📖

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TRAMA
La Carta e il Territorio
Michel Houellebecq
Ripresa da internet e/o  dalla 4° di copertina:
Se Jed Martin, il personaggio principale di questo romanzo, vi dovesse raccontare la sua storia, probabilmente vi parlerebbe della rottura della propria caldaia, avvenuta un certo 15 dicembre. Oppure di suo padre, architetto noto e stimato, con cui era solito trascorrere solo la vigilia di Natale. Ricorderebbe certamente Olga, una russa molto carina incontrata all'inizio della sua carriera, in occasione di una mostra delle sue fotografie delle carte stradali della Michelin. Tutto questo avveniva prima che arrivasse il successo mondiale con la serie delle opere dedicate ai "mestieri", ritratti di personalità di diversi ambienti (fra cui lo scrittore Michel Houellebecq), colte nell'esercizio della loro professione. Dovrebbe dire anche come ha aiutato il commissario Jacelin a chiarire un'atroce storia criminale che ha sconvolto la polizia. Sul finire della sua vita, Jed Martin arriverà a una certa serenità ed emetterà solo dei mormorii. L'arte, il denaro, l'amore, il rapporto col padre, la morte, il lavoro sono solo alcuni dei temi di questo romanzo, decisamente classico eppure, evidentemente, contemporaneo, in cui Michel Houellebecq, con la consueta implacabilità, ritrae la condizione umana.
 
Prima Pubblicazione: 3 settembre 2010
Numero di pagine: 428
Editore: Groupe Flammarion
Premi: Premio Goncourt, Goncourt List, Poland's Choice
 
CENNI SULLA VITA di:
Michel Houellebecq
Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:
Michel Houellebecq ([miˈʃɛl wɛlˈbɛk]), pseudonimo di Michel Thomas (Saint-Pierre, 26 febbraio 1956), è uno scrittore, saggista, poeta, regista e sceneggiatore francese. L'autore, spesso assimilato al movimento anglosassone detto di Anticipazione sociale, è considerato uno dei più rilevanti scrittori della letteratura francese contemporanea. Si è segnalato anche come critico letterario e per le sue prese di posizione critiche sull'Islam. I suoi libri sono tradotti in italiano da Bompiani, che ha raccolto in due volumi la sua opera omnia, e da La nave di Teseo.
<< La totalità degli animali e la schiacciante maggioranza degli uomini vivono senza mai provare il minimo bisogno di giustificazione. Vivono perché vivono, tutto qua, è così che ragionano; poi immagino che muoiano perché muoiono, e che questo, ai loro occhi, concluda l'analisi.>>. (M. Houellebecq, Sottomissione, p. 43)
Nato nel dipartimento d'oltremare francese della Réunion, Michel Thomas è cresciuto fino a sei anni in Algeria. Suo padre, guida d'alta montagna, e sua madre, medico anestesista, si disinteressano molto presto di lui, dopo la nascita della sorellastra. I genitori lo affidano alla nonna paterna, Henriette Houellebecq, una comunista, della quale adotta il cognome. Dopo aver frequentato a Parigi il liceo Chaptal, nelle classi di preparazione per la Grande École, si iscrive alla facoltà di agraria nel 1975, dove fonda la poco fortunata rivista letteraria Karamazov, per la quale scrive qualche poesia e lavora alle riprese di un film dal titolo Cristal de souffrance.
Consegue la laurea in agraria nel 1978 con una specializzazione in «Ecologia e miglioramento dell'ambiente naturale». Subito dopo si iscrive all'École nationale supérieure Louis-Lumière, nella sezione di cinema, scegliendo l'indirizzo di riprese cinematografiche, che abbandona nel 1981. Lo stesso anno nasce suo figlio Étienne. Affronta in seguito un periodo di disoccupazione, e un divorzio che gli provoca una forte depressione. Inizia a lavorare come informatico nel 1983 alla Unilog (società informatica poi acquisita dalla Logica), dove resterà tre anni, periodo che diventerà poi fonte di ispirazione per Estensione del dominio della lotta, il suo primo romanzo pubblicato nel 1994. In seguito passa a lavorare all'Assemblée Nationale.
Verso la metà degli anni ottanta inizia a frequentare ambienti letterari parigini, pubblica le prime poesie e collabora con varie riviste. Le sue due prime raccolte di poesie, edite nel 1991, passano inosservate. In esse sono già percepibili i temi che verranno trattati in seguito, ossia la solitudine esistenziale e la denuncia del liberalismo e del capitalismo, all'opera fin nell'intimità degli individui:
<< In situazione economica perfettamente liberale, c'è chi accumula fortune considerevoli; altri marciscono nella disoccupazione e nella miseria. In situazione sessuale perfettamente liberale, c'è chi ha una vita erotica varia ed eccitante; altri sono ridotti alla masturbazione e alla solitudine. Il liberalismo economico è l'estensione del dominio della lotta, la sua estensione a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Ugualmente, il liberalismo sessuale è l'estensione del dominio della lotta a tutte le età della vita e a tutte le classi sociali. Sul piano economico, Raphaël Tisserand appartiene al clan dei vincitori; sul piano sessuale, a quello dei vinti. Certi guadagnano su entrambi i tavoli; altri, su entrambi perdono. Le imprese si contendono certi giovani diplomati; le donne si contendono certi giovani; gli uomini si contendono certe giovani; il problema e l'agitazione sono considerevoli.>>. (Da Estensione del Dominio della Lotta)
Sempre nel 1991 pubblica un saggio su Lovecraft. Estensione del dominio della lotta, suo primo romanzo, viene pubblicato da Maurice Nadeau nel 1994 dopo essere stato rifiutato da parecchi editori. Esso ha collocato Houellebecq a capo di quella generazione di scrittori concentrati sulla miseria affettiva dell'uomo contemporaneo. Senza promozione né pubblicità, il romanzo si diffuse tramite il passaparola. Ne è stato tratto un film per il cinema francese da Philippe Harel nel 1999, e uno per la televisione danese da Jens Albinus nel 2002.
Michel Houellebecq (2008) Dopo la pubblicazione di Le particelle elementari (1998), il romanzo successivo, che lo fa conoscere in Francia e nel mondo, nascono forti polemiche sui media legate all'esclusione del suo autore dalla rivista letteraria Perpendiculaire, della quale faceva parte, a causa di "idee ambigue". La notorietà dell'autore, che replica senza peli sulla lingua su Le Monde, trae ovviamente vantaggio da tutta questa pubblicità. Les particules élémentaires attacca (simbolicamente, ma al contempo nominandolo) lo scrittore Philippe Sollers. Il libro otterrà il Premio novembre, assegnato da una giuria della quale fa parte lo stesso Philippe Sollers, il quale testimonierà a favore di Houellebecq nel processo generato dalle dichiarazioni di Houellebecq sull'islam. Sempre nel 1998 riceve dal Ministero della cultura francese il Grand Prix national des lettres.
Houellebecq ha condiviso con il suo traduttore Frank Wynne il premio IMPAC 2002 per Atomised, la traduzione di Les particules élémentairesLe particelle elementari è generalmente considerato il suo testo più importante (attualmente tradotto in più di 25 paesi), premiato tra l'altro come migliore libro dell'anno dalla rivista francese Lire. Nel 2006 da Le particelle elementari è tratto il film tedesco Elementarteilchen, diretto da Oskar Roehler e che partecipa alla Berlinale, vincendo un Orso d'argento per il miglior attore protagonista.
Nel 2000 Houellebecq ha firmato i testi dell'album Présence humaine, su musiche di Bertrand Burgalat, vicini allo stile delle sue poesieː nell'album, che ha anche interpretato in concerto, sono presenti sia delle parti cantate che delle parti parlate. Il disco è uscito presso Tricatel, la casa discografica creata da Burgalat. Houellebecq attribuisce una pari importanza alla sua opera di saggista. Ha scritto su Les InrockuptiblesPerpendiculaireL'Atelier du RomanImmédiatement, oltre che sulla stampa internazionale. Nel 2001 lo scrittore francese viene processato per islamofobia a causa di alcune sue prese di posizione sulla religione musulmana. Vince la causa, ma poi lascia la Francia. Dopo aver vissuto per anni in Irlanda, Houellebecq si è in seguito trasferito in Spagna.
Nel 2004 Houellebecq è passato dal suo vecchio editore Flammarion alle edizioni Fayard, del potente gruppo Lagardère, per una cifra insolita per le edizioni francesi e l'assicurazione che il suo romanzo venga portato sul grande schermo. Alla ripresa letteraria del settembre 2005, ha occupato, con il suo romanzo La possibilità di un'isola, la gran parte delle pagine culturali dei media, mettendo in ombra gli altri 600 libri presentati. Ciò nonostante le vendite sono state inferiori al previsto (300.000 copie vendute contro le 400.000 attese). Dal romanzo lo stesso Houellebecq ha tratto un film, che non è stato distribuito in Italia, uscito nelle sale francesi nel 2008, senza riscuotere successo.
Michel Houellebecq, che si è risposato, dopo aver vissuto in Irlanda per parecchi anni si è trasferito in Spagna, all'interno del Parco naturale Cabo de Gata-Nijar, per poi tornare a vivere in Francia nel 2012. Nel 2010 pubblica il romanzo La carta e il territorio, edito in Italia da Bompiani, che vince il massimo premio letterario francese, il Goncourt. Nel 2015 è la volta di Sottomissione, la cui edizione italiana è ancora una volta di Bompiani. Nel 2019 è invece la volta di Serotonina, pubblicato in Italia da La Nave di Teseo. Riceve il premio internazionale alla carriera in occasione dei Premi Flaiano 2021.  Con la casa editrice – La Nave di Teseo – in Italia, il 07 gennaio 2022, esce con il romanzo  - Annientare – 

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martedì 15 settembre 2020

Slavenka Drakulic - Il gusto di un uomo

SLAVENKA DRAKULIC
IL GUSTO DI UN UOMO

 

Recensione – Opinione di

Luigia Chianese Books Review Blogger

Blog Libri e Opinioni

 

Mugnano di Napoli

22.08.2020

 

Due stranieri in una città straniera, un’ esperienza sconvolgente che si trasforma in una passione travolgente che porta agli estremi; descrizioni fredde e crude che riescono a cuocerti e a divorarti.

Da pagina 105: << Vieni a me, non marcire così nella terra, lascia che il tuo corpo scompaia nel mio.>>.  

Tutto è esagerato nella scrittura della Drakulic, ma è appassionante e drammatico. Ti incuriosisce e ti fa arrabbiare, ti eccita e ti stupisce, questa narrazione produce uno scorrere di emozioni e sensazioni che percorrono la schiena come un cubetto di ghiaccio. Per gli amanti dell’amore eccessivo, fatto di possesso totale, di patti mortali, di unione complete fatta non solo di spirito e cuore, ma anche di << l’impulso ad incorporare l’oggetto del desiderio>>  questo è il romanzo ideale. La scrittura è fluida e decisa, non ci sono sbavature mielose ma vi è lucida follia amorosa. Non adatto per stomaci deboli! L.Ch.

 

TRAMA
IL GUSTO DI UN UOMO
di SLAVENKA DRAKULIC

 

  

Una poetessa polacca esule a New York incontra José, un antropologo brasiliano che si occupa di un celebre caso di cannibalismo, quello degli uruguaiani che sopravvissero 70 giorni sulle Ande, dopo un disastro aereo, cibandosi di carne umana. Tra i due intellettuali sradicati nasce una passione fortemente fisica che l'io narrante della protagonista sente totale e travolgente. Ma quando il futuro minaccia di separarli, la donna giunge a una scelta estremaPer non dividere l'amante, posseduta da una silenziosa, metodica ossessione, concepirà l'idea di farlo suo per sempre...


Prima pubblicazione: 1995
Autore: Slavenka Drakulic
Prima pubblicazione: 1995/1996
Genere: Letteratura  Letteratura Erotica Narrativa Romanzo Romanzo Contemporaneo  Romanzo Rosa


CENNI SULLA VITA di:
SLAVENKA DRAKULIC

 

Ripresa da internet e/o dalla 4° di copertina:

Slavenka Drakulić  è nata il 4 luglio 1949 ed è una giornalista, scrittrice e saggista croata le cui opere su femminismo, comunismo e post-comunismo sono state tradotte in diverse lingue. Drakulić è nata a Rijeka, Croazia, il 4 luglio 1949. Si è laureata in letteratura comparata e sociologia presso l'Università di Zagabria nel 1976. Dal 1982 al 1992 è stata redattrice per il quotidiano bisettimanale Start e settimanale Danas (entrambi a Zagabria), scrivendo principalmente su questioni femministe. Oltre ai suoi romanzi e raccolte di saggi, il lavoro di Drakulić è apparso su The New Republic, The New York Times Magazine, The New York Review of Books, Süddeutsche Zeitung, Internazionale, The Nation, La Stampa, Dagens Nyheter, Frankfurter Allgemeine Zeitung, Eurozine, Politiken e The Guardian.  Collabora con The Nation. Vive in Croazia e in Svezia. Drakulić ha lasciato temporaneamente la Croazia per la Svezia all'inizio degli anni '90 per motivi politici. Un famigerato articolo di Globus del 1992 non firmato (Slaven Letica, successivamente ammesso di essere il suo autore) accusava cinque scrittrici croate, Drakulić inclusa, di essere "streghe" e di "violentare" la Croazia. Secondo Letica, questi scrittori non sono riusciti a prendere una posizione definitiva contro lo stupro come tattica militare presumibilmente pianificata dalle forze serbo-bosniache contro i croati, e piuttosto lo hanno trattato come crimini di "maschi non identificati" contro le donne. Subito dopo la pubblicazione, Drakulić ha iniziato a ricevere minacce telefoniche; anche la sua proprietà è stata vandalizzata. Trovando poco o nessun sostegno dai suoi amici e colleghi di una volta, ha deciso di lasciare la Croazia.  Le sue opere note si riferiscono alle guerre jugoslave. As If I Am Not There parla di crimini contro le donne durante la guerra in Bosnia, mentre They I'd Never Hurt a Fly è un libro in cui ha anche analizzato la sua esperienza di supervisione dei procedimenti e dei detenuti del Tribunale penale internazionale per l'ex Jugoslavia al The Aia. Entrambi i libri toccano le stesse questioni che hanno causato la sua emigrazione dal paese d'origine in tempo di guerra. Negli ambienti accademici, è meglio conosciuta per le sue due raccolte di saggi; "Come siamo sopravvissuti al comunismo e persino riso" e 'Cafe Europa'. Questi sono entrambi resoconti di saggistica della vita di Drakulić durante e dopo il comunismo. Il suo romanzo del 2008, Frida's Bed, è basato su una biografia della pittrice messicana Frida Kahlo. Il suo ultimo libro di saggi A Guided Tour Through the Museum of Communism: Fables from a Mouse, a Parrot, a Bear, a Cat, a Mole, a Pig, a Dog, & a Raven è stato pubblicato nel febbraio 2011 negli Stati Uniti da Penguin, e ampiamente recensito con grande successo. Il libro si compone di otto riflessioni raccontate dal punto di vista di un animale diverso. Ogni bestia riflette sul ricordo del comunismo in diversi paesi dell'Europa orientale. Sebbene alcuni revisori abbiano interpretato il libro come una condanna del comunismo e dei suoi effetti persistenti, il libro critica anche le devastazioni del sistema economico che lo ha sostituito. Nel penultimo capitolo, un cane rumeno spiega che sotto il capitalismo tutti sono disuguali "ma alcuni sono più disuguali di altri", un'inversione di una famosa citazione di George Orwell da Animal Farm. Slavenka Drakulic è giornalista, saggista e scrittrice. In Italia è nota sin dagli anni Novanta grazie alla pubblicazione di alcune opere sul mondo comunista e post-comunista. Nel 2004 ha ricevuto il premio Award for European Understanding della Fiera del libro di Lipsia.  Tra le sue opere: Il gusto di un uomo (EST, 1999), La gatta di Varsavia. Favole sul comunismo raccontate da animali domestici, selvatici ed esotici (Dalai Editore, 2010), Il letto di Frida (Elliot, 2014), L' accusata (Keller, 2016). Drakulić vive a Stoccolma e Zagabria.

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